Chapter 1- Turn Everything Off

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"Le persone smettono di
comportarsi bene quando non
hanno più nulla da perdere. "

Chiunque stia leggendo questa storia, vorrei che fissasse bene queste due righe nella sua fottuta testa. Ogni persona ha una storia da raccontare, e solo perché alcune sono più incasinate di altre non significa che valga la pena dargli maggiore attenzione. Ogni storia è fatta di scelte, alcune ti cambiano in meglio, altre ti portano alla distruzione.
È troppo facile giudicare le azioni delle persone senza conoscerne le ragioni. È facile chiamarmi sgualdrina se dico di fare la prostituta. E sarà altrettanto facile darmi della folle se vi dicessi che questa cosa mi è anche piaciuta. L'ho scelta io dopotutto. O meglio, il destino mi ha messo davanti a questo, mi ha fatto aprire la porta, ed io l'ho attraversata chiudendo a chiave ciò che avevo appena lasciato. E ciò che avevo lasciato era lontano anni luce dall'essere bello e normale.
Se solo sapeste cosa ho dovuto passare.. Non riuscireste nemmeno più a dormire. Ma così è la vita no? C'è a chi viene dato tutto subito, e chi fin dall'inizio sa di non ricevere un cazzo da nessuno. Perciò scusate se avrò un linguaggio poco carino, ma non posso cambiare ciò che sono stata obbligata a diventare.
Per cui se mi sentirete fredda, apatica, menefreghista, diretta o perfino maleducata, non giudicatemi.
Ho solo detto al mio cervello di spegnere ogni emozione per evitare di distruggermi, non sapendo che molto presto qualcuno mi avrebbe trascinato completamente in un'oscurita senza ritorno.
E questo, mio enorme malgrado, faceva paura persino ad una come me.







"Non c'è nessuno più adatto di te per questo. Sei la prostituta più richiesta del mercato. Devi farlo morire. Mi hai capito bene? "

"Si Tip ho capito, lo avrai ripetuto 40 volte nell'ultimo cazzo di quarto d'ora. Non sono sorda né tantomeno stupida. Non rimarrà insoddisfatto, te lo posso assicurare."

Guardavo il mio capo con aria scocciata mentre mi accendevo una sigaretta poggiata al bracciolo del divano di pelle, fissando un punto vuoto, dritto davanti a me.
Inizialmente odiavo tutto questo, poi ho iniziato a farci l'abitudine come se facesse parte della mia vita.

Sono entrata in questo posto che ero appena una ventenne, e credetemi, lo avevano davvero ripulito per bene in quei 5 anni.
Ricordo il giorno in cui mi trovarono come se fosse ieri. Caricata su una macchina e portata in un luogo sperduto a fare da giocattolino erotico in una casa sconosciuta. Una casa che tutto sommato era abitabile, anche se da fuori stava cadendo a pezzi.

Ma non è stato il peggio a cui ho dovuto assistere.

Penserete che sia pazza a dirlo, come se finire nel giro della prostituzione non fosse una delle cose più abominevoli del mondo. Non sto dicendo che non lo fosse, ma se paragonato a ciò che avevo prima, credetemi, è stato molto meglio così.

Che stupida, non mi sono nemmeno presentata. Mi chiamo Katherine Bales, o Kath per gli amici "intimi". Per i miei clienti sono semplicemente "la rossa".

Sembra quasi il nome di un'assassina ma no, sono semplicemente i miei capelli. Sono davvero tanto rossi, a volte sotto il sole sembrano prendere fuoco. Non è quel rosso arancione intenso, è solo rosso. E sono lunghissimi. Sembra io abbia un inferno in testa. E poi dicono che contrasti con gli occhi color miele e la pelle olivastra. Il mio capo mi ha definita come una delle donne più belle che abbia mai visto in vita sua. Non so neanche io cosa abbia di così speciale, sono una comune venticinquenne con la testa incasinata e il corpo pieno di inchiostro su quasi ogni parte visibile.

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