아홉

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𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
si stava rilassando nella sua oscura dimora, ma ad un tratto senti il portone sbattere. Non ci diede troppo peso, probabilmente era il ragazzo che era uscito un po' alterato, ma non appena sentì la sua voce si sollevò dal letto e si voltò verso la porta. Ascoltò le sue parole, confuso, non capendo cosa stesse succedendo. Si ritrovò poi accanto il suo telefono _che cazzo dovrei farmene?_ pensò, ma non appena vide lo schermo rimase allibito. Per prima cosa, come aveva fatto quell' idiota ad entrare nel giardino della sua villa? Aveva forse lasciato il cancello aperto? Secondo, come cazzo si era permesso di invadere la sua privacy? Non riuscì più a trattenersi. Le sclere dei suoi occhi si macchiarono di un nero intenso, e le sue iridi si tinsero di rosso come tutti i capillari. Si alzò di scatto dal letto e afferrò la maniglia della porta, tirandola a sé per poi uscire dalla stanza. Lì vide il minore, ma lo ignorò, e con una camminata veloce scese le scale.
Giunse fino al portone, ma lì dovette fermarsi. Non avrebbe potuto ucciderlo, lì, dopo che aveva inviato a tutti quel video. Sicuramente i sospetti sarebbero caduti su di lui. Posò la fronte contro la superficie di legno mentre cominciò a tirare pugni su di essa per scaricare l'adrenalina
《figlio di puttana》
disse digrignando i denti per l'ira. Dopo essersi calmato, prese qualche respiro profondo e tornò dal minore. Dopo che si trovò di fronte a lui, i loro occhi rossi si incrociarono. Taehyung sapeva che era un vampiro, lo aveva capito quando aveva assaporato la sua pelle e odorato il suo profumo. Lo afferrò per la maglia e lo portò contro al muro
《e così non mi credi, mh? Pensi che sia tutta una messa in scena per prendersi gioco di te? Beh, sappi che il mondo non ruota attorno a te》
strinse maggiormente la presa sulla maglia, ma ad un tratto si fermò. I suoi occhi tornarono al colore che utilizzava per nascondersi tra gli umani, e si spensero di odio. Non era capace di controllare la propria rabbia, non ci era mai riuscito. Gli afferrò la mano e lo trascinò nella sua camera. Si sedette nuovamente sul letto e osservò lo schermo del telefono. Fece un respiro profondo e guardò poi il minore
《ora si che dovrò mostrare le mie doti recitative, e dovrai fare lo stesso anche tu. Fingerai di essere triste per il fatto di essere stato manipolato, mentre tutti si complimenteranno per le mie gesta.》
si avvicinò di più a lui
《domani fatti trovare nei bagni all'intervallo》
già, sapeva che non avrebbe resistito una mattinata senza toccare il suo corpo, senza assaporare la sua pelle. Se fosse andato prima lui, e poi il ragazzo, nessuno si sarebbe accorto di nulla.

𝐉𝐔𝐍𝐆𝐊𝐎𝐎𝐊
quando il maggiore scese le scale, intento ad uscire di casa per fare chissà che cosa, cominciò a tremare, tenendo gli occhi ben chiusi per far si che tutte le lacrime uscissero dai suoi dolci occhioni, ma il suo fiato si mozzò quando sentì le mani del maggiore afferrarlo per la maglia e sbatterlo al muro
《vattene, vattene vattene!》
disse dimenandosi sotto la forza del ragazzo, singhiozzando ancora, in quel momento non sapeva se fidarsi o no del maggiore
《nessuno sospetta di te, Taehyung! penseranno tutti che lo hai fatto per vedere la mia reazione! voglio andare a casa-》
mormorò, ma il maggiore lo portò in camera, facendolo sedere sul bordo del letto
《v-va bene..come-come vuoi..》
disse abbassando lo sguardo, alzandosi dal letto
《 i-io torno a casa》
disse alzando di poco lo sguardo, per guardare il ragazzo
《c-ci vediamo a scuola》
riprese il telefono, facendolo scivolare lungo la sua tasca destra

𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
finalmente aveva capito come stavano le cose. Minchia, ce n'era voluto di tempo. Però, non voleva lasciarlo andare così, c'era un qualcosa ancora dentro di lui che lottava per uscire fuori. Mise le braccia attorno alla sua vita e fece combaciare le loro fronti
《voglio che tu sia convinto del tutto》
lentamente si avvicinò di più e azzerò le distanze tra le loro labbra, che cominciò a baciare. Non durò molto, difatti poco dopo si staccò. Diciamo che fu breve ma intenso
《ora puoi andare》
si morse il labbro, e solo dopo che uscì dalla camera si riposizionò sul proprio letto, a pancia in su, osservando il soffitto. Non vedeva l'ora che arrivasse il giorno dopo per poterlo incontrare di nuovo. Era già sera, e a malincuore dovette uscire per andare a caccia. Per tutta la notte dove non fu in casa pensò a quanto avesse fatto schifo, quel suo lato "dolce". Lo ripudiava con tutto sé stesso, ma d'altronde faceva parte della sua personalità.
Liberò tutta questa sua frustrazione nei propri confronti quando finalmente addocchiò una succosa preda. Ridusse il suo corpo in misere ossa e poté finalmente tornare a casa.

《𝐓i 𝐀ppartengo》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora