Dire che sono felice è un eufemismo.
Credo di non essere più capace di smettere di sorridere.
Mentre mi guardo allo specchio, in attesa del mio turno per fare le prove,cerco di capire se sono cambiata da una settimana a questa parte.
Scandaglio il mio viso. Ho un sorriso che va da un orecchio all'altro. E gli occhi un po' più luccicanti rispetto al solito. Mi sistemo una ciocca di capelli che mi è sfuggita dalla coda, perdendomi come al solito nei miei pensieri e nelle mie fantasie.
Sono passati sette giorni da quando Alberto ed io ci siamo messi insieme.
I sette giorni più assurdi e meravigliosi della mia vita.
Ormai tutti i nostri compagni sono al corrente della nostra storia. E anche la produzione.
E,ovviamente,anche Maria.
In televisione però,niente fa presagire che ci sia qualcosa di diverso tra Alberto e me.E da una parte è meglio così. Abbiamo deciso di lasciare la nostra storia al di fuori dell'ambito lavorativo.
Durante le lezioni,il mio unico pensiero deve essere il canto e nient'altro.
Cerco di rimanere concentrata sul lavoro fino alla fine della lezione.Anche perchè oggi ci sono le sfide.E non si sa mai che qualche professore mi chiami di nuovo per esaminarmi.
Torno in sala relax insieme a Giordana e Mameli,che chiacchierano a tutto spiano sulle sfide che ci saranno oggi pomeriggio.La sala è ancora semi vuota, a parte le signore che ci portano il pranzo,così ne approfitto per accaparrarmi uno di quei cosi rossi che sono sempre occupati da tutti i ballerini.Solo perchè loro finisco la lezione prima.Stavolta,però, non mi faccio fregare.
Mollo i testi negli spogliatoi e spicco una corsa per sedermi sul pouf.Mi infilo le cuffie e mi estranio dal mondo.Chiudo gli occhi e cerco solo di ripassare con la mente tutti i miei pezzi.
Vengo disturbata dopo soli pochi minuti da una mano che mi tappa il naso.
«È un quarto d'ora che ti sto chiamando!»brontola Alberto,a pochi centimetri dal mio viso.
Mi sfilo le cuffie con uno sbuffo «Un quarto d'ora,figuriamoci! Non sono nemmeno tre minuti che sto seduta qui!».
Alberto fa finta di non avermi sentito e si lascia cadere pesantemente accanto a me.
«Oggi vado in sfida,me lo sento!»esclama dopo qualche minuto di silenzio.
«Per quella storia del testo?»chiedo,voltandomi sul fianco per guardarlo meglio.
Dopo la puntata del sabato,Alberto si è tormentato un sacco per il fatto di aver dimenticato alcune parole della canzone che doveva cantare.Ci sono volute parecchie opere di persuasione da parte di tutti,sopratutto della sottoscritta,per cercare di convincerlo che una dimenticanza del testo,per di più inglese, non è un errore così grave da sentirsi così in colpa.Tuttavia Alberto sembra ancora tartassato da questa storia.Essendo molto esigente con se stesso,così come lo sono io,capisco benissimo questa sua ansia;vogliamo sempre dare il cento per cento di noi e quando non lo facciamo ci mangiamo le mani per un sacco di tempo.
«Beh,se ti chiamano hai un'occasione per far capire a loro ma specialmente a te che quell'errore non è dovuto ad una mancanza di studio o di impegno!»tendo di rassicurarlo,sposandogli il ciuffo dagli occhi.Lui si morde il labbro e fissa il soffitto,senza rispondermi.
Sospiro.So che non sarà facile fargli passare tutto il nervosismo e l'agitazione che ha addosso.
«Dai,vieni che è pronto da mangiare!», esclamo,sorridendo e tendendo una mano per convincerlo ad alzarsi.
Lui la afferra e si tira su,avvicinandosi a me per baciarmi sulla testa.
Chiacchiero di cose stupide per tutto il tempo,sperando di distrarlo dal pensiero delle verifiche.
Lui risponde a monosillabi,senza troppa convinzione e il che mi fa pensare che in realtà non sta sentendo niente di quello che gli sto dicendo.
Ottengo un barlume della sua attenzione solo quando Alvis,facendo lo scemo come al solito,si mette a commentare ad alta voce un nostro duetto.
«Ma cos'è questa storia?Ma perché proprio voi due?»sbotta Alberto,lanciandomi un'occhiataccia.
«Ma è solamente un duetto, nulla di più!» rispondo ridendo, lui non dice nulla e infilza un pezzo di carne con forse troppa enfasi.
Ho già rimediato una scenata di gelosia l'altro ieri, solo perchè Alberto mi ha trovata in corridoio a parlare con Simone, il ballerino professionista. E io cosa dovrei dire, visto che fa sempre lo scemo con tutte le ragazze della scuola e della produzione che gli capitano a tiro?
Quando il pranzo finisce, la produzione ci dice di prepararci per le sfide.
Io corro in bagno a prendere i miei fogli e già sono in agitazione.
Quando sono pronta vedo Alberto seduto sul divano vicino a Giordana.
Ne approfitto delle telecamere spente e mi avvicino a lui per dargli un bacio.
Lui mi fa mezzo sorriso,ma poi torna subito a concentrarsi sulla televisione ancora spenta.
Bevo un sorso d'acqua e mi metto insieme agli per terra davanti al televisore.
Queste sfide sono sempre delle cose allucinanti.
Tutti che si sentono sicuri che tocca a loro. Tutti che sono in panico perchè sicuramente chiederanno qualcosa che non si ricordano. Tutti con il cuore a mille e l'angoscia di poter ricevere quella maledetta maglia rossa.
Anche se sono stata esaminata la settimana scorsa, anche io sono in ansia. Per me ma anche per Alberto. Quando è nervoso gli succede sempre tutto e di più.
La televisione si accende e appare Lorella.
C'è anche il pubblico in studio, che comincia ad urlare armato di palloncini.
Da una parte sono contenta, perchè il pubblico riesce a tirare fuori il meglio di se a tutti noi; dall'altra sono in ansia, perchè concentrarsi sulle richieste specifiche di un maestro è particolarmente difficile con la gente che urla e schiamazza magari il nome di altre persone.
Cerco di prestare attenzione a quello che dice Lorella, che sta dicendo chi sarà a fare la sfida.
Dopo qualche attimo di vibrante attesa sbuca fuori Alex Britti.
È il turno dei cantanti ad essere verificati, i ballerini sono salvi almeno per un po'.
Sono così agitata che Britti chiami me o Alberto che non riesco a stare nemmeno seduta. Mi metto in piedi e comincio a fare avanti e dietro.
Alex chiama in studio Alvis.
Mi rilasso un po' e ne approfitto dell'esame di Alvis per mettermi le cuffie nelle orecchie e ripassare i miei pezzi nel bagno.Entro e mi chiudo dentro.
Non sento nemmeno i commenti dei miei compagni,presa come sono dalla musica.Solo Federica riesce ad attirare la mia attenzione,dieci minuti dopo,alzando il braccio nella mia direzione e indicandomi la televisione.
Mi tolgo le cuffie e mi affretto a sedermi accanto a lei.
«Hanno chiamato Alberto!»mi dice,tornando a guardare la tv.
Faccio un respiro profondo e mi costringo a rimanere seduta a guardare l'esame di Alberto.
Di solito,quando sono preoccupata a morte per qualcuno,cerco sempre un modo per distrarmi.
A scuola, quando interrogavano le mie amiche e io ero in ansia per loro,mi infilavo le cuffie all'orecchie per non sentirle.È più forte di me.
Però adesso devo anzi voglio sentire l'esame di Alberto.Cerco di prestare attenzione a quello che succede in studio.
Alex sta riprendendo Alberto per un pezzo che hanno provato a lezione.
Alberto annuisce,forse perchè si aspettava un commento del genere da parte del prof.
Improvvisamente mi rendo conto che non sono andata in bagno per tutta la mattina e che ormai con tutta l'acqua che ho bevuto ho un certo bisogno di correre in bagno.
Cazzo proprio ora.
Mi alzo di scatto,sotto gli sguardi stupiti dei miei compagni e guizzo in bagno.
Prima di entrare,riesco a dare a malapena uno sguardo veloce alla tv, giusto in tempo per sentire Alex dire ad Alberto quello che lui aveva temuto per tutta la settimana.
Non riesco a sentire quello che dice Alberto.
Quando mi ripiazzo davanti alla tele, Alberto sta cantando Indispensabile.
Cerco di concentrarmi solo ed esclusivamente sulla sua bellissima voce.
I miei compagni commentano affianco a me, ma sono così presa ad ascoltare Alberto che non li sento nemmeno.
Devo dire che i miei pensieri ogni tanto escono dalla strada artistica per soffermarsi sulla bellezza quasi insolente di questo ragazzo.
È sempre stato così bello o sono io che lo vedo così perchè sono innamorata cotta di lui?
Opto per la prima opzione,ricordandomi di Ludovica,Angelica e tutte le altre ragazze che sono cadute ai suoi piedi.
Mentre sono persa nelle mie fantasie, Alex ha già detto ad Alberto di passare alla seconda canzone: My Way.
Me l'ha fatta sentire proprio ieri sera, in camera mia. E la sta cantando benissimo oggi cosi come l'ha fatta ieri.
Il pubblico sembra pensarla come me, perchè comincia a chiamare il suo nome come fa di solito.
Ecco. Mi è diventato un sex simbol!
Però devo ammettere che sono assolutamente contenta per lui. Se li merita tutti questi applausi.Alberto si merita il pubblico più bello di tutti!
Bene, ora sta dicendo l'esito.
Dio santo.
Mi piazzo davanti alla televisione, così vicina che quasi potrei finirci dentro e ascolto con attenzione il verdetto del professore.
«...Alberto è sicuramente superiore».
Lancio un urletto di gioia e comincio a saltellare per tutta la stanza.
Ho intenzione di abbracciarlo e dargli tutto il mio supporto. Ma le verifiche continuano perchè è appena entrato Zerbi e ha chiesto di poter verificare Federica.
Per tutta la durata del suo esame ho il presentimento che Rudy chiami anche me in verifica.
E infatti lo fa.
Mi fa andare in studio e cantare il mio inedito, Casinò.
Cerco di concentrarmi al massimo sulla pezzo che devo fare e nient'altro e a quanto pare anche Zerbi ne è soddisfatto.
Continua a fare complimenti a me e al mio modo di cantare. Io cerco di non apparire troppo compiaciuta, ma mi è difficile fingere indifferenza quando sento un professore elogiarmi così davanti a tutti.
Finalmente le verifiche finiscono e così anche la giornata di lavoro.
Esco dalla sala canto e sfreccio in sala relax per andare da Alberto.
«Bravo amo!», gli dico, abbracciandolo. Lui mi mette le braccia intorno alla vita e mi bacia sul collo.
«Si però sicuramente sabato non mi fanno cantare!», brontola, sbuffando.
«Beh meglio non esibirsi che avere la maglia rossa,no?», rispondo io tra i suoi capelli.
Lui annuisce e mi da un bacio veloce sulla bocca, prima di staccarsi da me.
Dopo aver raccolto le nostre cose ed esserci cambiati, Alberto ed io seguiamo i nostri compagni fuori dagli studi.
Per tutto il percorso fino al residence parlo al telefono con la mamma.
Le ho già raccontato tutto di Alberto e me e lei ne è felicissima. Però mi ha anche raccomandato di non farmi distrarre troppo dall'amore e di impegnarmi al massimo per raggiungere il mio obbiettivo.
Quando riattacco siamo già arrivati davanti all'ingresso del residence.
«Stavo pensando...», comincia a dire Aberto, con un tono di voce che mi incuriosisce al punto da alzare gli occhi dal cellulare e posarli su di lui «...che potremmo andare a cena fuori io e te, stasera, visto che è già passata una settimana da quando..beh, non abbiamo avuto ancora il nostro primo vero appuntamento da soli così stavo pensando che...».
Alberto che balbetta per l'imbarazzo? Questa mi è nuova.
Ma la cosa più importante è che mi sta chiedendo di uscire per festeggiare la nostra prima settimana insieme.
Io dove lo trovo un ragazzo più bello e premuroso di lui?
«Si, si, si, certo che si!», strillo,avvinghiandomi sulle sue spalle per baciarlo sul collo.
Lui sorride, non prima di aversi teatralmente coperto le orecchie per il mio urlo.
«Allora facciamo alle nove giù nella hall,ok?», mi chiede, portandomi in spalla fino a camera mia.
Faccio un rapido calcolo mentale, rendendomi conto che sono già le sette e mezza e io ancora sembro appena uscita da una centrifuga.
Quindi tento di sbarazzarmi di Alberto il più presto possibile, per avere tutto il tempo di prepararmi per bene.
Ma lui, ovviamente, non è dello stesso parere.
Prima che possa impedirglielo, si è già intrufolato in camera mia e buttato sul letto.
«Alberto io mi devo preparare e tutto!», gli faccio notare, chiudendomi la porta alle spalle.
«Cinque minuti!», risponde lui, con un sorrisetto sghembo che mi fa perdere almeno tre battiti di cuore.
Non me lo faccio ripetere due volte e spicco un salto sul letto.
Lui apre le braccia nell'esatto istante in cui atterro accanto a lui e io mi sento finalmente al mio posto.
"Ciao!" esclama, baciandomi il collo, come se mi avesse visto solo in quel istante.
"Ciao!" gli rispondo io, vibrante di gioia.
Mi tolgo le scarpe e infilo i miei piedi gelati accanto ai suoi.
«Accidenti, Tish, hai piedi ghiacciati!Quando ti deciderai a metterti un paio di calze di lana?», protesta lui, cominciando a sfregarmi i piedi con la mano.
«La lana mi fa prurito!» tidacchio sbuffando. Alberto alza gli occhi al cielo e sorride.
«Sei proprio una scema!».
Gli do un pizzicotto sul braccio. «Ehi! Tu dovresti accettare ogni mio difetto, non dirmi che sono una scema!" borbotto, seccata.
Alberto ridacchia e mi stringe ancora di più a se.
Comincia a baciarmi i capelli, la fronte, il naso e il collo, facendomi il solletico.
Io mi accoccolo sul suo petto, ridendo e cercando di colpire il suo punto debole: la pancia.
Naturalmente la battaglia di solletico finisce con me che rido come una pazza con le lacrime agli occhi che lo supplico di smetterla.
«Ho vinto io...merito un premio!». Alberto mi guarda con la faccia da bambino monello e il suo sorriso sghembo.
«Va bene, mi arrendo! Ok, tutto quello che vuoi!" ansimo, prendendo fiato per le risate.
In un secondo, lo sguardo di Alberto cambia. I suoi meravigliosi occhi blu si addolciscono e mi fissa. Io rimango ipnotizzata, come succede ogni volta che ho il suo viso così vicino al mio.
Lui inclina la testa e avvicina la sua bocca alla mia; chiudo gli occhi e sento il profumo delle sue labbra.
Passerei il resto della mia vita volentieri in questa posizione.
Con quell'attesa vibrante che è ancora più eccezionale del bacio stesso, anzi, diciamo a pari merito!
Alberto comincia a baciarmi con dolcezza e voracità allo stesso tempo.
Il mio cervello sconnesso, mi fa completamente perdere il lume della ragione.
Mi avvinghio a lui, stringendolo più che posso, quasi volessi entrargli dentro. E rispondo al suo bacio con non meno entusiasmo.
Mi ritrovo completamente sopra di lui, con la bocca appiccicata alla sua e le mani strette intorno al suo collo.
Alberto si stacca da me solo per guardarmi con un sorriso.
«Direi che il premio me lo sono meritato in pieno, no?" esclama, ridacchiando.
Io cerco di riemergere dal vuoto assoluto che ho in testa per formulare una frase di senso compiuto, ma mi esce solo un flebile sì.
Lui avvicina ancora una volta il suo viso al mio e mi bacia la punta del naso. I suoi occhi saettano su e giù per il mio viso, come se non fosse mai abbastanza sazio di guardarlo ed io mi sento la ragazza più fortunata del mondo.
Poi però mi ricordo in che condizioni sono e il panico improvviso mi permette di tornare ad essere razionale.
«Ora te ne devi andare, che mi devo preparare per il nostro primo appuntamento!», sbotto, diventando rossa quando mi accorgo della posizione che ho assunto fino ad un minuto prima.
«Ma come sei pesaaante!Quasi quasi non ti ci porto più.» Gli tiro addosso il cuscino e lo scaravento giù dal letto.
«Fila via, che non ti sopporto già più!», esclamo, ridendo.
Alberto continua a cercare di abbracciarmi e baciarmi ma io mi scanso, spingendolo verso la porta.
«Vai viaaa! Suuu!».
«Come sei cattiva! E io che ti porto pure fuori a mangiare!», borbotta lui, sulla soglia della camera.
«Se non mi dai il tempo di prepararmi mangeremo alle dieci, ti avviso!», gli rispondo, spingendolo completamente fuori dalla stanza.
Lui mette il muso per qualche secondo, poi sorride e mi afferra il viso guardandomi con così tanta dolcezza che tutti i miei buoni propositi di non farmi intenerire se ne vanno al diavolo.
«Ci vediamo dopo, per il primo appuntamento!», mi sussurra tra le labbra, provocandomi i brividi e la pelle d'oca dappertutto.
«Cercherò di tenerlo a mente!», rispondo, sorridendo.
Alberto mi da un'altro bacio sulla bocca e poi sul naso, prima di staccarsi da me.
Lo guardo allontanarsi in direzione della sua camera e credo di stare per scoppiare dalla gioia.
Il nostro primo appuntamento.
Sarà una serata magnifica.
STAI LEGGENDO
indispensabile.🖇
Fanfiction@albertoandtish_ on IG💔 due cantanti di #Amici18 che spesso si odiano ma che sempre si amano. buona lettura👼🏼