EIGHTEENTH

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Niente più maglie rosse.
Maria ce l'ha annunciato nella diretta del sabato.
Le sfide sono terminate e sono iniziati gli esami di accesso al serale.
Chiunque riuscirà ad ottenere la media del nove potrà arrivare difronte ad una commissione esterna e se riuscirà a superare tutti e tre gli step avrà libero accesso al serale, a cui ormai mancano solo una manciata di settimane.
Solo al pensiero che dovrò trovarmi davanti a tre giuridici esterni mi viene un attacco di panico.
Beh, non sono nervosa quanto Alberto, che da parecchi giorni a questa parte è teso come una corda di violino.
Anche io sono nervosa e l'unico modo che ho di sfogarmi è cantare. Cerco di concentrarmi con tutta me stessa nei pezzi che sto preparando per l'esame.
Oggi in sala sono tutti nervosi, tranne ovviamente Rafael, che ha già ricevuto la maglietta verde e quindi è già al serale. Non sappiamo se ci saranno altri esami, oggi, e questo crea parecchia ansia. Lascio i miei compagni davanti ai monitor delle lezioni e faccio una scappata in sala relax per andare in bagno prima di chiudermi in sala canto.
Mentre passo accanto a Pietro, un ragazzo della produzione, sento che canticchia a bassa voce le note della canzone di Ed Sheeran, Perfect.
Sorrido, perdendomi nel ricordo di quando l'abbiamo sentita per la prima volta, abbiamo subito capito che era fatta a posta per noi. L'abbiamo ascoltata tenendoci la mano per tutto il tempo e l'abbiamo sentita ad oltranza anche in camera al residence. Ci siamo addormentati abbracciati, con la melodia come ninna nanna.
Apro la porta della sala relax che sto ancora sorridendo e sognando ad occhi aperti.
Cerco con lo sguardo Alberto, che dovrebbe essere qui adesso, ma non lo trovo.
Poi vedo Umberto uscire dal bagno e lanciarmi un'occhiata significativa, e capisco che Alberto è nell'altra stanza.
Lo trovo seduto su una sedia, lo sguardo corrucciato e le gambe che scattano nervose su e giù.
«Ehi!».
Vado davanti a lui e mi inginocchio per guardarlo negli occhi.
Alberto si passa una mano sulla faccia e sui capelli e poi mi guarda.
«Che hai?», chiedo, a voce bassa «A parte che sei nervoso!».
Non ha smesso un attimo di far tremare le gambe, segno perfettamente riconoscibile di quanto sia nervoso e agitato in questo momento.
Alberto mi abbraccia e affonda il viso nel mio collo.
«Sono nervosissimo, nervosissimo!», mi dice.
Lo stringo a me e gli accarezzo i capelli, per cercare di tranquillizzarlo un po'. E anche perchè non riesco a farne a meno...
Alberto è come una droga per me.
Rimaniamo abbracciati per un po'. Poi mi stacco con un sospiro e gli tendo la boccetta d'acqua che avevo preso per me.
«Amore io però devo tornare in sala, adesso!», gli dico, a malincuore, anche perchè so che tutti i miei compagni sono già al lavoro «Scusa!».
Vorrei rimanere qui con lui per tranquillizzarlo, ma entrambi sappiamo che non posso.
Alberto beve un sorso d'acqua e annuisce.
Poi si tende verso di me e mi bacia sulla bocca e sul collo, stringendomi forte per qualche secondo prima di lasciarmi andare.
Gli faccio un sorriso «Stai tranqui!», esclamo, alzandomi con un ultimo bacio.
«Ma solo perchè ci sei tu!», risponde Alberto.
Faccio un sorrisetto divertito e scuoto la testa per la sviolinata dell'ultimo minuto, prima di sparire dietro la porta. Però sono contenta.
Alberto sa sempre come farmi sciogliere dalla gioia e dall'amore per lui.
In realtà questa cosa che provo mi spaventa un po'.
Ma è una paura talmente meravigliosa ed eccitante che non riesco a fare a meno di sorridere.
Faccio una scappata veloce in bagno, stile flash e schizzo come una saetta in sala canto.
Oggi devo provare il mio secondo inedito, You Make Me Vomit. È particolarmente difficile ma è molto grintosa ed è perfettamente in linea con il mio stile.
L'ora di lezione passa veloce tra un pezzo e l'altro. Poi Valeria fa capolino con la testa in sala e mi dice che tra dieci minuti devo andare a provare il pezzo in studio.
Raccolgo le mie cose e torno in sala relax per prendere i testi.
La sala è completamente vuota, perchè tutti sono ancora a lezione.
Apro l'armadietto e cerco di scovare nel casino i pezzi che mi servono. Il mio sguardo cade immediatamente su un pezzetto di carta appoggiato tra le scarpe e il raccoglitore degli appunti.
C'è scritto Tish nell'inconfondibile scrittura di Alberto.
Mi apro in un sorriso estasiato,ancora incredula per questa bellissima sorpresa.
Non è da lui fare queste cose così sdolcinate e ora muoio dalla voglia di leggere cosa mi ha scritto.
Lo faccio mentre cammino in direzione dello studio,troppo presa da quelle bellissime parole per notare qualsiasi altra cosa.
'È strana la vita.
Premetto che non ho mai scritto una lettera o un biglietto come questo a nessuno.
Oggi però ho sentito il bisogno di farlo per te,perchè voglio dedicarti due righe scritte con il cuore.
In questo momento,seduto da solo in questa stanza in preda alle mie ansie e alle mie paure, non posso fare a meno di ammirare la tua forza e il tuo coraggioso modo di affrontare ogni brutta situazione. Sei il mio esempio da seguire,Tish,la persona più importante e fondamentale per la mia felicità.
Sono innamorato di te e penso che se non ci fossi per me sarebbe impossibile.
Tu mi conosci e saprai che tutto questo viene dal cuore,così come ogni cosa che faccio con te,
Ti amo,
Alberto.'
Rileggo il biglietto tre o quattro volte prima di riuscire a staccargli gli occhi di dosso.
Non so se ridere o piangere dalla gioia. Ma credo che sto già facendo tutti e due,perchè le persone che incrocio nello studio mi guardano incuriosite.
Da Alberto questo non me lo sarei mai aspettato.Lui,così riservato e timido ha trovato il modo perfetto per confermare che tutto quello che ci sta succedendo in questo momento rende pazzi di gioia tutti e due.
Avrei voglia di correre da lui in questo istante,buttarmi tra le sue braccia e soffocarlo di baci.
Ma devo aspettare fin dopo le prove di tutti in studio, costretta solo a scambiarmi qualche occhiata con Alberto,finchè la produzione non ci da il permesso di tornare in sala relax.
Mi arrampico letteralmente sopra Alberto,lanciandogli le braccia al collo e affondando il viso nel suo collo.
Alberto mi stringe a se,baciando ogni centimetro del mio viso e provocandomi brividi come solo lui sa fare. «ti amo!»esclama,abbracciandomi con talmente tanta forza da farmi staccare i piedi da terra.
«ti amo!»sussurro,ricambiando la stretta con la stessa enfasi.
Torniamo in sala relax tenendoci stretti l'uno all'altra, incuranti di tutto quello che ci circonda e del fatto che per la prima volta abbiamo dichiarato ad alta voce il nostro amore in televisione.
Ormai non mi importa nemmeno di cosa dirà le gente a casa.
Tante persone saranno contente del nostro amore ma tante altre malelingue diranno che la nostra è tutta finzione per essere più visibili in televisione.
Ne abbiamo già avuto la prova, sbirciando su internet. Alcune ragazze fantastiche ci hanno persino dedicato delle fanpage su Instagram, e non solo perchè siamo una coppia, ma perchè, come hanno scritto a caratteri cubitali dappertutto, tifano per noi come Artisti prima che come coppia. E questo per Alberto e me è fondamentale.
La nostra storia d'amore è una cosa.
Il motivo per cui siamo in questa scuola è un altro. E non è certo quello di accaparrarci favori solo perchè ci scambiamo smancerie durante la diretta.
A parte il fatto che Maria ci ha assicurato che manderà in onda solo qualche spruzzo della nostra relazione e che si concentrerà molto di più sulla nostra carriera scolastica, com'è giusto che sia.
Però dai, mandare in onda il gesto super dolce che Alberto ha fatto nei miei riguardi è giusto. La gente deve rendersi conto di quanto è fantastico e adorabile il mio ragazzo.
Separarci per andare a lezione sembra quasi un dolore fisico.
«Ci vediamo dopo!», sospiro, staccandomi finalmente da Alberto per andare a recuperare la borsa.
Lui mi bacia i capelli per un secondo interminabile prima di lasciarmi andare. Poi va a sedersi sul divano accanto a Giordana e Mameli, in attesa che lo chiamino per le prove.
Nello spogliatoio delle ragazze non faccio nemmeno in tempo ad aprire l'armadietto che Federica e Valentina mi saltano addosso fameliche.
«Beeeeh! Non vuoi farci vedere la letterina del tuo Romeo, Giulietta?», mi prende in giro Federica, scompigliandomi i capelli.
«Quale letterina?», chiedo,fingendo di non capire.
«Si, va beh, abbiamo capito! La piccola Tish vuole fare la finta tonta!», esclama Valentina, alzando gli occhi al cielo. Poi però mi sorride e mi abbraccia.
Siete così carucci insieme! Sono un sacco contenta per voi!».
Ricambio l'abbraccio, con gli occhi che brillano.
«Grazie!».
Finalmente le lezioni finiscono e tutti noi ragazzi torniamo al residence stanchi morti.
Ad aspettarci, però, troviamo un folto gruppo di ragazze appostate davanti all'ingresso del residence e armate di carta e penna per gli autografi.
Ovviamente, Giordana è la più richiesta. Un sacco di ragazzine la circondano urlando, fino a quasi farlo sparire dalla nostra vista.
Anche Mameli, Alessandro, Miguel, Jefeo ed Alberto hanno parecchio lavoro da fare con le proprie fan.
Un gruppetto però, meno strillante e decisamente più calmo, ha tutta l'aria di aspettare me. Tra loro riconosco Martina, la ragazzina del centro commerciale che appena incrocia il mio sguardo mi fa un sorriso enorme.
La lascio per ultima volontariamente, per dedicarmi di più a lei. Comincio a firmare autografi alle mie fan, che si sperticano in complimenti per come canto e per come sono.
Una di loro, che ricordo si chiama Marika, mi confessa di aver ricominciato le lezioni di canto solo perchè vuole diventare una cantante eccezionale come me.
Quando sento queste cose, tutte le fatiche, tutta la stanchezza e tutti i dolori del mio corpo spariscono di colpo. Vale la pena ammazzarsi di lavoro tutti i giorni, ricevere critiche e correzioni, essere disponibili a qualsiasi cosa solo per sentirsi dire queste belle parole.
Quando finisco di firmare autografi e fare foto con le mie fan posso finalmente dedicarmi ad Martina, accompagnata come al solito dai suoi nonni.
«Ciao, Martina! Come stai?», chiedo, con un sorriso, prendendola tra le braccia.
Lei si stringe a me e sorride.
«Benissimo!».
I nonni di Martina, rimasti in disparte fino ad ora, si avvicinano con dei sorrisi identici a quelli della nipote.
«Ciao, Tish! Finalmente siamo riusciti a portare Martina da te! Da quando ti ha conosciuto non ha smesso un attimo di parlare di te!», esclama la nonna, stringendomi in un abbraccio che sa di biscotti.
Sorrido e rimango a parlare con Martina e i suoi nonni, finchè sento la voce di Alberto chiamarmi da dietro.
«Tish?».
«Sono qui!», faccio cenno ad Alberto di avvicinarsi a noi.
Lui si piazza al mio fianco, sorridendo dolcemente quando riconosce Martina.
«Ehi, Marti! Che bello rivederti!».
Martina diventa cremisi. Mi aspetto che si butti tra le braccia di Alberto ma non lo fa. Anzi, indietreggia, come intimidita da qualcosa.
Mi scambio un'occhiata confusa con Alberto.
«Credo che la nostra Martina si stia chiedendo se è il caso di abbracciare Alberto qui, dato che...».
Il nonno di Martina fa l'occhiolino e non termina la frase.
Sia Alberto che io scoppiamo a ridere.
«Tranquilla, Martina!», esclama Alberto tendendo una mano verso di lei «Tish lo sa che non posso resistere agli abbracci delle belle ragazze!», aggiunge, facendole l'occhiolino.
Martina ride, un po' più tranquilla e si lascia abbracciare da Alberto.
Restiamo a parlare con loro per quasi un'ora, prima che sia Alberto che io ci ricordiamo della cena di compleanno che ci sarà stasera per Giordana.
«Ora dobbiamo andare, però ti prometto che una domenica di queste veniamo a trovarvi!», esclama Alberto, salutando Martina e i suoi nonni e prendendomi la mano.
«Tanto la tua nonna il mio numero ce l'ha!», aggiungo, con un sorriso.
I nonni di Martina sorridono e annuiscono, prima di stringerci in un abbraccio.
Restiamo a salutare Martina con la mano finchè non sparisce dietro l'angolo.
Poi Alberto mi sorride e si avvicina per baciarmi.
«Te l'ho detto che ti amo?», mi chiede, sulle labbra.
Riemergo dal vuoto totale dei miei pensieri e sorrido.
«Non è mai abbastanza!», rispondo, sfiorando il suo collo con dei morsi.
Alberto mi bacia ancora, prima di posarmi un braccio sulla spalla e stringermi a se per tornare al residence.
Io gli cammino al fianco, sospirando di gioia.
Questo è il mio posto.
Tra le sue braccia.
Il mio rifugio felice.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12, 2019 ⏰

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