열세

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𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
non appena udì le sue parole, il cuore di ghiaccio. Dopo anni e anni solo, senza nessuno al proprio fianco, aveva finalmente trovato un ragazzo che amasse realmente, ma anche lui lo avrebbe abbandonato.
Non ebbe nemmeno la forza di fermarlo, in un primo momento. Era letteralmente scioccato da tutto ciò. Vedeva il minore allontanarsi da sé a ogni passo, mentre si avvicinava all'alto albero in fondo al tetto. No. Non poteva lasciarlo andare. Agilmente si alzò e con uno scatto raggiunse il minore, già intento a scendere a terra. Afferrò il suo polso e lo fissò intensamente
《no, tu non puoi abbandonarmi così.》
disse, con tono irritato. L'avrebbe trattenuto anche con la forza, se necessario, lì con sé. Sapeva che qualcosa in lui non andava, lo aveva percepito quando lo aveva abbracciato.
Dentro di sé, tutto ad un tratto, qualcosa cambiò. Un miscuglio di Ira e desiderio, desiderio di piacere. Avvolse la sua vita con il braccio, e dopo qualche attimo si ritrovarono nella villa del maggiore, più precisamente, all'ultimo piano
《tu non te ne andrai.》
disse, per poi aprire la porta che conduceva a una camera oscura.

𝐉𝐔𝐍𝐆𝐊𝐎𝐎𝐊
il minore balzò sul posto quando sentì le mani del più grande bloccarlo, era tutto così confuso, perché non voleva che lo lasciasse? lui, che due giorni prima l'aveva deriso davanti a tutta la scuola, insieme a quel maledetto gruppo di ragazzi, adesso cercava di tenerlo con sé, per Jungkook era tutto molto strano, nessuno l'aveva mai bloccato nell'intento di fare qualcosa, in questo caso. di cambiare scuola.
《c-cosa?》
riuscì a dire, guardandolo negli occhi, alternando lo sguardo da un occhio all'altro, creando una danza frenetica tra sguardi, ma non ricevette risposta che subito si ritrovarono in un luogo. già visto agli occhi del minore, ma certo, era la villa del ragazzo
《p-perchè siamo qui? 》
chiese guardandolo con fare curioso, cercando il suo sguardo, visto che il più grande lo stava trascinando in una stanza buia. subito Jungkook si irrigidì. difatti, la sua più grande paura era appunto il buio
《no-no Tae ti prego.. c'è troppo buio》
balbettò spaventato, cercando di liberarsi dalla sua presa ferrea, non intenzionata a lasciarlo, continuò a guardarsi intorno. immaginandosi mille mostri in quella stanza che si nascondevano nell'ombra.

𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
non gli avrebbe fatto del male, certamente, solo che non poteva lasciarlo andare, o meglio, non voleva.
Per questo lo aveva portato in quella camera oscura, apparentemente vuota.
Sentiva la sua paura, i suoi passi discordi ai propri, la sua voglia di fuggire da quella lugubre stanza. Regnava un soave silenzio in quella stanza, così come in tutta la villa. Questa quiete venne però interrotta da uno schiocco di dita, che fece accendere numerose candele sparse per la camera.
Già, un'enorme stanza cosparsa di giochi erotici e letti di altrettanto genere. Taehyung rimase in silenzio e trascinò il minore verso uno dei quattro angoli.
Lì lo mise con forza sul letto e si sedette sul suo ventre
《te l'ho già detto, tu non te ne andrai così facilmente》
disse con tono severo, mentre man mano si avvicinava al suo morbido collo, dove posò le sue carnose labbra. Cominciò a lasciare veloci baci che man mano salivano sul suo viso fino alle labbra, dove rimasero per più tempo.

𝐉𝐔𝐍𝐆𝐊𝐎𝐎𝐊
appena vide la stanza con le luci deboli delle candele, notando tutti quegli oggetti che Jungkook non aveva mai visto in vita sua, ma comunque.
poteva immaginare a cosa servissero effettivamente,  non ebbe il tempo di elaborare che si trovò seduto sul bordo del letto, con il corpo robusto del maggiore sul ventre, subito le sue gote bruciarono. sentendosi in imbarazzo
《c-come non me ne andrò?》
chiese con tono confuso, cos'è. l'avrebbe ucciso per caso? si ritrovò le labbra del maggiore sul collo, quei baci..sempre più veloci e pieni di lussuria, dio. lo stava facendo impazzire.
ricambiò il bacio, chiudendo gli occhi per godersi di più il momento e schiuse le labbra di poco, cercando di approfondire il bacio per rendere il tutto più "caldo" fece scivolare le mani lungo il suo petto, posandole poi sui suoi fianchi.

𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
continuò a baciarlo, per poi staccarsi poco dopo per riprendere fiato e rispondergli
《no, non te ne andrai》
lo spinse più indietro, fino a farlo sdraiare sotto di sé.
Riprese poi a baciarlo, stavolta con più passione, inserendo la lingua.
La fece scontrare, intrecciare contro la sua, mentre con le mani percorreva il suo esile corpo.
Istintivamente cominciò a muovere il bacino contro il suo, spinto dal l'eccitazione e dalla lussuria che stava controllando il suo corpo
《sei mio》
sussurrò in un secondo di pausa dal bacio.

𝐉𝐔𝐍𝐆𝐊𝐎𝐎𝐊
sentì il muscolo caldo del più grande incontrare il proprio, ed eccole lì, le labbra del suo stesso sesso che lo stavano assaporando come non mai, la lingua del suo stesso sesso che giocava con la propria, per Jungkook  era il primo bacio, in assoluto, e questo era meglio non dirlo in giro. altrimenti i suoi compagni di scuola avrebbero avuto qualcos'altro su cui prenderlo in giro.
fece scivolare le mani lungo la schiena del più grande, per poi farle risalire e stringendo la sua maglietta, mentre tirava le gambe, sentendo il bacini del maggiore scontrarsi con il suo. cominciando ad emettere piccoli ansimi, le sue gote stavano bruciando dall'imbarazzo, il suo cuore stava battendo all'impazzata e nella sua testa c'era un completo caos, in quel momento capì perfettamente che il maggiore non lo stava prendendo in giro, niente di quello era una farsa, sorrise internamente. di istinto abbracciò il ragazzo, allacciando le gambe intorno al suo bacino e mise le mani tra i suoi capelli.

𝐓𝐀𝐄𝐇𝐘𝐔𝐍𝐆
i suoi lievi ansimi alimentarono ancora di più la voglia di avere quel suo fragile corpo alla quale tanto aspirava tutto per sé.
Non aveva mai provato una simile attrazione per una persona, se non con le prede che cacciava, ma era tutt'altra storia.
Lo scontro continuo tra i loro membri fece si che il suo si indurisse più di quanto già non lo fosse.
Quel ragazzo, ormai, era diventato indispensabile per lui. Non gliene fregava un cazzo di quello che avrebbe pensato la gente, a lui bastava stare accanto al minore, sotto un mare di insulti.
Lo fece un poco sorridere la sua calda stretta attorno a sé, attorno al proprio bacino. Si staccò dal bacio, ormai durato a lungo, per riprendere fiato. Nel frattempo non si trattenne dal lasciare sul suo collo molti altri succhiotti. Subito un immagine gli venne in mente: chissà quale reazione avrebbero avuto gli altri compagni nel vedere arrivare a scuola lui e il minore, e quest'ultimo cosparso di marchi rossi.
Sorrise maliziosamente a quel pensiero, non riflettendo però alle conseguenze che avrebbe portato successivamente.

《𝐓i 𝐀ppartengo》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora