Capitolo 3

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"Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti, un'aquila reale! Il gatto, il topo, l'efante, non manca più nessuno! Solo non si vedono... I due leocorni!"

"BASTA!" urlai in preda all'isteria. Gettai il cuscino sul pavimento, girandomi verso Zayn seduto sulla scrivania al fondo della stanza "Glielo dirò, ma ora fammi dormire!" lo minacciai, con gli occhi rossi dal sonno.

Lui saltò giù dalla scrivania, facendo una strana danza, seguita da una strana canzoncina che più o meno faceva "Uscirò con Juls. Avrò un appuntamento." che idiota!

Mi aveva tenuta sveglia quasi tutta la notte, canticchiando di tutto e di più solo perchè gli avevo proibito di darmi ordini su cosa fare. Ma la cosa strana, se non peggio, era che quel fantasma voleva un appuntamento con la mia migliore amica.

Cosa c'era di peggio?

Alla fine avevo accettato, troppo stanca per sentire un'altra sillaba fuoriuscire dalla sua bocca.

Con un sorriso stampato sulle labbra, mi rigirai nel letto, chiudendo gli occhi e cercando di prendere sonno immediatamente, o non mi sarei svegliata nemmeno a colpi di cannone il giorno dopo.

La sveglià emise un suono.

Ringhiai a denti stretti, gettando le coperte a terra e fulminando con lo sguardo il moro, ora messo in un angolino, spaventato.

Non mi aveva fatto chiudere occhio per tutta la notte e adesso come facevo a pulire la palestra? Sì, la mia punizione.

"Buongiorno." sorrise nervoso, sperando che non l'avessi minacciato con l'aspirapolvere.

* * *

Sentii un dolore atroce proprio nella mia guancia destra, seguito da una risata.

"Sveglia bella addormentata. Di questo passo non finirai così presto." continuai a sbattere gli occhi un'altra manciata di secondi, cercando di focalizzare cosa, o meglio chi, avessi davanti.

Il fantasma formaggino mi aveva picchiato?

Cioè, lui poteva anche toccarmi?

E perchè io, quella mattina, avevo sudato sette camicie per prenderlo a pugni inutilmente, visto che lo trapassavo in continuazione? Che razza di stregoneria era?

"Ma che cazz...?" mi massaggiai la parte dolorante, constatando che in palestra non ero arrivata nemmeno a metà lavoro.

Ma un'idea mi illuminò. Spostai lo sguardo sul moro, sorridendo in modo maligno.

Zayn si guardò in giro, spaventato, arretrando poi di qualche passo.

"Visto che tu puoi toccare le cose e noi umani non possiamo toccare te, che ne dici di darmi una mano, visto che in questo casino mi ci hai messo tu?" e gli passai la scopa, quella su cui pochi minuti prima mi ero appisolata.

Lui si grattò il capo, ridacchiando "Stai scherzando, vero?" mi chiese.

Io scossi la testa, tornando seria "Ti sembra la faccia di una che scherza?" dissi assumendo un tono autoritario.

Lui continuò a guardare la scopa per qualche altro secondo, poi afferrò il manico e andò alla fine della palestra.

"E comunque, decido io quando farmi toccare o no." si lamentò, dandomi completamente le spalle. Almeno mi stava dando una mano a finire prima.

Sorrisi soddisfatta e andai nei bagni della palestra a preparare l'acqua per lavare i pavimenti.

Quando ritornai in palestra, trovai le mie amiche con gli occhi spalancati.

If we could only turn back time || Z.M. (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora