여섯

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𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
ed ecco che il suo piano si attuò. Ora non rimaneva che tornare a casa. Seguì con lo sguardo ogni movimento del minore, che camminava verso di sé per poi nascondersi dietro la sua ombra. Più l'altro si comportava in quel modo, più gli faceva venire voglia di farlo suo. Appena suonò la campanella si voltò e lo guardò dall'alto al basso
《muovi quel culo e seguimi》
fece un cenno con la mano ai suoi compagni e poi uscì dalla scuola. Sicuramente gli disse quella cosa per rendere il tutto più credibile, e difatti così fu. Raggiunse la propria moto e passò uno dei due caschi al ragazzo, per poi indossare l'altro. Si sedette davanti e lo guardò
《attaccati se non vuoi finire sfracellato sull'asfalto》
disse con quasi un ghigno. Non appena salì dietro di lui partì e si diresse verso la propria villa. Arrivarono poco dopo di fronte a un cancello altissimo in ferro che si aprì man mano che si avvicinavano. Dopo aver attraversato parte del giardino giunsero in uno dei tanti garage. Subito Taehyung scese dalla moto e si tolse il casco, portando alla luce il suo volto perfetto. Rimase in silenzio e aspettò che il ragazzo lo raggiunse, per poi entrare nel l'enorme villa oscura
《seguimi》
disse quasi con tono minaccioso. Sicuramente l'altro non avrebbe dovuto vedere quali stanze celasse quella villa. Lo porto in cucina, dove vi era un lungo tavolo in legno pregiato al centro. Lì erano agiati un computer, dell'acqua, e qualche foglio sparso
《siediti lì》
indicò il posto a capotavola, mente lui si sedette in quello accanto. Aprì il computer e cominciò a scrivere in modo fulmineo, portando tutti i suoi ricordi della lezione su un documento digitale
《finito》
disse dopo meno di cinque minuti. Passo poi il computer al ragazzo
《decidi tu se togliere qualcosa》
si alzò e si avvicinò al piano da lavoro, che di trovava alle sue spalle. Da lì osservava ogni azione del ragazzo, sentiva i suoi respiri, i battiti del suo cuore. Lo faceva fottutamente andare fuori di testa.
Non resistette alla tentazione e fece qualche passo in avanti, mettendo le mani sulle sue spalle rimanendo in assoluto silenzio. _ora sei mio_ si morse il labbro e posò una mano tra i suoi capelli, che tirò leggermente di lato spostando il capo così da lasciare più superficie sul collo. Si chinò fino all'altezza del suo orecchio e sussurrò
《sei davvero un coniglietto carino》 si leccò le labbra e cominciò a lasciare alcuni baci sul suo collo

𝐉𝐔𝐍𝐆𝐊𝐎𝐎𝐊
salì sulla moto a gran velocità, non volendo far aspettare il ragazzo e di conseguenza, farlo innervosire, si mise il casco che fece pressione sulla sua testa, cosa che lo fece barcollare di poco.
cinse i fianchi del ragazzo con fare titubante, non sapendo se gli avesse dato fastidio, ma non sembrava affatto irritato, ma comunque. cercò di toccarlo il meno possibile, non volenso che si innervosisse troppo a quel contatto improvviso, una volta giunti alla sua dimora, sgranò gli occhi, sorpreso da cotanta bellezza, mormorando un "wow", quasi impossibile da sentire, niente da fare. non si decideva a parlare, entrarono nell'abitazione del ragazzo e si guardò intorno, non sapendo come comportarsi, si ricordò di non aver comprato le medicine alla madre, cosa che faceva ogni giorno dopo la scuola. prima di avere un portafoglio intatto. in quel momento voleva gridare al ragazzo del perché si divertivano a farlo soffrire, non aveva fatto nulla di male, dopotutto..era un ragazzo normale, o comediceva sua madre, quando riusciva ancora a parlare decentemente, "sei una stella che brilla un po di più delle altre" questa frase lo rendeva felice, lo faceva sorridere. ma non ci riuscì. ma comunque. non poteva prendersela con Taehyung, visto che quelle scenate c'erano ancor prima del suo arrivo.
ma in ogni caso, stette in silenzio.
fece come richiesto dal ragazzo, sedendosi a capotavola, passando le dita sul legno scuro e liscio che aveva quel tavolo.
fece fare tutto al ragazzo, non avendo la possibilità di afferrare il computer, dopo cinque minuti, il ragazzò gli passò il computer e rilesse quello che Taehyung aveva scritto, cancellando qualcosa e aggiungendo più informazioni, si bloccò a scrivere, sentendo le mani del maggiore sulle proprie spalle, cosa che lo fece irrigidire, facendolo cominciare a tremare, poi sentì la mano del maggiore afferrare i suoi capelli, facendogli inclinare la testa.
cominciò ad agitarsi, stringendo le gambe tra di esse, a quelle parole deglutìsilenziosamente mentre portava una mano dietro di sé, cercando di respingere i baci del ragazzo, si alzò di scatto dalla sedia, scuotendo la testa, in quel momento pensava che il ragazzo lo stesse riprendendo così da far vedere la sua reazione al gruppo di bulli, così da vantarsene, fece qualche passo indietro, volendo uscire dalla villa, sentendo la paura crescere in sé

《𝐓i 𝐀ppartengo》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora