Mi si ferma il cuore per un attimo.
Mi giro mantenendo uno scontrino tra le mani dietro la schiena.
"che ci fai tu qui?" sembrava più un'affermazione che una domanda.
"rispondi prima alla mia domanda." rispose serio.
"Ti ricordo che è la camera di mio fratello,e comunque mi serviva una penna,l'ho presa e mi è caduta così l'ho presa." dissi la prima scusa che mi venne in mente.
"una penna?" disse incredulo.
"si." dissi cominciando a sudare.
"in camera di Dylan.." disse facendo 2+2.
"beh si..tu non ancora hai riposto alla mia domanda." dissi cambiando argomento.
"sentivo dei rumori" rispose vago.
"okay ciao." disse uscendo dalla stanza. Morivo dalla voglia di leggere cosa avesse comprato e perché lo nascondevo,ma qualcosa scombussolò i miei piani. Taylor mi afferrò il braccio e mi spinse alla porta che chiuse. Il suo respiro batteva contro il mio. Ci guardammo negli occhi per un minuto che sembrò eterno.
"mi manchi." disse ma persona dalla quale non me lo sarei mai aspettata.
"tanto." disse guardando stavolta le mie labbra.
"a me no" dissi guardando altrove non volendo avere altro contatto visivo. "neanche un po'." aggiunsi deglutendo. Lui mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo, a pochi centimetri dal suo viso. Le nostre labbra erano sul punto di unirsi quando la voce di mia zia ci fa allontanare per scendere giù.
Cosa mi stava succedendo? Se non fosse stato per mia zia ci sarei ricascata.
Da quella volta che lo vidi con quella ragazza per la prima volta erano passati solo 4 giorni e il giorno prima era ristato con lei. Che effetto che mi faceva questo ragazzo,ma avrei resistito.
Andiamo giù e trovo un bambino in salotto,non faccio in tempo ad aprir bocca che subito noto Taylor che gli corre incontro.
"hey campione,che ci fai qui?" quanto era dolce con le bambini,oh ma solo con loro.
"Mamma e papà non sono a casa e starò con te." Taylor guarda sua madre e subito capisce tutto. Il bambino focalizza la sua attenzione su di me.
"È la tua ragazza Tay?" disse sorridendo segnandomi. Mi sa che ora parlo io..mi sa proprio di si.
"oh no,non lo sono."dissi ridacchiando inginocchiandomi alla sua altezza. "Comunque piacere,io sono Soleil ma chiamami Sole." dissi sorridendo a 32 denti.
"Io sono Matt." disse il bambino avvicinandosi a me.
"Ma che bel nome che hai Matt." gli dissi accarezzandogli la mano così piccola che aveva. Lui mi abbracciò,era un bambino davvero vivace e aperto.
"Dai vieni Matt,giochiamo." disse Taylor andando in direzione del salotto. Lui andò ma poco dopo si rigirò.
"Tu non vieni Sole?"
Cosa avrei dovuto dirle? Tuo cugino o zio quel che è non si merita un cazzo ed è un coglione?
"Matt io..ehm..ecco.." mi grattavo la nuca non sapendo cosa dire e il mio sguardo cadde su Taylor.
"Matt non serve Sole per giocare,su vieni. Ha ben altro da fare,non è così?" disse Taylor guardandomi. Oltre che stronzo anche bipolare e arrogante?
"No non è così,gioco volentieri." dissi sfidando con gli occhi Taylor.
Tra i giochi che cominciammo a fare,finii per fare il solletico a Matt e stessa cosa Taylor. Io mi trovavo avanti il bambino e lui dietro quando si sposta e ci fa cadere uno sull'altro. Mi trovo su Taylor..il che non è nuovo. Mi ritorna in mente l'autobus e no non volevo ricordare. Alzo lo sguardo e trovo Taylor con gli occhi lucidi. Mi stava spiazzando. Mi alzo da sopra di lui e corro in camera mia.
Non dovevo crollare,non davanti a lui.
Vado sul balcone per prendere aria. Mi sentivo come se stessi soffocando. Mi affaccio e noto una chioma familiare.
C'era Dylan con delle buste in mano con della sostanza bianca. Non può essere,sgranai gli occhi a quella vista.
C'era un uomo sulla trentina,aveva la barba lunga e tatuaggi ovunque. Tirò fuori molte banconote porgendole a mio fratello. Troppe emozioni insieme,non penso di sopportarlo. Prendo lo scontrino di prima ed è come pensavo. Dylan stava spacciando droga. Ma perché?
Sento la porta sbattere e salto dallo spavento.
"Capricciosa apri." no no no no. Volevo prendere tutto e andarmene,non so dove ma lontano da tutto e tutti.
"smettila cazzo." sbraitai. Continuava a chiamarmi con quel nomignolo,pazzesco.
"Se non apri tu entro da solo visto che non è chiusa a chiave." disse aprendo. Mi maledii mentalmente per non averlo fatto.
"che ti è preso?" disse avvicinandosi.
"che mi è preso? Hai idea di come mi senta io?" dissi alzandomi dal pavimento.
"no,non lo sai quindi taci." aggiunsi,rispondendo da sola tra l'altro, passandomi una mano tra i capelli. Ero nervosissima, il cuore mi batteva a mille. Lui se ne accorse tant'è che mise le sue mani sulle mie guance e mi guardò. Il suo naso toccava il mio e le nostre labbra si sfioravano.
"Tranquilla." disse fissando le mie labbra. Sembrava che poi all'improvviso si fosse svegliato e allontanato,capendo cosa stava per fare.
"Lo sapevi vero?" dissi guardando fuori. Lui si rigirò fermandosi dal fare quei giri immensi,avanti e indietro. Si bloccò,non se lo aspettava.
"L'ho visto mente vendeva." dissi buttando a terra lo scontrino. Lui si chinò a prenderlo.
"Dove l'hai preso." disse andando nel panico. "non lo dirò a nessuno se è quello che pensi,non tradirei mai la fiducia di mio fratello." dissi incrociando le braccia.
"Avrei da ridire su questo." disse alzando un sopracciglio. Lo odio. Lo odio tantissimo.
"Potrei dire lo stesso di te,Taylor Miller."dissi sfidandolo di nuovo.
"non sfidarmi,sai che mi fa impazzire." disse contenendosi.
"fallo." dissi alzando le spalle.
"Devi far finta di non sapere niente. Ti metterai in pericolo e non saresti all'altezza." voleva tirarmi fuori da tutto ciò,era evidente.
"non ne sarei all'altezza? Sei serio?" dissi alterandomi.
"Tu non capisci. È qualcosa più grande di te." disse passandosi le mani nel ciuffo,è una cosa che faceva sempre quando era nervoso. "e non ne sei a conoscenza." aggiunse deglutendo.
"Dimmelo allora,perché io di tutto questo non sto capendo niente." dissi quasi sul punto di urlare.
"Non lo vorresti." sussurrò guardando il vuoto. "Ti fidi di me?" aggiunse. Ma si certo,ciecamente.
"cambia domanda." Taylor capì subito che non mi fidavo di lui e rimase deluso. Si vedeva dai suoi occhi,ma passò avanti.
"Mi vuoi bene almeno?" disse. Voler bene?Io ti amo e ti odio cazzo. "O vuoi bene a tuo fratello?" aggiunse. Annuii. "Allora non immischiarti." disse uscendo dalla camera.
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il miglior amico di mio fratello.
Любовные романы"stai scappando da qualcosa che non vuoi o stai scappando da una cosa che hai paura di volere?"