Capitolo 10.

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Avevo pregato per tutta la mattina i miei amici di incontrarci a casa di Josh per provare una cosa.
Era strano: prima mi avevano quasi pregato loro di farlo, adesso ero stata io a convincerli. Mi avevano stregato?
Schiacciai con forza il campanello di casa di Josh, stringendomi come meglio potevo nel mio cappotto sperando che mi scaldassi un po'.
La porta venne aperta dalla madre del mio amico, che mi fece immediatamente accomodare con un sorriso a trentadue denti.
"Josh è di sopra. Sali pure." disse Megan, la madre di Josh, una volta scambiate le solite domande che si fanno quando due persone non si vedono da un po' di tempo.
"Grazie." sussurrai, prima di salire le scale a due a due, fino ad arrivare alla porta della camera da letto di Josh.
Aspettai una manciata di secondi prima di bussare, sentendo una chitarra strimpellare dall'interno della stanza.
Era da molto tempo che non lo sentivo suonare e dovevo ammettere che era migliorato un sacco. Per non parlare della sua voce.
Speravo che per le feste d'istituto, quest'anno, si sarebbe convinto a partecipare per animare le feste.
Bussai alla porta, interrompendo immediatamente quel suono.
"Chi è?" chiese una voce maschile abbastanza familiare.
Non risposi, semplicemente aprii la porta ed entrai nella stanza, richiudendola poi alle mie spalle.
"Ti prego, continua. Fà finta che io non ci sia." mi accomodai sul suo letto, provando a convincerlo.
Mi mancava sentire una delle sue canzoni, ultimamente faceva di tutto per non suonare davanti a noi. Il foglietto accanto a lui, mi fece sorridere automaticamente. Stava scrivendo una nuova canzone?
Balzai dal letto, fiondandomi come un'assatanata sul block-note del mio amico, che lasciò cadere rumorosamente la chitarra classica sul pavimento, provando a togliermi i suoi testi dalle mani.
"Mollalo Ariel!" mi rimproverò, sperando di vincerla aiutato dalla sua altezza. E infatti fu così.
"Non puoi leggere..." disse, nascondendo il block-note in un cassetto, chiudendolo poi a chiave.
Aggrottai la fronte, offesa. E perchè non potevo?
Sembrò accorgersi della mia smorfia di offesa e provò a sistemare le cose immediatamente.
"Almeno finchè non è finita." sforzò un sorriso, accompagnandomi fino al letto.
"Va bene." dissi solamente, puntando lo sguardo sulla chitarra. Poi, un lampo di genio.
"Posso sapere perchè da un paio di giorni mi parli così... Gelido?" era una domanda che mi assillava ultimamente, e adesso che eravamo da soli, non avrebbe avuto scampo. Doveva rispondermi.
Prese posto al mio fianco, molleggiando il materasso quando si accomodò di peso.
"Non sono gelido con te... E' solo che mi da fastidio." rispose dopo una manciata di secondi.
"Chi?" domanda di cui conoscevo già la risposta.
"Lo sai." mi canzonò lui.
"Non è vero, chi?" tentai ancora, sperando non cogliesse la mia bugia.
Sospirò.
"Zayn."
"E perchè?" balzò dal letto, passandosi le mani sugli occhi.
Oh no. No, no, no. NO! Non poteva essere!
Gli andai dietro, prendendolo per un braccio e obbligandolo a guardarmi negli occhi.
"Cosa stai pensando?" gli chiesi col cuore in gola. Non poteva rovinare un'amicizia di una vita così, per una frase. Sapeva come la pensavo.
"Ti sta sempre dietro, ti protegge, ti aiuta, ti bacia... Più che un fantasma, sembra il tuo fidanzato."
Ecco, lo sapevo. Quelle parole di disprezzo, gettate lì, mi facevano capire solo una cosa.
"Sei innamorato di me, Josh?" chiesi.
Strabuzzò gli occhi, tossendo forse essendosi strozzato con la sua stessa saliva.
"Cosa? NO!" urlò. Mi prese per una mano e si fece seguire fino la scrivania della sua stanza. Alzò lo schermo del pc acceso e me lo mostrò.
"Ho fatto qualche ricerca su questo ragazzo, non ha avuto un buon passato, soprattutto in campo di coppia." lo guardai sbalordita, più che altro perchè lui non ci aveva capito proprio una mazza di quello che c'era tra me e Zayn.
Perchè non c'era nulla, giusto?
"Josh, ma che stai dicendo? A me non importa quello che faceva Zayn..."
"Ma se ora sta con te!"
Gli scoppiai a ridere in faccia, e quando capii che era estremamente serio, smisi.
"Scherzi vero? Se devo stare con qualcuno, quel qualcuno dev'essere un umano in carne ed ossa! Che me ne faccio di un fantasma quando nemmeno posso presentarlo a mio papà?"
Sperai, in fondo, che Zayn non avesse sentito quelle parole. Sì, le pensavo davvero, ma non volevo che lui lo sentisse, non che me lo sentisse dire ad altri e non a lui.
"Sei seria?" Josh tirò un sospiro di sollievo, alzandosi dalla sedia e chiudendo le finestre di internet che aveva aperto.
"Adesso mi sento meglio." mi passò una mano sulla spalla, colpendola.
Cioè, mi aveva tenuto il broncio per tutto quel tempo solo per un semplice fraintendimento? Ma gli amici non si dovrebbero dire tutto?
Bene. Prima che potessi dire o fare altro, Josh attirò di nuovo la mia attenzione su di lui.
Alzai lo sguardo appena.
"E poi, io geloso di lui? Pft, io potrei baciarti quando voglio!" scherzò, prima di ricevere una pacca in pieno stomaco.
Entrambi ridemmo, ma la mano di Josh mi alzò il viso, puntando i suoi occhi nei miei.
"Sono serio, comunque." e prima che potessi accorgemene, mi stampò un bacio a fior di labbra.
Com'è che avevo detto?
La sfiga mi stava alle calcagne.
La porta si aprì e un urlò fece staccare Josh. Le mie due migliori amiche ci guardavano sbalordite, mentre Josh si affrettò a sistemare le cose.
Mi accasciai sul pavimento, pronta a subirmi chissà quale ramanzina da parte delle altre due.

If we could only turn back time || Z.M. (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora