Capitolo 5.

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"Un jeans? Ad una festa? Sei seria?" sbuffai per la trentesima volta, correndo nel frattempo dritta in bagno a recuperare la spazzola.

Quando rientrai in camera, il telefono appoggiato sul letto, lampeggiava insistentemente.

"Ariel, ci sei ancora?" la voce di Juls giunse al mio orecchio, mentre passavo la spazzola sui capelli, snodandoli.

"Aspetta, passo alla linea a tre che mi sta chiamando Beth." l'avvisai, mentre mi affrettavo a posare la spazzola sul comodino ed escogitare subito dopo sui tasti del cellulare per fare quello che avevo appena detto alla mia amica.

"Beth, c'è in linea anche Juls." dissi ancora prima che potesse attaccarmi anche lei, lasciando nuovamente il cellulare sul materasso e camminando verso l'armadio per recuperare le mie vans bianche e blu.

"Ma sai che questa scema sta andando alla festa con un semplice jeans?" riconobbi la voce squillante di Juls, intenta ad avvisare anche l'altra della mia ottima idea di comodità per la festa a cui ero stata invitata.

"E che ha? I tacchi sono scomodi e poi fa freddo per un vestitino." per fortuna l'altra mi venne in contro, dandomi pienamente ragione.

"Sei idiota? E' del ragazzo più bello della scuola che stiamo parlando! E' abituato a vedere ragazze con le cosce di fuori sbattergliela in faccia!" presi il telefono tra le mani, stufa del comportamento di Juls, togliendo il vivavoce e sperando che papà, dal piano inferiore, non avesse sentito l'ultima frase della mia migliore amica.

"Beh, allora che si tenesse quelle quattro oche che gli sbavano dietro." mi intromisi io, scocciata, legando i lacci delle scarpe e tenendo saldo il telefono tra la spalla e l'orecchio.

Anche io gli sbavavo dietro dalla prima volta in cui lo vidi per i corridoi, scoprendo in seguito la sua popolarità nella scuola; ma non sarei diventata una di quelle poco di buono facilmente incontrabili in ogni angolo dell'istituto! Non sarei cambiata solo per un ragazzo che nemmeno, forse, mi conosceva, ma che sapeva, sicuro, solo il mio nome.

"Non ascoltarla e buona serata." mi augurò semplicemente Beth, forse capendo che in realtà stavo crepando internamente. Mentre all'esterno sembrevo convinta di quello che stavo per fare, dentro stavo morendo dalla voglia di scoprire di che tipo di festa si trattasse, quale gente ci fosse presente e se non fosse durata molto, visto che papà mi aveva raccomandato di non rientrare troppo tardi per non saltare il giorno di scuola l'indomani. Che figura ci avrei fatto se me ne fossi andata prima di tutti gli altri?

Non era una cosa normale ritrovarmi ad una festa organizzata dall'amico del più figo della scuola. Ero anche sola, quindi avevo preferito vestirmi comoda per essere a mio agio e non sentirmi fuori posto. Solo per questo.

Sentii Juls ringhiare per telefono, prima di un sonoro urlo che mi fece allontanare l'apparecchio immediatamente dall'orecchio.

Quando mi girai, trovai Zayn tremante appoggiato alla porta di camera mia, il fiato corto e gli occhi sbarrati.

"Cos'è successo?" gli chiesi preoccupata, alzandomi dal letto e andandogli in contro.

Era più bianco di un lenzuolo, nemmeno avesse visto un fantasma...

No, ok.

Era davvero spaventato e quando dissi quella frase, anche Beth e Juls rimasero in silenzio per capire di cosa stessi parlando.

"La tua vicina... Ha un cane enorme." scoppiai a ridere a quelle parole, sentendo le domande su cosa fosse successo delle mie amiche dall'altro lato del telefono.

"Smettila... Non ridere... Ti tengo sveglia tutta la notte!" solo con l'ultima espressione, avevo smesso di ridere.

"Non provarci." lo intimai, puntandogli un dito contro, minacciosa.

If we could only turn back time || Z.M. (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora