Patto*

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" Patto " 

POV'S JUVIA

Il mese di febbraio volgeva quasi alla fine e dopo appena una settimana dalla scoperta della mia gravidanza, stavo già lasciandomi alle spalle la cattedrale di Crocus, con indosso, beffa delle beffe, il mio eccessivamente sfarzoso e fin troppo elaborato abito da sposa, lo stesso abito scelto da mio padre in persona, per il mio matrimonio con August.

Tutto era avvenuto con un rapido susseguirsi di eventi. In meno di tre giorni Rufus mi aveva presentata a Madame Lore avvisandola che ci saremo sposati da li a quattro giorni, adducendo come pretesto che ci conoscevamo già da qualche mese e che lui in un impeto di passione mi aveva sedotta e messa incinta non vedendo l'ora di fare di me sua moglie. La cerimonia si era svolta talmente in fretta che io stessa mi chiedevo se fosse davvero avvenuta e a cui tra l'altro, la madre di mio marito data la sua precaria salute e a causa della difficoltà a muoversi da casa sua non aveva potuto intervenire, o almeno e quello che mi è stato detto per giustificare la sua assenza. Rufus, indiscutibilmente attraente vestito con un'impeccabile Frac in azzurro e oro, a stento mi aveva sorriso mentre ci scambiavano promesse d'amore e fedeltà. False come gli sposi e recitate alla presenza dei pochi familiari che assistevano ignari a quell'ingiuria dinanzi a Dio. Ed è così che dopo appena sette giorni da quella assurda proposta di matrimonio, che ora mi ritrovavo sposata con Rufus Lore e in procinto di passare la mia prima notte di nozze con lui.

Dopo il banchetto mio marito mi aveva fatto scortare a casa sua da un servitore, dicendomi che mi avrebbe raggiunta di li a poco. La governante, una donna di mezza età magra e rigida come un manico di scopa, mi accolse sulla porta di casa e mi informò freddamente, mentre mi accompagnava nelle stanze padronali, che Madame Lore mi avrebbe ricevuta l'indomani, facendomi sentire terribilmente a disagio e acuendo ancora di più la sensazione di sentirmi soltanto un'estranea in quell'enorme dimora.

- La camera di Monsieur Lore è di fronte alla vostra - Mi informò dopo avermi condotta per un lungo corridoio al piano terra che dava accesso soltanto a quelle due stanze – In verità non sarebbero queste le camere padronali, ma a Monsieur piace stare qui poiché danno direttamente sul giardino retrostante la villa – Si affrettò a spiegare poi.

- Bene! - Concordai brevemente guardandomi intorno curiosa. Da quello che avevo potuto vedere questa casa sembrava molto più grande e imponente di quella che aveva mio padre a Crocus, più ricca avrei aggiunto e ovviamente più moderna. La mia stanza poi rispecchiava ancora meglio il concetto che mi ero fatta sulla posizione finanziaria di mio marito, il pavimento era quasi completamente ricoperto da stupendi tappeti orientali e magnifici dipinti ad olio raffiguranti per la maggior parte paesaggi bucolici ornavano quasi per intero le pareti. Bei mobili lucidi e l'incantevole tavolino con intarsi in madreperla completo di specchiera per la toilette, sembravano essere cesellati in puro argento. Il letto era un'enorme baldacchino, rifinito con la seta migliore di un tenue verde cangiante... semplicemente stupenda pensai sempre più impressionata – Se permettete vi aiuterò io stessa questa sera, domani vi verrà assegnata da Madame una domestica personale – La voce della governante mi risvegliò da quell'esame – Juvia vi ringrazia – Risposi mentre lei sollevava brevemente il sopracciglio forse spiazzata dal mio strano modo di parlare, ma subito dopo il suo viso assunse di nuovo la sua fredda compostezza mentre si spostava alle mie spalle per aiutarmi a togliere l'abito e dopo aver indossato l'impalpabile camicia da notte che mi aveva dato si offrì di spazzolarmi i capelli.

Seduta sul basso sgabello la osservai mentre concentrata scioglieva con perizia i nodi provocati dall'acconciatura – Voi e monsieur avrete dei bellissimi bambini biondi o con i capelli turchini – Commentò meccanicamente posando infine la spazzola sulla ripiano. Sussultando lievemente a quelle parole, mi auspicai che c'era solo da augurarselo e per un attimo venni tentata dall'informarla di quanto mio padre invece fosse stato scuro di capelli – Io ho finito qui! – Mi bloccò dal parlare, poi inchinandosi si ritirò velocemente senza più dire una parola.

§ TUTTA COLPA DI UNO SGUARDO §  Fairy-Tail  - Gruvia - ( Storia in revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora