Sentii bussare alla finestra così aprii. Ormai era un'appuntamento dato ogni giorno. L'orario non era stabilito,quando avevamo bisogno la finestra si apriva come per magia e entrava il mio lui.
Ogni bacio,ogni carezza però mi sembravano uno sbaglio,un andare contro le regole.
Ultimamente sto evitando di stare troppo tempo con lui. Non so cosa siamo,ne tanto meno cosa saremo.
Mi sento chiamare da giù.
"Zia che c'è?" dissi scendendo le scale e andando nella sua direzione.
"Dimmi la verità. C'è qualcosa tra te e Taylor?" disse seria. Cazzo. Rimasi impietrita.
"a me puoi dirlo Sole." aggiunse.
"forse." a queste parole lei capì tutto.
"È sbagliato. Non potrà mai andare avanti Sole. Prima o poi dovrete dirlo a Dylan e sarà la fine. Non so se di voi o della loro amicizia." disse cercando di essere convincente.
"Zia lo so ma sono in confusione. Come fa una cosa sbagliata a farmi stare così bene? Sono troppo dipendente da lui,perfino i miei umori dipendono da lui..ed è una cosa che mi sta uccidendo." dico sul punto di piangere sedendomi sul divano con le mani che ricadono sul mio volto.
"Sole meglio terminarla qui piuttosto che più avanti. Ci stai mettendo troppo cuore. Gli amori sbagliati non sono possibili da portare a termine o almeno si può ma è meglio smettere." disse sedendosi accanto a me.
"Non so nemmeno che sentimento è,davvero,so solo che ce n'è tanto."
"Ho sempre detto di ascoltare te stessa,e non mi tirerò indietro. Ma tuo fratello fa parte di te." disse per poi andarsene.
Cosa dovevo fare?
Cuore e ragione giocano a tiro alla fune. Nessuno dei due si arrende anche se fa male.
Mia zia fece di nuovo irruzione nella stanza.
"Cosa scegli: Testa o cuore?
La testa, con la consapevolezza di non poter avere MAI il cuore spezzato e non soffrire mai?
Oppure il cuore, con la certezza che prima o poi la prenderai in quel posto e soffrirai fino a voler morire?
te lo richiedo: Testa o Cuore?"
Non lo so,ed è questo il problema. Mi aveva letto nella mente.
"Tu come te ne sei accorta" dissi guardando il vuoto.
"di cosa?" disse stupita per non aver risposto alla sua domanda ma riformulando una a mia volta.
"Di me e Tay." risposi subito.
"Ma hai visto i tuoi occhi mentre parli di lui?" Corro in camera mia. Ormai le lacrime stavano scendendo e non volevo farmi vedere in questo stato.
Avrei dovuto lasciar perdere?Ciò che provo con lui non me lo so spiegare. Appena lo vedo sento le famose farfalle nello stomaco che non ho mai provato. Non so cosa sia,non so quanto durerà e se durerà ma so che è importante. È entrato nella mia vita e me l'ha stravolta. Il suo essere stronzo,divertente,strafottente e che mi sappia tener testa,il modo in cui mi sfida..non posso farne a meno.
Eppure credo nel destino. Se quel giorno in bus ci siamo scontrati per poi rifarlo alle scale di scuola un motivo c'è. Se sono capitata con la sua classe un motivo c'è. E so anche quale anche se non lo voglio ammettere. Io sto cominciando ad amare quel ragazzo dagli occhi nocciola che mi hanno rapito dal primo momento.
Ma cazzo mio fratello. Potevo essere così egoista?
Se lo avessi tenuto lontano,se quella mattina fossi stata puntuale,se avessi fatto colazione a casa,se quel giorno non fossi stata a scuola,tutto questo non sarebbe successo. Ma non rimpiango tutto ciò. Doveva succedere.giorno dopo..
È presto e una camminata all'aria aperta non potrà farmi altro che bene.
Il vento che batte sulla mia pelle secca,le mani ghiacciate,non erano nulla in confronto alla confusione che avevo in testa. Pensare,pensare e ripensare. Mi stava andando in tilt il cervello. Ma se per una volta l'egoista fossi io? Voglio pensare a me per una cazzo di volta. Voglio fare ciò che fa star bene me stessa. Non voglio andarmi contro come sempre. Non voglio sopravvivere per non deludere gli altri,voglio vivere per me stessa.
Nel minor tempo che io avessi realizzato ero fuori scuola.
Voglio parlare con Taylor ma non lo trovo in cortile. Non parlavamo da giorni visto che io avevo chiesto del tempo.
Decido di guardare nei corridoi quando lo intravedo di spalle alle scale.
Corro verso di lui intenta a parlarci prima che suonasse la campanella.
Mi blocco subito appena vedo che avanti a lui c'è una ragazza. Ha i capelli biondi,magra e alta quanto lui. Molto più di me che gli arrivo alla spalla.
Ridono e lei gli mette la mano sulla guancia e lo bacia. Le lacrime scendono,ricadendo sul mio viso. Ero un'illusa. Io che avevo capito di provare qualcosa. Evidentemente mi sbagliavo. Infondo un puttaniere diciottenne pieno di se,non sarebbe mai stato con una come me.
Corro via,volevo scomparire.
Che senso aveva quello che aveva fatto? Quella telefonata? Quella comparsa a casa?Che senso aveva tutto?
Mi chiudo nello sgabuzzino e comincio ad urlare,cadendo a terra non avendo forza nelle ginocchia.
Perché le persone dovevano sempre farmi del male?
Forse amare aveva un tempo contato,e io l'avevo fatto scadere. Era troppo tardi. Ciò che trascuri prima o poi diventa di qualcun'altro.
Eppure non si può essere gelosi di qualcuno che non ci appartiene.
Non è vero che la cosa più brutta è non poterlo abbracciare. La cosa più brutta è vederlo tra le braccia di un'altra.
Più triste di qualcosa che finisce,è dover dimenticare qualcosa che non ha mai avuto inizio. E si,ci sto male. Ci sto da schifo.
Comincio a tirare pugni ai muri. Faccio cadere dei fogli che si trovavano su un mobile. Le scope ora si ritrovavano sparse e il mio corpo a terra,rannicchiata piangendo fino a finire le lacrime.
Se ne è andato come se non fossi un motivo per restare. E per andarsene intendo da ciò che avevamo costruito. Che non ha un nome ma cazzo c'era.
Ho bisogno di sapere cosa prova sebbene la risposta mi spezzi il cuore. Aveva ragione la zia. Ci ho messo così tanto cuore che adesso non so più quanto me ne rimane. Ti dicono di seguire il cuore..ma se il tuo cuore è a pezzi che pezzo segui?
Fino a questo momento non sapevo cosa provassi,ma ora la risposta era evidente. Lo amavo,lo amavo più di me stessa.
C'è chi ti fa essere come non sapevi di essere,e lui era uno di quelli.
Tutti i nostri ricordi mi attraversano la testa. Dal primo sguardo,le prime litigate,gli scontri,il primo bacio nello spogliatoio,la sigaretta,lui sotto casa,le parole..quelle dette e quelle non dette.
Mille volte ho provato il desiderio di prendergli la mano e altrettante volte sono rimasta immobile,senza far nulla. Ero un po' confusa: avrei voluto dirgli che lo amavo,ma non sapevo da dove cominciare.
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il miglior amico di mio fratello.
Romance"stai scappando da qualcosa che non vuoi o stai scappando da una cosa che hai paura di volere?"