Karma?

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Finalmente inizio a stare meglio. Parlare con il vecchio mi ha fatto bene. Le sue parole, per quanto io non sia riuscito a metterle in pratica, mi hanno risollevato l'umore.

È già un paio di giorni che mi trovo in questa città, ho preso come al solito un appartamento in affitto e ho deciso di provare a fare qualcosa di normale, ad esempio visitare un museo.

Ed è proprio scorrendo il depliant degli eventi odierni che mi cade l'occhio su un seminario: "Karma e Dharma". Dove ho già sentito queste parole?

Il Karma è noto a tutti. Dovrebbe essere il tuo allineamento morale, un Karma positivo è il bene che fai, mentre uno negativo dovrebbe essere l'opposto. In entrambi i casi ciò che fai ti dovrebbe essere reso, dal Karma appunto. Almeno, questo è ciò che si dice, ma spesso le filosofie orientali sono molto più complicate di così.

Non so perché, ma ho un forte desiderio di assistere a quel seminario. Si terrà alla facoltà di lettere e filosofia della città, e tutto sommato non ho altro da fare in questo momento.

Effettivamente, anche se sembra andare tutto un po' meglio, qualcosa mi turba profondamente. Lui non c'è.

Ricordo vagamente ciò che ho sognato, quella notte con Carol, ma ho l'impressione che lui fosse presente anche nel mio sogno, e che ci fosse anche un'altra persona. Dovrei essere felice, ma la sua assenza mi fa sentire inquieto, come se fossi tanto abituato a quella situazione nella mia vita che tanto ho maledetto, da sentirmene privato quando questa non ne fa più parte. Forse anche i pazzi sentono la mancanza della loro follia nei loro momenti di lucidità?

Per quanto queste esperienze siano traumatizzanti per me, alla fine dei conti sono sempre state un riflesso del mio inconscio. Mi aiutano a pormi le domande giuste per capire ciò che sono realmente, ciò che mi avviene e ciò che desidero. Credo che queste consapevolezze siano facili da raggiungere per tutti gli altri. Solo io sono così sciocco da aver bisogno di questi espedienti per potermi scavare dentro?

Decido di accantonare i pensieri e andare verso la facoltà. Si trova li vicino, e mi bastano pochi minuti a piedi per raggiungerla. Chiedo a degli studenti come raggiungere l'aula dove si svolgerà il seminario e vado già a prendere posto.

Nonostante manchi ancora più di mezz'ora l'aula è già piena di studenti e studentesse, e anche qualche persona che in effetti studente non è. Tutto questo interesse verso le arti, il pensiero libero, le filosofie e le conoscenze alternative mi sorprende. Forse sono sbagliato io, ma ho sempre pensato che in questi anni si desse molta più importanza alle cose e alle conoscenze materiali. Anche a me sono sempre piaciute le cose astratte, ma mai mi sarei immaginato di vedere tale interesse, soprattutto tra i giovani.

Prendo posto a fatica tra due studentesse e mi rendo conto che le due stanno discutendo tra loro. In breve mi trovo proprio in mezzo alle loro chiacchiere e rimango stordito da un fiume di parole, pettegolezzi, opinioni e discorsi. Avranno pressappoco la mia età, magari un paio d'anni in meno.

Anche io ero interessato alle stesse cose? No, io non sono mai riuscito a fare quelle cose, a preoccuparmi di ciò che preoccupava loro. Io ho passato parte della mia vita a fuggire (ma da cosa? Non lo so quasi più) e non sono riuscito ad adattarmi ai ritmi che la vita pretendeva dalla gente come me. Non me la sento di condannare coloro che non riescono a trovare il loro posto nella società civile, quelli che decidono di vivere una vita il più riservata possibile, quelli che escono di casa solo il minimo indispensabile e che cercano di non stringere legami. Non li giudico, se questa è una scelta, se a muoverli è la misantropia. Ma questo non è il mio caso. Io non lo faccio per scelta, per indifferenza ed autoesclusione. Ciò che mi blocca è la paura.

Mi sono perso nei miei pensieri, e non mi sono accorto che già da qualche attimo è calato il silenzio. Il relatore è già in posizione, e si sta schiarendo la gola al microfono. Si tratta di un uomo sulla sessantina, capelli brizzolati, corti ed ordinati, non molto alto, mascella squadrata, pelle lisca e leggermente rugosa. Ciò che però ha attirato la mia attenzione sono i suoi occhi. Talmente grigi da fare impressione.

Sembrano tutti pendere dalle sue labbra, come dinanzi al Messia, in attesa che pronunci una verità potente, innegabile, trascendentale. Evidentemente quest'uomo deve essere una sorta di autorità da queste parti.

Finalmente pronuncia le prime parole...

"Vivi secondo il Dharma e avrai un buon Karma..."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2019 ⏰

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