capitolo 9

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Ho combinato un disastro,ecco cosa ho fatto.

"Cosa ti salta in mente cretina?"Non avevo mai sentito la voce di Zayn così arrabbiata.Mentre uno ad uno dicono la loro,io rimango immobile,a guardarli.

"Sei una cogliona Sere."Dice quasi afflitto Luois mentre abbassa in capo,con gli occhi fissi sul pavimento.

"Ti dico che se mi avessero detto che ti avrei odiato qualche giorno fa, avrei riso a chiunque in faccia,ma ora ti odio."Quelle parole sono come pugniali che arrivano dritti sul mio cuore,nel centro,poi dette da Niall..

"Non ci sono parole,odio le spie,e tutto quello che hai fatto tu è spiarci.Noi non vogliamo essere ascoltati e,tu hai pensato bene di spiarci.E' brutto essere traditi dai tuoi migliori amici anzi...ex"dice Liam tutto di un' fiato. Scoppio in un pianto sfrenato e inzio a correre,da lì capisco.Londra è sempre stata il mio sogno,ma è sbagliata,non appartengo a questa città,anzi alle persone di questa città,non sono legata a niente qui.Voglio andarmene anche se qui ci lascio la mia vita.Lui è la mia pace e la mia guerra interiore,ecco come spiegarlo.Harry.Chiudo un attimo gli occhi,mi asciugo le lacrime e mi fermo per riprendere fiato,così mi accorgo di essere segiuta,inizio a correre,più veloce.La mia decisione era presa e siccome tutto quello di qui avevo bisogno era il mio telefono,che avevo dietro,sarei partita e successivamente avrei preso la mia roba nel mio appartamento,nessuno mi voleva qui,ero di troppo.Corsi verso la stazione per aspettare il treno per Liverpool.Ma,mi accorsi che avevo ancora quacuno dietro di me.

"Lo so che mi ami.''

POV Harry 

"Che farai senza di me?"Dissi.

"Mangerò, forse di meno."

“E poi?”

Strinse i pugni e abbassò gli occhi.

"Non avresti mai dovuto incontrarmi."

"Non avresti mai dovuto sorridermi."

"Come facevo a non sorriderti?"

"Come facevo a non innamorarmi?"

La stazione era buia, vuota, eravamo rimasti solo noi lì dentro. In lontananza si cominciava a sentire il rumore dei binari calpestati.

“Dai, vado via. Altrimenti perderai il treno.”E mi girai,ma subito cambiai idea.

"Che importa? Quello più importante l’ho già perso."

"E’ colpa tua."

Attaccai le mie labbra al suo orecchio sinistro e le lasciai un bacio.

"Il treno su cui non vorrei mai salire sta per arrivare. Non c’è più tempo per ricordarmi delle emozioni."

"Allora ricordati di me quando guarderai fuori dal finestrino."

"Se ti bacio ricordo meglio."Disse poi lei.

E le nostre guance si sfiorarono con le lacrime incastrate fra le ciglia, e le sue mani tremarono nei miei capelli come quando si raccoglie un oggetto prezioso caduto a terra che non si è rotto, e la sua fronte premette forte sulla mia come per schiacciarmi i pensieri, e il rumore del treno si faceva sempre più intenso.

"Eccolo lì. Mi sa che devo…"

"Si. Devi…"

Raccolse lo zaino a terra.

"Non mi ricorderò di te quando guarderò fuori dal finestrino. Mi ricorderò di te quanto ti volterò le spalle e ti lascerò qui e starò in pensiero perché non potrò seguirti con lo sguardo mentre mi allontano. Mi ricorderò di te quando in treno ci saranno altri cento posti liberi e a me basterebbe la tua presenza per riempirlo. Mi ricorderò di te quando prenderò la bottiglina d’acqua, e l’altra mano non sarà legata alla tua. E mi ricorderò di te quando…"

"Il treno è qui…"

Gli dissi con un filo di voce. Lei corse verso le porte che si stavano per chiudere, mi guardò ancora una volta. Dietro quei vetri trasparenti la vidi sedersi, incrociare le gambe e abbassare la schiena. Il treno era partito. Si allontanava velocissimo, e in quel momento la invidiavo così tanto, perché stava portando con sé la cosa più cara che avevo. Raccolsi anch’io la borsa a terra. Ma… c’era un bigliettino affianco. Doveva essergli caduto dallo zaino. Lo aprii.

"…E mi ricorderò di te quando tornerò a casa, e non mi sentirò più a casa senza di te." Lì mi accorsi che la amo.

POV Serena 

Mi ama.Mi ama anche lui,non ci credo,ma ormai è troppo tardi.Parto.

Una settimana dopo..

Non respiro più,la scuola è normale nulla di nuovo.Ma lui mi manca,perdo il mio I-phone e inizio a scrivere.

A Harry:

"Mi manchi. Mi manchi. Cristo mi manchi e tu non immagini quanto. Mi sembra di sentire un vuoto, di avere un pezzo mancante, ti sei portato via una parte di me, forse la parte migliore. Non riesco più a stare con gli altri, preferisco la solitudine, la musica che mi sfonda i timpani ma che allo stesso tempo mi aggiusta l’anima, preferisco rinchiudermi in me stessa, lasciarmi alle lacrime appena posso. Mi hai lasciato dei ricordi incisi nell’anima, dei ricordi che non riesco a cacciare via, che mi fanno venire voglia di scomparire. Mi manca essere come prima, mi mancano gli sguardi, i sorrisi, le chiacchierate, mi manca tutto questo, ora è diverso, hai preferito non dir niente prima, ed io non posso farci nulla se non mettermi da parte ed è quello che ho fatto. Ora siamo così distanti e cerco di essere il più felice possibile, non immagini nemmeno quanto sia difficile, quanto questo faccia male, non possiamo nemmeno definirci amici perché non lo siamo, non più. Fa male scrivere tutto questo, fa male ammettere tutto questo perché non è altro che la semplice verità."

Due secondi dopo mi risponde.

Da Harry:

"Scendi."

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