6- Mi dispiace

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Il vento pizzica la mia pelle liscia e biancastra, mentre il gelato si scioglie per via del troppo calore provenienti dai raggi del sole.

Come può il mare essere così salato pur sembrando dolce?

Ciò che si dice è una giusta osservazione: l'apparenza inganna.
E forse anche quella di Mario ;
E se in realtà è un ragazzo per bene che attende una dama a cui donare il proprio affetto? Sarebbe semplice conoscere tutto di lui, ma complicato sapere il proprio io.

- ti gusta il gelato? - mi volto verso Mario che col cucchiaino raccoglie il gelato scivolato dal cono.

- come non può piacermi? Amo il gelato, mi rinfresca - dico con sincerità.

- concordo. È di vari gusti ma sempre gelato - scoppio a ridere.

- piacere, se si chiama gelato non vedo perché debba essere caldo - rido forte, è da tempo che non rido così.

Non rido in questo modo dalla prima media ed è una sensazione anormale per me ripescare certe emozioni che, per vari anni, sono stati spenti.

- sei bella quando sorridi - ingoio accidentalmente il gelato e copro il mio viso rossastro abbassando lo sguardo.

- eh no, carina, non abbassare lo sguardo. Guardami negli occhi - alzo il viso, e lo posizione perpendicolarmente al suo. Che lineamenti da sballo.

- adesso va meglio? - mi domanda dolcemente, con occhi pieni di speranza.

- molto - mi sorride con tanta esaltazione.

Davvero gli faccio questo effetto? Pare una barzelletta, un sogno che si interpreta durante un pisolino ma è tutt'altro che finto, è davvero ciò che sto vivendo.

- forse devi imparare ad accettare te stessa - mi spiegate un concetto? Come l'ha capito?

- come fai...- per poi essere bloccata dalla sua voce che soprassa la mia.

- come faccio a capirlo? Ti si legge tutto in questi due cerchi colorati di te - arrossisco d'impatto. Nessuno ha mai osato dirmi ciò, proprio in questo periodo che risulta impossibile.

- grazie, Mario -

- e di che? Ringrazia tua madre per il dono che ha creato - gli sorrido consapevole del fatto che nessuno avrebbe il suo sguardo, che nessuno sarebbe stato in grande di colpirmi il cuore con parole simili alle sue. O almeno credo.

- Perché hai litigato con Mason? - e parlando troppo tardi, i miei occhi si riempiono di schegge, purtroppo sono lacrime a cui non posso dare una fine.

- non mi dà mai ascolto, ragiona sempre col cazzo e mai col cervello, mamma è stata così grande a far crescere un ragazzo con un cervello, non vedo perché debba spegnerlo nei momenti più opportuni - mimo il verbo crescere, Perché in vari casi non sembra proprio un diciottenne.

- vorrà provare, desidera avere le sue esperienze - fa spallucce. Infondo è anche lui un ragazzo.

- Mario, le esperienze è ovvio che deve farle ma in modo adeguato e maturo, non ha 14 anni, ne ha 18 e non gli ho mai chiesto di proteggermi ma gli ho sempre pregato di proteggere se stesso dalle parole altrui -

- sai Cloe, non ti credevo così sveglia. Sì vede che hai buon cuore - si lecca le labbra per pulire le parti in cui il gelato ha deciso di lasciarsi scivolare.

- fidati, Mario, vorrei non averlo. - dico con tutta sincerità.

- adesso sei tu immatura - rivolgo uno sguardo interrogatorio.

- per quale motivo? - tiro l'ultimo morso al cono croccante. Questo ragazzo mi mette curiosità.

- perché il cuore non si getta, si custodisce. Devi solo essere in grado di non aprirlo a tutti - getta il fazzolettino intriso di cioccolata nel cestino.

D'istinto lo attiro a me e lo abbraccio.
Ho bisogno di calore, ho bisogno di comprensione perché al momento si sono tutti tirati indietro.

- presumo abbia di meglio da fare - lo guardo stranita.

- eh? - dico senza pensarci due volte.

- se ti volti, potrai capire - giro di scatto la testa, mentre il vento porta via i miei capelli.

- vi lascio soli, dovete chiarire - Mario mi posa un bacio sul capo e mi sorride, lasciando piccole occhiate nel cammino.

- sentiamo, cosa vuoi? - incrocio le braccia in petto.

- non partire in 5a, cloe -

- non sto andando di fretta, Mason, ma sai che odio aspettare - sbuffa irritato, cosa che capita quasi ogni giorno.

- senti, mi dispiace. Va bene?
Da fratello ho fatto schifo, dovevo essere il primo ad evitare scontri immaturi, ma sono stato il primo a cedere.
Ma da quella festa, non ci capisco più niente te lo giuro.
Sono cambiato in men che non si dica e non ne capisco la ragione, vorrei solo distruggere questo pandemonio che mi si è creato in testa.
Vorrei solo tornare indietro e prevenire tutto ciò che potrei aver potuto fare in precedenza.
Ma fa male, te lo giuro, avrei dovuto stare al mio posto, dovevo continuare col mio solito compito che sviluppo giorno dopo giorno, ma ho sbagliato.
Ti chiedo solo di perdonarmi perchè non era mia intenzione farti del male, ero accecato dalla rabbia di aver sbagliato.
Cloe, te lo giuro, mi dispiace. - mi si blocca il cuore in gola, impedendomi di respirare regolarmente.
Sento come se qualcosa avesse distrutto il mio cuore, come se qualcuno fosse stato in grado di penetrarmi completamente.

- andiamo lentamente, cosa è successo alla festa? - si blocca.

Non proferisce parola ed ho seriamente paura.

- Cloe, non posso dirtelo - immaginavo.

- certo, fai sempre così -

- seriamente, è una cosa delicata -

- tutto è delicato, quando si tratta di me, però, fai finta di niente -

- il problema è questo: si tratta di te - mi blocco, questa volta sono io quella pietrificata. Cosa avrà fatto, o meglio cosa avrò fatto?

- allora, svuota il sacco, sono stanca delle tue parole. - ringhio con la rabbia che pulsa.

- non posso -

- va bene, spero solo che non ti dia fastidio se vada con Mario in discoteca, vorrei sballarmi anche io -

- Vuoi davvero che ti dica che ti ho baciata in macchina? - sento cedere le gambe.
Mio fratello ha baciato la sua piccola sorellina?
Per cosa poi?
Per quale motivo ha deciso di fare una cosa simile?
Ci sono vari tipi di relazioni fraterne:
Chi si bacia perché si vuole bene e basta
Chi si odia e chi si prende a sberle solo per passatempo.
Ci sta baciarsi, no?

- hai fatto tanto casino per un bacio? - i suoi occhi si tingono di un blu notte, come se rispecchi il cielo, come se stesse assorbendo il dolore proveniente da non so dove.

- in effetti hai ragione, ci sono fratelli che si danno baci, no? - ha ragione, è quel che sto pensando io.

- appunto, perciò mi vuoi fare capire che mi hai fatta soffrire solo per questa stupidaggine? - si gratta la nuca mentre la mia rabbia non mi permette di ragionare in modo adeguato.

- ti spezzerei le gambe solo se non fossi mio fratello -
devo adeguarmi, sono cose che capitano. Giusto?

- non iniziare, adesso vado da Gianna. - sarebbe la mora? Alla fine sono riuscita a sapere il suo nome.

- bene, buon divertimento -

- altrettanto. - e finisce qui. Lo vedo diventare sempre più piccolo, come se si stesse allontanando per sempre da me.

Mi ha baciata, e non sono riuscita a vivere quel momento; per capire bene ciò che provavamo entrambi.
E se non fosse solo amore fraterno?
Non so a cosa pensare, sul serio. Fa tutto male. Male.
Fino a sanguinare.
Morirò dissanguata per tutte le pugnalate che sto ricevendo.

Lui è solo mio fratello.
Quel bacio non sapeva di niente.

Mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora