16. Wicca: Ritualistica

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La ritualistica della wicca può presentare diverse varianti, secondo la particolare tradizione e le preferenze di ciascuna coven o gruppo. Quella classica gardneriana/alexandriana comprende:

- il rito di purificazione e consacrazione dello spazio sacro e dei partecipanti (con acqua e sale, incenso, o altro)

- il rito della tracciatura del cerchio

- il rito per la chiamata dei guardiani degli elementi, sia a protezione del cerchio, sia ad assistere e/o partecipare ai rituali

- il rito per l'invocazione teurgica degli Dei

- un'eventuale operazione propiziatoria o magica, accompagnata solitamente da alcune delle tecniche per l'innalzamento del cono di potere

- il Grande Rito

- il banchetto rituale o libagione

- una serie di riti eventuali, compresi quelli di appropriato congedo dei guardiani e di saluto alle divinità.

Per l'accesso al cerchio sono richiesti dei riti di purificazione, solitamente svolti con acqua e sale, e incensi. Questi riti riguardano sia lo spazio in cui si svolgerà la cerimonia, sia i partecipanti (le purificazioni possono essere precedute da riti di abluzione che, in alcune coven, sono lavaggi dell'intero corpo).

I riti si svolgono all'interno di uno spazio sacro, che nella wicca è il cerchio, simbolo dell'eternità e dell'infinitezza dell'esistenza, al cui interno si raduna il gruppo. Il cerchio deve essere eretto ogni volta che si compie un rito. Nell'area delimitata dal cerchio magico è collocato almeno un altare, presso il quale i sacerdoti svolgono i riti, anche se è diffusa l'usanza di utilizzare un altare più grande orientato verso nord e altri tre orientati verso i restanti punti cardinali, adornati in modo diverso in base all'elemento che lo rappresenta.

Ogni luogo è adatto ad erigere il cerchio, perciò i luoghi di culto predisposti appositamente, hanno un'importanza relativa; per comodità i wiccan molto spesso erigono il cerchio e svolgono i riti all'interno di un tempio più o meno domestico, o di un'area naturale, di proprietà o meno (il cosiddetto covenstead); oppure, nel caso di rituali pubblici, in sale affittate per l'occasione. Solo negli USA si stanno diffondendo dei veri e propri edifici di culto, definiti solitamente come "templi".

Il rituale del cerchio (o "del cerchio magico", anche se l'aggettivo 'magico' non viene solitamente mai utilizzato) è una pratica rituale di origini molto antiche che ha avuto una riscoperta e rivalutazione nell'odierno movimento spirituale neopagano. Si trova traccia di esso sin dai tempi dei Babilonesi e più frequentemente al tempo dei maghi cerimoniali del Medioevo e del Rinascimento, così pure in diverse tribù degli indiani d'America, con ragioni e pratiche diverse.

L'obiettivo è di creare con l'energia della mente uno spazio che divide il mondo del soprannaturale da quello materiale, ma che rimane interconnesso ad entrambi i mondi, per facilitare la concentrazione, la sacralità del rituale e la comunione con le divinità. Questo è soprattutto l'obiettivo principale che caratterizza la religione Wicca, all'interno della quale la creazione di questo cerchio è indispensabile per operare dei rituali.

Il cerchio rituale attinge la sua essenza simbolica all'archetipo del cerchio, simbolo di pienezza ma anche di continuità e ciclicità. La stessa forma del cerchio vuole simboleggiare armonia, completezza e perfezione, quindi uno stato di coscienza proiettato in un simbolo che, secondo anche gli studi condotti in psicoanalisi da Carl Gustav Jung, rappresenta l'archetipo dell'individuazione psichica (ossia l'affermazione del proprio Sé).

La forma del cerchio è simbolo di armonia, di completezza e di perfezione. Nel contesto rituale, il cerchio esprime la volontà del praticante di ricreare intorno a sé uno spazio in cui richiamare energie, legate all'universo e alle sue dinamiche energetiche, necessarie al compimento dei suoi rituali. Il cerchio magico diventa, quindi, lo spazio sacro spirituale in cui compiere rituali, atti di devozione, meditazione e pratiche spirituali. Molti ritengono che l'uso del cerchio sia dovuto alla sua forma particolare: si può considerare senza inizio né fine, quindi rappresenta bene l'infinito, l'universo e il ciclo della vita che si ripete di continuo. Il cerchio rappresenterebbe la forma esteriore della sfera magica, all'interno della quale gli officianti sarebbero al sicuro da qualsiasi agente esterno.

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