00. Introduzione alla Magia

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Lo dico adesso sennò mi scordo, per qualsiasi domanda io sono a disposizione e vale anche per i capitoli a venire.

L'etimologia del vocabolo magia (in greco μαγεία) deriva dal nome con cui veniva indicata nell'antica Grecia la dottrina praticata dai «Magi» (Μάγοι) un'antica casta sacerdotale ereditaria della religione zoroastriana.

Come ogni cosa in antichità, anche per la magia ci sono credenze e pratiche, sia buone che malvagie.

La magia è ovunque, da oriente a occidente, ovunque. Ognuno l'ha interpretato nei secoli come meglio credeva in base anche al personale gusto e istinto. L'istinto nella magia è un pilastro portante, non per niente le streghe sono poco affidabili, "mai fidarsi di una strega" dico spesso io. Infatti spesso sono viste solitarie, non amano lavorare in gruppo, questo non perché sono malvagie o hanno cattive intenzioni, ma semplicemente perché ognuno vede le cose a modo proprio e non sarebbe bello se qualcuno mettesse il naso nei tuoi affare dicendo "secondo me dovremmo fare in questo modo..." oppure "io di solito faccio in questo modo" ma ora sto divagando.

Le prime informazioni di magia pratica le abbiamo avute dall'Egitto: papiri, muri tombali e sarcofagi pieni di incantesimi su resurrezioni, vita eterna e chi più ne ha più ne metta, questi egizi erano immersi fino al collo nella magia.C'è da dire però che, nonostante la loro ossessione per il vivere in eterno, hanno capito cose importanti che oggi sembrano dimenticate.

Tutto è animato e vivente, ogni fenomeno, per analogia, esprime la manifestazione di un piano spirituale nel piano fisico. Questa civiltà, oltre cinquemila anni fa, è stata quindi crogiolo per la nascita e la codifica dell'astrologia, della teurgia e della negromanzia.

Spostiamoci adesso in Medio Oriente dove nasce una delle branche magiche più conosciute anche oggi: magia cerimoniale.

Aprendo una grossa parentesi, la magia si divide in tanti grandi sottogeneri che a loro volta hanno altri sottogeneri, ma sono costretta a doverne parlare in un capitolo apposta.

Quindi in Mesopotamia si è iniziato a praticare la magia utilizzando "parole magiche", bacchette, il cerchio magico, simboli, sigilli, amuleti e via dicendo. Ogni rituale ha bisogno di attrezzi specifici, incantesimi parlati e tempi adatti, essi erano anche molto legati all'astrologia.

A capire meglio questo passaggio furono i greci che fusero i riti magici con elementi astrologi e alchimistici, creando una base per la magia dei secoli successivi. Dando vita anche a personaggi e divinità come la dea Circe, in séguito travisato come "maga Circe", dato che nel mondo omerico e fino alla prima metà del V secolo a.C. non esiste per i Greci il concetto di magia, ma solo di prodigio inteso come intervento divino; o ancora numerose testimonianze riguardo a rituali di teurgia la cui provenienza è spesso attribuita, dagli stessi teurghi, all'antico Egitto. E si continuò a parlare della magia in qualsiasi opera di fantasia, filosofia, poemi, scritti. Magia in ogni dove.

Col passare dei secoli le conoscenze si approfondivano, si ampliavano e si inventavano rituali e pratiche per ogni bisogno, buono o malvagio che fosse.

Fino ad arrivare al Medioevo.

Solo leggere questa parola mi salgono i brividi. Non si è mai parlato della magia tanto quanto se ne è parlato nel Medioevo. Chi può dimenticare quello che la Chiesa ha potuto fare contro le streghe, scusate ma è un argomento spinoso per me.

Comunque, persino il mondo religioso germanico ebbe divinità con doti magiche, come Thor e Odino, con lo scopo di liberare le forze occulte possedute dalle potenze superiori. Inoltre ci fu un bum di scritti riguardanti la magia che andava crescendo durante il basso Medioevo.

Alcuni autori tuttavia, accomunavano la magia all'idolatria, in quanto scienza conferita dai demoni. È nel XIII secolo che s'iniziò a calcare sulla categoria della magia bianca e tornò "di moda" anche l'astrologia

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