chapter 11

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Cosa c'entrava lui con questa storia?
Mi affaccio ma non vedo più nessuno. Ero di nuovo nei casini. Dovevo dire a Dylan che lo sapevo e aiutarlo o far finta di nulla e starne fuori come consigliato da Taylor? Farò ciò che mi dice il cuore.
Scendo giù e vedo mia zia che sparecchia.
"Ti aiuto." dissi prendendo dei bicchieri,ma lei me li strappò da mano.
"No tesoro,faccio da sola tranquilla." okay...strano ma me l'ero scampata. Ora che faccio? Matt non lo trovo da nessuna parte..dove sarà finito?
"zia,Matt?" chiesi guardandomi intorno.
"Oh è andato via con i genitori di Taylor. Lo portano dalla nonna siccome devono preparare il necessario per stasera." Cosa c'era stasera? La guardai interrogativa.
"Giusto tu non c'eri..ecco stasera andiamo a campeggiare con loro." What?
"Passo." dissi buttandomi a peso morto sul divano.
"Cosa? Tu verrai,ci saremo tutti!" rotolai gli occhi al celo.
"Ma non io." risposi alzando le spalle al celo.
"Verrai." disse guardandomi con gli occhi di fuoco. "Argomento chiuso." disse sbattendo la porta della cucina. Ma da quando erano così amici? Capisco che si conoscono da anni ma cavolo! Proprio ora? Vado in bagno di corsa. Apro la porta e "COSA?EHM SCUSA NON VOLEVO I-I-O.." balbettai nel panico,ero super buffa in quello stato.
"Sparisci." disse la voce della persona che avevo sorpreso in bagno.
"certo." dissi filando via dal bagno.
Ma cosa potevo saperne io che Taylor era in bagno? Pensavo se ne fosse andato!
Ma Dylan? Non è ancora salito. Vado giù in cortile. Non ci sono tracce di lui. Dovrei andare nel garage? Sento dei rumori e lamenti provenire proprio da lì.Entro dal retro del garage non volendo far rumore.
Mi affaccio alla finestra che portava proprio in quella stanza.
"Sei sballato! Dovevi vendere non consumare,questi erano i patti. Non mettere quell'idiota del tuo migliore amico in mezzo,stavolta ti ho visto. Vi siete messi in grossi guai,entrambi." L'uomo che parlava non era lo stesso che si trovava prima,era peggio.
"Siete due luridi bastardi!" disse impugnando una pistola.
"A casa tua? Sul serio? Non sei uomo! Sei ancora un bambino che non capisce un cazzo e vuole fare soldi sporchi." aggiunse quel fuori di mente. Voleva sparare a mio fratello? La mia mano era sulla mia bocca e le lacrime minacciavano di scendere.
"Posa l'arma McCool." L'uomo si girò nella direzione di Taylor che aveva fatto ingresso nella stanza.
"Taylor Miller." disse ridacchiando. Taylor portava a sua volta un'arma per proteggere il suo migliore amico. Gli voleva sul serio bene per fare una cosa del genere.
"Ti rovinerò la vita Miller." quell'uomo puntò il dito contro Taylor.
Appena se ne andò Dylan corse ad abbracciare Taylor.
"Grazie fratello." disse a quello a cui forse era più legato di me. Loro si potevano considerare fratelli,sul serio.
"A lui ci penso io bro,stai tranquillo." disse Taylor dando una pacca sulla spalla a Dylan.
"È pericoloso." disse con voce preoccupata Dylan.
"Non per me,so come funziona." rispose Taylor. Questa risposta mi mise ancora di più in confusione. Come sapeva come funzionava? L'aveva già fatto in passato?
Decido di andarmene ma per sbaglio inciampo e faccio cadere una scopa. Cazzo.
"McCool,sei ancora lì?" urlò Dylan.
In pochi secondi corsi fuori da quelle pareti e mi nascosi nel retro del guardino. Se fossi entrata in casa mi avrebbero visto. Appena vedo che sono saliti mi affretto a fare lo stesso silenziosamente. Chiudo la porta,mi giro e..CHE CAZZO DI SPAVENTO.
"Cosa ci facevi fuori." Dylan e Taylor fecero la stessa domanda in sintonia trovandosi dietro di me con le braccia incrociate.
"Affari miei." dissi superandoli. Mi girai e vidi Taylor guardarmi minaccioso. Se pensi che non dirò qualcosa perché me lo ha detto lui o perché ho paura si sbaglia di  grosso. Vado su in camera mia e mi preparo per dopo. Faccio una doccia calda e cerco di rilassarmi. Stava accadendo tutto troppo in fretta.
-
"Sole sei pronta? Manchi solo tu!" urlò mia zia dal piano di sotto. Che ansia che  mette l'ultima frase. Corro in fretta giù trovando solo lei.
"Non mancavo solo io?" dissi corrugando la fronte.
"Era per farti sbrigare." disse alzando le spalle. Quanto la odiavo in questi momenti.
Finalmente siamo tutti pronti. I genitori di entrambi decidono di partire ma in una macchina ci sarebbero stati "i più adulti" e in un'altra noi ragazzi quindi ci trovavamo io Taylor e Dylan nella macchina del secondo e nella macchina di mia zia, i genitori di Tay. Mi sentivo un po' un pesce fuor d'acqua ma così avevano deciso. Non parliamo per tutto il percorso ma Taylor ogni tre quarti spostava gli occhi sullo specchietto dove rifletteva la mia immagine e io vedevo la sua. Insomma..i nostri occhi non smettevano di guardarsi. Mentre mio fratello era pensieroso,non ci faceva proprio caso per fortuna. Non dev'essere facile reggere quella situazione e NON DIRLO NEANCHE A SUA SORELLA.
Siamo arrivati. Scendo dalla macchina prendendo la tenda dalla macchina e incamminandomi. In lontananza vedo dei gruppi di campeggiatori.
"Ragazzi voi andate insieme gli altri vostri coetanei. Sono tutti dei gruppi noi staremo coi nostri. Una serata un po' diversa e in compagnia lontana dai pensieri su." spiegò la madre di Taylor. Oh questo non lo sapevo. Guardai stupita mia zia. Avevo ragione a non venire..
"Mi sa che avevi tralasciato un piccolo dettaglio." sussurrai a zia.
"Dai che ti diverti." Ma certo.
Raggiungiamo gli altri che stavano giocando a una corsa ad ostacoli.
"Oh ciao,unitevi è una corsa prima tra le ragazze poi i ragazzi e infine tra i vincitori di entrambe le categorie." perfetto direi. Ora per fortuna toccava ai ragazzi quindi mi sarei seduta tra le mia "compagne."
Taylor e Dylan erano vicini insieme agli altri. Il "coach" diede il via e Taylor  filò come un razzo. Dylan era strano,non aveva voglia. Di solito era sempre stato competitivo ma stavolta no. Stava cambiando e non mi sembrava in positivo. D'altronde in passato non avrebbe mai fatto ciò che gli ho visto fare. Nel frattempo Taylor sorpassa tutti non facendo cadere nessun ostacolo arrivando prima trasmettendo tutta la sua energia. Pensare che fino a poco tempo fa quell'energia era riservata a me,ma non era più così. Ehm..ora tocca a noi ragazze.
Ci mettiamo in posizione e ci fanno indossare dei berretti da tennis e ne approfitto per fare una coda scompigliata e farla passare all'interno.
Scatta il via e corro con tutta me stessa. Mi sentivo leggera,non stavo pensando a nulla se non a vincere. Ma la vera sfida non era con gli avversari,bensì con me stessa. In men che non si dica ho superato tutte e con un salto arrivo prima. Taylor mi guardava sorpreso e come abbagliato. Ben di sta cuore,non sai che ti sei perso.
Ora c'è la semifinale. Ci sono io e la seconda e stessa cosa dei ragazzi. Dylan era arrivato tardi e non poteva partecipare. Tra l'altro non lo vedevo più. Mi giro e trovo lo sguardo di Taylor su di me.
"Preparati a perdere" dissi rompendo il ghiaccio.
"Questo mai,semmai il contrario." I nostri occhi continuavano a sfidarsi,una lotta continua ma piacevole. Il Coach da il via e partiamo tutti. Correvo tanto da sentirmi wonder woman. Ero pari passo con l'altro ragazzo che improvvisamente mi sposta dandomi uno spintone. Inciampo sugli ostacoli facendomi un male cane. Taylor mi raggiunse subito prima che stat cadessi. Mi trovavo tra le sue braccia e dio quanto mi era mancato.
"Così perdi." dissi guardandolo negli occhi non staccandoli neanche per un secondo.
"Preferirei perdere la sfida mille volte piuttosto che perdere te." Ci stavamo mangiando con gli occhi. Subito dopo arriva il coach.
"Fatta male?" disse avvicinandosi.
"un po'." dissi distogliendo lo sguardo da Taylor che continuava a guardarmi.
"Basta mettere una fascia al ginocchio. Vuoi che ti aiuti.." disse il coach cercando qualcuno ma io lo bloccai.
"me la metto da sola." dissi subito.
Mi diede la fascia e mi posai sul prato.
In lontananza vedo il ragazzo di prima avanzare. Che cazzo voleva? Si toglie il cappello e il mio cuore si ferma per un attimo. Che ci faceva Federico qui?
"Sai volevo farti cadere con la testa ma il tuo principino ti ha salvata prima che potesse accadere. Che peccato." parlò con disprezzo.
"piantala e vattene a fanculo." dissi mettendo la fascia. Mi alzo per andare a prendere un qualcosa per attaccare la fascia. Pensavo di averlo superato invece si trovava dietro di me. Prese la calza e me la tirò stringendola sulla ferita. Cercai di urlare ma mi mise la mani sulla bocca.
"Zitta devi stare. Qui non c'è Taylor. Sei sola." La mia paura più grande. Comincio a stringermi i fianchi tanto da fare malissimo. Io cominciai a piangere. Taylor dove sei? Era inutile negarlo,io avevo un estremo bisogno di lui.
Cominciò a mancarmi il respiro e vedevo tutto sfocato. Non avevo più forze. Se non ci era riuscito in campo lo avrebbe fatto qui,ed io ero impotente. Mi sentii perdere e non capii più nulla. La mia testa si ritrovò a terra. Nonostante ciò sentivo tutto,sentivo le voci..e una di quelle era quella che amavo.
"Se la sfiori un'altra fottuta volta,ti giuro su me stesso che sei morto." disse quella voce.
"Ricorda che prima era di mia proprietà e posso fare quello che voglio." disse spregevole l'altro.
"Ora non più. Ora appartiene a me. Quindi fatti in culo e levati dalle palle." Non so se ero stupita dal fatto che io gli appartenessi o la galantità di ciò che aveva detto nell'ultima frase.
Taylor mi prende in braccio e mi porta nella tenda che avevamo montato prima.
"piccola con me sei al sicuro." disse accarezzandomi i capelli e stringendomi a se. Non capivo più una beata minchia.

il miglior amico di mio fratello.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora