💫jimin&jungkook💫

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Appena entro in sala Jungkook mi si avvicinò sorridendo.
“Sei stato bravissimo!” mi disse sincero.
“Grazie.” Risposi entusiasta. “Come mai sei venuto così presto? L’appuntamento è andato male?” non che mi interessasse veramente di come fosse andata, ma era comunque dovuto chiederglielo. Nel mentre di ciò ci sedemmo al centro della sala.
“Non è andato benissimo.” Disse sospirando. Ma non ne era distrutto da ciò. E questo, seppur egoisticamente, mi rincuorò un po’.
“Ti va di parlarne? So essere un buon ascoltatore. Sopposto Jin e Taehyung ormai da anni quindi…”
Riuscii a smorzare un po’ di tensione facendolo ridere, e sorrisi a questa reazione. Tornò tutto ad un tratto serio e mi guardò, dispiaciuto.
“Abbiamo parlato di te.” Disse, ridacchiai sconfitto.
“Me lo aspettavo.”
“O meglio.” Continuò. “Lui ha iniziato a parlare di te, a screditarti. Mi sono girati i coglioni lo ammetto, perché non doveva, insomma, è lui quello dalla parte del torto e si permette anche di giudicarti.”
“Non dovevi…” risposi, ma essendogli comunque grato.
“Si che dovevo, idiota.” Rispose sorridendomi. “E’ nata una bella amicizia tra i nostri gruppi, tra me e te. Ci tengo a voi, a te.”
TUM TUM. A quello, il mio cuore perse un battito. Lo ignorai per il momento. E continuai a parlare.
“Tutto qui? Mi ha solo screditato?” chiesi. Lo vidi indugiare un attimo sul da farsi. Indeciso se dirmi tutto o meno. Alla fine parlò.
“Ha detto che nessuno vi fila…e io ho menzionato Link.” Lo vidi aspettarsi una reazione negativa da me. Ma rimasi calmo. Come conosceva il nome di Link? Ah, Taehyung e la sua indole del non stare mai fottutamente zitto.
“Tu…” non riuscivo a formulare una frase. “…lui, che ha detto?”
“Ha fatto finta di non sapere nulla all’inizio, poi quando ha capito che ero a conoscenza di tutto ha incominciato a inventarsi stronzate su stronzate…”
“Che tipo di stronzate?”
“Jimin…” lo vidi in difficoltà, non voleva farmi soffrire, ma avevo bisogno di sapere. Per andare finalmente avanti.
“Jungkook…dimmelo. Non cambia nulla ormai.” Risposi.
“Ha detto che è stato Link a chiedergli il numero…”
TUM.
“E basta?” rimase in silenzio e capii che c’era dell’altro. “Jungkook, parla ti prego…”
“Ha detto che…che Link voleva mollarti da un po’.”
TUM.
“E…?” dissi, ormai con le lacrime agli occhi.
“E che… che quella non fu… l’unica volta che si incontravano. O almeno… quando gliel’ho chiesto è rimasto in silenzio…”
TUM.

POV JUNGKOOK
Vidi Jimin che a stento tratteneva le lacrime. Feci la prima cosa che mi venne in mente. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
“Mi dispiace. Mi dispiace così tanto. Non meriti di soffrire. Sei una delle persone più buone e spettacolari che io abbia mai conosciuto. Non devi stare così. Non per degli stronzi pezzi di merda. Hey…guardami.”
Alzò lo sguardo verso di me, con le guance piene di lacrime. Mi si strinse il cuore. Presi il suo volto tra le mani e gli asciugai con i pollici le guance.
“Non osare versare nemmeno più una lacrima per loro. Nemmeno una. Nessuno merita le tue lacrime.” Mi sorrise piano, sincero. Ricambiai.
“Ti va di…” iniziai a dire. “…di andare a fare un giro e a mangiare un boccone? Possiamo provare domani, o s-se non ti va proviamo oggi…”
“Mi va.” Rispose sorridendomi. “Vado a cambiarmi e torno.”
Aspettai giusto cinque minuti. Poi uscii dagli spogliatoi.
“Dove andiamo?” mi disse. Aveva di nuovo il suo splendido sorriso sulle labbra.
“Vedrai.” Dissi, mostrandomi misterioso.
Ci incamminammo verso un piccolo chiosco che faceva dei panini. Dopo un po’ di battibecchi su chi doveva pagare (e alla fine vinsi e lui mi mostrò un broncio adorabile) gli feci cenno di seguirmi. Lo portai su una piccola collinetta, dove si vedeva il panorama della città.
“E’…bellissimo.” Disse.
“Già, ci vengo spesso qui quando mi va di stare solo.”
“Ti capisco.” Rispose.
“Come fai a stare solo se abiti con Jin e Taehyung?”
“Semplicemente vado in Accademia e ballo. A volte anche per ore consecutive. Mi rilassa, mi schiarisce le idee.”
“Com’è abitare con Jin e Taehyung?”
“Impegnativo. Decidemmo di andare a convivere quando ci rendemmo conto che passavamo più tempo con noi che con le nostre famiglie.”
“Come ti trovi?”
“Mentirei se dicessi che è sempre tutto rose e fiori.”
“Che intendi?”
“Non è sempre facile. Chi fa questo, chi da fastidio a quello. Chi dice quello e l’altro si incazza. Ma alla fine riusciamo sempre a risolvere.”
“Sei tu la parte razionale vero?” chiesi.
“Si nota tanto?” mi rispose ridendo.
“Un po’.” Dissi e mi unì alla sua risata.
Continuammo a parlare per molto tempo. Ridendo e scherzando tra di noi. Parlando di tutto e di niente. Prendendoci in giro a vicenda. Alla fine si fece una certa ora e decidemmo di andare. Accompagnai Jimin a casa sua, che non distava molto dalla mia. Arrivati al cancello del palazzo, Jimin si voltò verso di me.
“E’ stata una bella serata.” Disse.
“Lo penso anche io.” Gli risposi sorridendo. Lo vidi avvicinarsi al cancello e indugiare un po’.
“Hey Jungkook…”
“Si?”
“Grazie.”
“Per cosa?” chiesi confuso.
“Per tutto.” Rispose sorridendomi. lo vidi avvicinarsi un po’ ed esitare. Poi prese coraggio e alzandosi sulle punte mi lasciò un veloce bacio sulla guancia. Sorrisi, sorpreso e felice.
“Buonanotte Kook.”
“Buonanotte Jimin.” Dissi, e lo vidi allontanarsi.
Bene. Ero fottuto.





















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