12- Malinconia

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Mi mancava.
mi mancava anche se era accanto a me.
mi mancava il suo modo di fare.
mi mancava il suo modo di farmi sorridere.
mi mancava il suo modo di cercare in tutti i modi di farmi stare bene.
mi mancava il suo abbraccio e il suo bacio notturno prima di sprofondare nell'oceano dei sogni.
mi mancava e non potevo negarlo.

- che stai facendo in camera mia? - alzo le tapparelle della finestra, la mia cameretta è troppo spenta, troppo spoglia dei miei ricordi e di quelli di Mason.

- avevo bisogno di riflettere, Cloe - mi stupisco di ciò, non preferisce utilizzare mai il cervello.

- e c'era bisogno di riflettere nella mia cameretta? - praticamente sto diventando acida all'ultimo minuto. E se fossi io, adesso, quella che sta esagerando?
Insomma, non ha fatto niente di male, o forse sì?
In questo caso, non so a che dare ascolto: al cuore o al cervello?
Quanto può essere complicato fare una scelta adeguata?

- hai ragione, vado in camera mia - ciò che ho sempre odiato di lui?
Il fatto che dà retta a tutto ciò che esprimo.
Perché, in questo caso, non fa 2+2 e comprende il mio segnale?
So già che i suoi occhi stanno viaggiando nel mio animo, vuole scoprire cosa sto vivendo.
Attende in qualcosa che parta soprattutto da me.
Perché non fare il primo passo?

- Mason, aspetta. - stropiccio la sua maglietta preferita di colore nero, una delle magliette che solitamente utilizzo anche io.

- cosa c'è? - è distaccato, come se volesse scappare da qualcosa di cui neanche lui sa l'esistenza.

- davvero sei venuto in camera mia per riflettere? -

- si, ci vedi qualcosa di strano? - é come se fosse rabbioso. E di cosa, poi?

- No no, solo che mi stupisco. Andiamo, sappiamo entrambi che non ti piace utilizzare il cervello - mi viene da ridere ma cerco di essere del tutto seria.

- ma vaffancuore, Cloe - rido forte, come se qualcuno mi stesse solleticando le anche.
La mia risata è così rubesta, che anche i vicini si metterebbero a ridere.

- ma sono realista, sono sempre stata sincera. Comunque, banda alle ciance, su cosa staresti riflettendo, per la precisione? - si getta sul letto come uno stecchino, sarebbe figo vederlo volare da una parte all'altra.

- potresti evitare di essere così invadente? - invadente? Ma capisce o no che sono preoccupata per il suo stato d'animo? Presumo di no.

- non voglio assolutamente essere invadente, ma sono tua sor.. - mi blocco, prendo un sospiro più lungo e continuo - tua amica, è palese che mi preoccupi per te - l'avrà capito o ha bisogno di un disegnino per rendere meglio l'idea?

- okok, beh rifletto su ciò che voglio - raccoglie della tasca un pacchetto di sigarette - non so neanche io cosa voglio - afferra una sigaretta e la riporta alle labbra - forse non sono del tutto sicuro - prende il suo accendino verde fluo e infiamma il tabacco, trasformandosi in cenere.

- su cosa in particolare? -

- ma sempre i dettagli pretendi, Cloe? -

- se non vuoi parlarne, va bene. - cala della tensione, sono seriamente stanca dei suoi atteggiamenti da superiore.
Dove sta inciso con inchiostro che un uomo maggiore non può chiedere dell'aiuto ad una Donna?

- no, hai ragione. Scusa, è che sono molto nervoso. -

- appunto, così nervoso da fumare. - ci sono rimasta inizialmente, non ha mai toccato sigarette in tutto il suo percorso adolescenziale.
Cosa lo spinge ad andare così oltre?
Niente lo ha sfiorato fino ad arrivare a ciò.

Mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora