Sono passati quasi due giorni dal campeggio. Io e Taylor siamo sempre più vicini,e Dylan si è ripreso,credo.
Sono a casa,insieme alla zia che sta facendo la doccia.
Sento il campanello bussare così scendo e raggiungo il salone.
Apro la porta e mi ritrovo la signora della scorsa volta.
"Cosa vuole." le dico sbuffando cercando di rimanere educata.
"Dov'è mia figlia." A queste parole sbarro gli occhi.
"Credo voi abbiate qualche problema signora." non mi trattengo,pensando all'enorme cazzata che aveva appena detto. Lei mi ride spudoratamente in faccia. Era una risata amara.
"Mi fai ridere. Tua zia non è la persona che credi." Sputa queste parole con odio,e mi guarda dritta negli occhi che sembravano posseduti dal diavolo. Mi sorpassa ed entra. Io rimango immobile sulla soglia della porta con gli occhi lucidi.
Mi stavano mentendo tutti? Corro
via,uscendo dalla casa. Mi ritrovo davanti casa di Taylor. Le mie gambe mi avevano portata lì,sapevano meglio di me dove andare. Proprio in quel momento Taylor apre la porta di casa e non ci penso due volte a buttarmi nelle sue braccia.
"Piccola stai bene?" Comincio a piangere e mi aggrappo al suo corpo.
"No,Taylor no." dissi spostandomi per guardarlo negli occhi.
Lui mi asciuga le lacrime con le dita e mi mette in braccio come le bambine. Mi sentivo una principessa quando ero con lui. Mi porta in casa e mi mette sul letto della sua stanza.
"I tuoi genitori?" dico tesa.
"Non torneranno a casa." Dice per poi buttarsi su di me,abbracciandomi.
"Cos'hai dai,racconta." dice guardandomi.
"Non so più a chi credere." dissi per poi raccontagli l'accaduto.
"La signora e tua zia si somigliano?" disse pensieroso.
"un po' ." dissi facendo due più due.
"Dovevi vederla. Si somigliano si,ma se realmente è così..io sono sua nipote e quegli occhi.." dissi "Taylor quegli occhi mi odiavano." Era ancora posato sopra di me e mi accarezzava i fianchi. Se non fosse stato per lui avrei potuto prendere un attacco di panico.
"Dai alzati usciamo un po'." aggiunse alzandosi.
"Eeh??" dissi non volendo capire.
"Muoviti." Sbuffo rumorosamente.
"Perché dovremmo? Chi lo dice?" dissi posizionandomi come una balena spiaggiata sul letto.
"Perché così ti distrai. E lo dico io. Ciò che dico io è legge,ti ricordo." ripeto le sue stesse parole,simulando la sua voce e lui mi dà una cuscinata che mi arriva dritta in faccia.
"Ahia stronzo." dissi accarezzando la mia testolina.
"Te lo meriti stronza." Iniziamo a ridere e mi sentivo già meglio,i pensieri negativi erano svaniti.
Vedo che non riesce a girare la manica della maglia così vado da lui e gliela faccio io.
"Si fa così scemo" gli dico.
"Dimenticavo tu sai fare ogni cosa" disse ridendo. "Ecco,ora hai capito tutto." risposi ridendo insieme a lui. Mentre mi stavo girando per allontanarmi,lui mi prende e mi blocca avvicinandomi al letto.
"Avevi detto che dovevamo alzarci." dico notando che mi aveva posata su di esso.
"È colpa tua,mi fai impazzire." Dice,e io per dispetto mi avvicino e gli mordo il labbro per provocarlo.
"Ah si? Vuoi giocare a chi riesce a resistere?" dice avvicinandosi ancora di più. "Solo se perdiamo." dico avvicinando i nostri occhi a 1 centimetro di distanza.
Lui mi lecca il naso con un movimento velocissimo e si alza uscendo dalla camera lasciandomi lì.
"Bastardo" urlo dalla mia stanza e lo raggiungo scendendo le scale.
"Non hai freddo?" dalla fretta ero uscita senza neanche un cappotto a dicembre.
"No,dai fanno -2 gradi si sta bene." dissi ironicamente facendolo ridacchiare.
Mi diede un suo cappotto e uscimmo di casa. Con lui ora era tutto perfetto,le luci di Natale per tutta la città,persone con o regali in mano,la persona che amo al mio fianco.
"Ho un'idea." disse all'improvviso rompendomi i timpani.
"Si ma mi hai stonata" dissi ridendo.
"Entriamo in un negozio. Io scelgo i vestiti a te e viceversa. E stasera ti porto in un posto. Alla vigila non ti ho dato nessun regalo se non discussioni e te lo meriti principessa." Raccolsi la notizia con un'entusiasmo paragonabile a quello delle bambine. Gli sorrisi sfoggiando tutti e 32 denti ed entrammo nel negozio.
"Fai il bravo." dissi facendo segno alla commessa nel reparto femminile.
"lo stesso vale per te." disse per poi lasciarmi un bacio a stampo.
Andai nel suo reparto e vidi una felpa rosa con due castori sopra ...per un attimo avevo pensato di prenderla ma mi prenderebbe a sberle. C'erano molte cose da sputtanamento ma decido di fare la seria. Scelgo una t-shirt bianca con una giacca nera sopra casual. Con un jeans nero strappato sul ginocchio e per finire le mcqueen bianche con i dettagli in nero. Perfetto direi. Decido,curiosa,di spiare cosa stesse facendo. Proprio mentre mi stavo posizionando dietro uno scaffale mi arriva da dietro spaventandomi e cacciandomi.
Eh lo so piccolo Taylor la scelta femminile è difficile,almeno ora capirai il perché ci mettiamo così tanto tempo.
Lo vedo uscire con le buste in mano facendomi un pollice in su.Sono arrivata a casa e apro subito la busta col vestito e rimango stupefatta.
Il vestito è questo:È veramente bello. Come makeup decido di realizzare questo:
Sono veramente soddisfatta.
Penso a dove mi porterà Taylor,ma alla fine non ha tanta importanza. Sarebbe stupendo ovunque a patto che ci sia lui.
Dico alla zia che vado ad una festa ed esco di casa avendo ricevuto il messaggio di Taylor che dovevo scendere. Prima o poi glielo diremo,qualsiasi sia la conseguenza.
Raggiungi Taylor che esce dalla macchina.
"Sei bellissima." arrossisco violentemente alle sue parole e lui fa un sorriso soddisfatto.
"Mi piace quando arrossisci." disse accarezzandomi la guancia con il pollice.
Gli sorrido. Mi apre lo sportello e salgo.
"Che gentiluomo stasera,aspetta che me lo devo segnare." dissi e ridemmo.
Stava ascoltando una pessima canzone così la cambio subito e metto Surrender.
"Ti dava fastidio eh." parlò Taylor notando che avevo cambiato canzone.
"Si." dissi per poi cominciare a cantare quasi sussurrando questa canzone.
(vi consiglio di ascoltarla per capire il tono di voce)
"Sei pessima." disse scherzando il ragazzo alla guida,meritandosi uno schiaffo alla gamba.
Poi parte da sola la canzone di Eros Ramazzotti: Sta passando novembre.
Questa canzone mi ricorda tanto mamma.
Involontariamente delle lacrime di malinconia cadono sul mio viso.
"Sei bella anche quando piangi." disse guardando più me che la strada.
"che ruffiano." dissi sorridendo tra le lacrime.
Magari mia mamma se ne era andata,non so dove,ma in un posto migliore. Magari non era più qui con me. Magari ha abbandonato la sua vita troppo presto. Magari non può essermi vicina fisicamente e non può parlarmi. Ma ora c'è Taylor con me. Non sono più sola. Questo vuoto può essere colmato e lui è la soluzione. Non dimenticherò mai mia mamma,questo è scontato ma possederò il suo ricordo..ed è la cosa più importante che potessi avere,oltre ogni ciondolo.
Taylor mi prende la mano e con l'altra guida. Ci fermiamo e cerco di capire dove ci troviamo.
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il miglior amico di mio fratello.
Romance"stai scappando da qualcosa che non vuoi o stai scappando da una cosa che hai paura di volere?"