Capitolo 1
Per Jay e Aisha scegliere il percorso per arrivare a Santiago de Compostela, non era stato semplice. Le strade da scegliere erano parecchi e dopo un'accurata riflessione, le due scelsero quella del Cammino Francese, che comprendeva 800 km da St. Jean-Pied de Port in Francia a Santiago, passando per Pamplona, Burgos e Léon, questa strada era la più frequentata da chi affrontava il cammino, c'erano ostelli ogni 5 km ed era consigliata per camminatori inesperti. Il cammino comprendeva in totale 25 tappe, partendo appunto dalla Francia, ora dovevano decidere se farle tutte o solo alcune, visto che non c'è un obbligo di partenza e che ognuno poteva partire da dove voleva, l'importante è avere il passaporto del pellegrino, poi ogni strada è segnata dal simbolo della conchiglia che rappresenta Santiago. << Secondo me andare in Francia per poi tornare in Spagna non ha senso, io non sono così abituata a camminare! >> Esordì Aisha, l'altra ragazza andandole incontro e osservando la mappa, disse: << Se non te la senti di farlo tutto, potremmo partire da Bercianos del Real Camino, in questo modo le tappe saranno 18 invece che 25 e comunque possiamo fermarci ogni volta che vogliamo, non è una gara >> Aisha chiese: << Va bene e quando hai intenzione di partire? >> Jay: << Se tu sei d'accordo, domani mattina presto, così camminiamo con il fresco! >> Aisha annuì sorridendo, erano così emozionate di partire alla volta di questa grande avventura. Prepararono gli zaini, portando pochi vestiti che avrebbero poi lavato più volte lungo il cammino e lo stretto indispensabile, cercavano di viaggiare il più leggere possibile, visto che già non erano abituate a camminare così tanto. Il loro obbiettivo era tornare da questo cammino diverse, cresciute e con tanti ricordi e persone da portare sempre nella memoria.
Enriquez nella sua stanza, con il computer sulle gambe, stava anche lui studiando il proprio percorso, anche lui avrebbe fatto il cammino Francese, tutti sembravano più rassicurati da questo cammino essendo molto frequentato e non molto complicato. Lui però voleva farne almeno venti di tappe e così decise di partire quella notte stessa, da Carrìon de los Condes. Aveva lo zaino già pronto, così si fece accompagnare da sua madre a punto di incontro predetto. << Mi raccomando, chiamami per qualunque problema! Hai portato gli antistaminici per le tue allergie? >> Chiese sua madre. Enriquez: << Mamma, sta tranquilla, non mettermi ansia e soprattutto aspetta che ti chiami io, faccio questo viaggio per stare tranquillo! >>. Arrivarono alcuni minuti dopo al punto di incontro e vedendo altri ragazzi camminare con gli zaini in spalla, Enriquez prese il suo e salutando la madre, scese dalla macchina per seguire quei ragazzi che, senza ombra di dubbio, andavano nella sua stessa direzione. Non vedeva l'ora di conoscere nuove persone, forse così, sarebbe riuscito a capire meglio se stesso, a non rinnegarlo e ad essere accettato. Pensava a sua madre, così premurosa, che in vita sua ne aveva viste tante, un marito che se ne è andato, un figlio che è stato picchiato. Per questo aveva paura ed era in ansia, non ci si poteva fidare di tutti, non sai mai cosa pensa la gente, ma Enriquez era sicuro che le persone che percorrevano il Camino de Santiago, fossero diverse.
Aitor invece, era già per strada da quattro giorni, lui aveva scelto un percorso diverso: il cammino del nord, una mappa composta da salite e discese e soprattutto percorsa da pochi. La strada era sterrata e passava tra montagne, boschi e ruscelli. Stava per arrivare a Burgos, visto che la strada riusciva a congiungersi con il cammino Francese. Lui aveva scelto la strada con più chilometri da percorrere, Aitor era abituato a camminare, anche se con la chitarra in spalla oltre lo zaino, il peso ogni tanto si faceva sentire, così si sedeva per qualche minuto per poi riprendere il suo cammino. Ogni giorno si prefissava un obbiettivo da raggiungere e che fosse notte o giorno, lo raggiungeva. Mancavano 2 km prima di arrivare a Burgos e di potersi riposare e poter mangiare in un ostello. Camminando pensava alla sua passata relazione, aveva paura di esser stato tradito perchè trascurava la sua ragazza, comunque nella sua testa ancora, non si spiegava come lei abbia potuto tradirlo. Che pensasse troppo alla musica? Che avesse fatto qualcosa di sbagliato? E cosa avrebbe fatto ora, che la sua vita si era completamente stravolta? I pensieri nella sua mente erano infiniti e non aiutavano, visto che così, oltre che una stanchezza fisica, si era aggiunta anche quella morale. Era arrivato all'ostello prefissato e in tutti quei giorni non aveva parlato con nessuno, si limitava a salutare e sorridere alla gente che incontrava, senza però andare oltre. Sapeva che d'ora in avanti avrebbe incontrato più gente e, oltre il cammino, ora come obbiettivo aveva anche quello di fare amicizia. Adesso però era troppo stanco per pensare, si cambiò per la notte e infilandosi nel sacco a pelo, si distese in uno dei letti nell'enorme stanza dell'ostello, addormentandosi immediatamente.
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Lungo la strada
RastgeleQuattro ragazzi, quattro vite diverse, quattro culture diverse ed una sola strada. Quante volte sentiamo il bisogno di andarcene, di staccare da tutto, di prenderci una pausa dal mondo che ci circonda. Quante volte ciò che più vediamo estraneo per...