35. Divinazione

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La divinazione è la capacità di ottenere informazioni, ritenute inaccessibili, da fonti soprannaturali; tale pratica si esprime spesso attraverso un rituale, solitamente in un contesto religioso, e può basarsi sull'interpretazione di segni, eventi, simboli o presagi oppure manifestarsi attraverso una rivelazione. Ci sono sia pratiche di predizione del futuro di una persona, più quotidiane e a titolo individuale, sia pratiche con caratteristiche formali e sociali.

Un indovino Mambila in Camerun interpreta il modo in cui alcuni granchi di acqua dolce hanno modificato la disposizione di alcuni oggetti; in lingua mambila questa arte mantica è chiamata nggàm.
Un sinonimo di divinazione è mantica, che però si riferisce perlopiù alle pratiche con le quali si giunge alla divinazione; inoltre nonostante in origine mantica (dal greco antico: μαντεία, manteía, «oracolo, divinazione») sia collegata alla religione e al soprannaturale, la moderna teoria occultistica delle mantiche non implica necessariamente che siano coinvolte entità divine.

Chi pratica la divinazione è chiamato generalmente indovino o vate, ma va tenuto presente che ogni arte divinatoria ha il suo termine particolare per indicare la persona che interpreta i segni o riceve la rivelazione. Chi si rivolge a un indovino generalmente è chiamato consultante, specialmente quando lo fa a scopo personale.

Come fenomeno culturale, la divinazione è stata osservata dagli antropologi in molte religioni e culture, in tutte le epoche fino ai giorni nostri. Ogni cultura e religione ha sviluppato i propri metodi di divinazione. Il Cristianesimo e l'Islam le escludono totalmente. L'Induismo ammette diverse forme di divinazione, che sono codificate nei Vedānta.

Ciò che distingue le predizioni divinatorie dalle previsioni scientifiche è l'assenza di una causalità dimostrabile tra il segno interpretato e il risultato previsto, un legame che i sostenitori suppongono esistere a livello mistico (intuitivo-religioso). Per questo motivo la divinazione, in varie epoche e culture, è stata talvolta considerata una forma di superstizione e oggi la comunità scettica scientifica occidentale la considera, in alcune sue forme, una pseudoscienza.

La divinazione risponde a una delle esigenze umane più antiche: dissipare l'incertezza del futuro e conoscere l'ignoto; la funzione sociale della divinazione (che non necessariamente dovrebbe essere religiosa) si basa su due presupposti: il primo: è che si necessita di sensibilità empatica che permette la ricezione dell'informazione. (medium, cartomante, aruspice, indovino, ecc.) cercata sia a disposizione di qualche entità o forza soprannaturale e che questa informazione possa essere trasferita nel mondo naturale.

Un individuo, un gruppo o una comunità si rivolge a un indovino in un momento di crisi allo scopo di ottenere, in modo soprannaturale, delle indicazioni ritenute adatte a superarla. La crisi può essere un evento fortuito (una malattia, un disastro, una guerra...), l'inizio di un'attività (una battuta di caccia, la fondazione di una città...), un periodo considerato sensibile (l'inizio dell'anno, una ricorrenza particolare...) e così via. Talvolta le occasioni di consultazione sono regolate o stabilite da norme religiose; la ritualità di alcune forme di divinazione, presente in molte culture, serve per conoscere i mezzi che garantiscano, secondo le credenze religiose locali, un appoggio soprannaturale nel portare a termine un'impresa.

Presso alcune culture, il responso (talvolta chiamato oracolo, altre volte con termini più precisi) può assumere il valore di norma religiosa, in particolare quelli ottenuti in occasioni istituzionali o quelli relativi a personalità di grande rilevanza come per esempio il monarca. Laddove vi sia una religione di Stato il responso può assumere risvolti importanti anche nella vita sociale. Quando la consultazione è di carattere individuale, spesso la norma religiosa prevede, oltre alla consegna del responso, anche la prescrizione di un rito che il consultante deve compiere per poter risolvere la crisi; questo rito serve per prendere contatto con Intelligenze Preterumane che, a seconda delle credenze religiose e della cultura sociale esse interagiscono per mezzo del tramite terreno. Questi consentono all'indovino di offrire al consultante i mezzi necessari per superare il senso di impotenza e di isolamento e quindi reintegrarsi nella comunità.

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