💫jimin💫

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Eravamo per strada, diretti verso il salone d John, un nostro vecchio amico a cui avevamo affidato la cura dei nostri capelli ormai da anni. Eravamo stranamente tutti e tre in silenzio. Taehyung sembrava in conflitto con sé stesso: mi guardava, apriva la bocca per parlare, però poi taceva.
Alla fine decise di dirmi finalmente cosa tanto lo turbava.
“Come mai hai dato a Jungkook il consenso per gli allenamenti.” Era una domanda retorica, a cui lui già aveva dato una risposta ma che comunque voleva farmi. Lo intuì dal modo in cui mi guardò: calmo, troppo calmo per uno come Taehyung. Smorzai la tensione ridendo.
“Oh andiamo, come facevo a fargli spostare gli allenamenti? E poi così non dovevamo spostare l’allenamento da John.” Credevo, no anzi, ero convinto che la conversazione fosse finita lì, ma come al solito, il mio migliore amico non cedette. Scoppiò a ridere, una risata come per dire “oh non prendermi per il culo tesoro”.
Uno: quando NOI dobbiamo venire da qualche parte con te non accetti repliche o scusanti. Ti ricordo che una volta venisti persino al corso di recupero pur di andare a fare compere con te, convincendo il prof dicendogli non so cosa, ma dalla faccia bianca che fece sono sicuro che la dicesti grossa. Due: l’appuntamento con John è alle quattro e mezza, avremmo finito intorno alle sei e tu saresti benissimamente potuto andare a provare con Jungkook.”
Uno: al prof non raccontai una bugia poi così grossa. Il tuo cane già stava male, dissi che era morto e che dovevamo fare un funerale, fortunatamente Yeontan si è ripreso quindi ok…” vidi Taehyung girarsi di scatto verso di me. Non gli diedi tempo di parlare e continuai:
“…due: volevo una giornata senza Jeon, okay? Dammi tregua.” A rispondermi non fu Taehyung, ma bensì Jin, che fino a quel momento aveva camminato stando in silenzio e ascoltando i nostri discorsi.
“Hai paura di affezionarti.” Sputò questa frase con così tanta calma, che per un momento non seppi cosa dire e se avevo sentito bene. Al mio “che cosa?” non rispose. Si limitò a sorridermi e a entrare nel salone di John che, in tutto questo, non mi ero reso conto fosse di fronte a noi.
Entrai nel salone ancora scombussolato dalle parole del mio amico. Io? Affezionarmi a Jungkook? E perché mai dovrei? Il capitano della squadra di basket della scuola? Nah.
Probabilmente avrei continuato a scervellarmi con i miei problemi se John non mi si fosse parato davanti abbracciandomi fino a farmi quasi soffocare.
“Amici miei! Da quanto tempo!”
John era un ragazzo poco più grande di noi. Quando eravamo piccoli, abitava di fronte casa di Jin. Già all’epoca aveva la passione per le acconciature. Pettinava chiunque. La madre, il padre, le sorelle, noi. Quando ci disse che voleva aprire un proprio centro, eravamo entusiasti, e quando lo fece fummo i primi clienti. Era un ragazzo non molto alto, magro e con i capelli che, col tempo, prendevano forma e colori diversi. “Mi piace cambiare.” ci diceva sempre, e così ha sempre cambiato forma e colore ai suoi capelli: rasati, rossi e blu, lunghi, corti, mossi, lisci. Non aveva mai la stessa acconciatura. Ora ad esempio, portava i capelli di un viola molto scuro, rasati ai lati e con la fila verso destra.
“Hey John, come stai? Come va il lavoro?” chiese Jin.
“Va tutto bene ragazzi, le cose vanno alla grande.” Ci disse, mentre ci accompagnava a lavarci i capelli.
“Allora, cosa volete fare oggi?”
“Io e Taehyung giusto una spuntatina e ricalcare il colore.” Disse Jin.
“E tu Jimin?”
“Nuovo taglio, nuovo colore. Mi lascio nelle tue mani.”
“Ottimo, ho già in mente qualcosina. A lavoro su!”
Ci lasciò in balia dei suoi ragazzi, che incominciarono a insaponarci i capelli e avere con noi una piacevole conversazione.
Una volta finito il trattamento, ci fecero accomodare sulle sedie. Jin e Taehyung furono assistiti da degli assistenti di John, mentre io da quest’ultimo. Mentre ci applicavano la tinta John chiese come andavano le cose.
“Oh incredibilmente bene. Indovina a chi da lezioni di danza Jimin?” disse Taehyung. Lo fulminai con lo sguardo, intimandogli di fare silenzio, ma, ripeto, stavo parlando con Taehyung. Quando John incuriosito chiese chi era la persona in questione, Taehyung gli rispose tutto soddisfatto:
Jeon Jungkook.”
Immediatamente John mi guarda dallo specchio, incredulo.
“Davvero? Quel Jeon? Quello che non sopportava i tuoi fantastici…” e marcò bene la parola “…capelli rosa?”
“Beh si è venuto a scoprire che in realtà li amava.” Continuò Taehyung, ancora più soddisfatto.
HA! Sapevo che egli piacevano. I mie colori piacciono a tutti.” scoppiammo a ridere, e mi rilassai un pochino.
“Quindi suppongo che abbiate fatto pace?” chiese.
Gli raccontai brevemente di come erano andate le cose. Del fatto che all’inizio non volevo accettare, di come forse lo avevo trattato troppo male e giudicato troppo in fretta. Non gli dissi come chiarimmo, non gli raccontai la scenata. Dissi semplicemente che eravamo finiti col parlare di quegli episodi. Taehyung e Jin mi guardarono, ma capirono. Gli raccontai di come ora le cose sembravano andare bene, di come eravamo amici, di come i due gruppi si trovavano così bene tra loro.  Di come Namjoon e Yoongi erano cotti di Jin e Taehyung e viceversa. A questa affermazione i miei due amici arrossirono e incominciarono a imprecare contro di me.
“Ya non è vero!”
“Stronzo parla per te!”
Alla fine scoppiammo tutti a ridere.
“E comunque…” disse Taehyung “…Jungkook ti guarda sempre, anche se non siete vicini.” Scoppiai a ridere e assicurai a John che non era vero.
“Si invece! Oggi ha praticamente ignorato Hoseok per venire da te!”
“Oh cielo, quello stronzo è ancora in circolazione?” chiese John, che era a conoscenza della storia.
“Si.” Dissi sospirando. “Jungkook vuole ballare per far colpo su di lui, non su di me.” Precisai.
“Namjoon e Yoongi dicono che ultimamente il loro rapporto si è freddato.”
“E da quanto parlate con quei due?” chiesi ghignando.
“B-beh, sai quando Yoongi ci ha chiesto di andare fuori perché doveva fumare?”
“Si?”
“A parte il fatto che è un gran figo mentre fuma, penso che sia la persona più bella di questo mondo…”
“Concentrati Tae…” dissi esasperato.
“Si okay comunque, lì ci siamo scambiati i numeri.”
“E quando volevate dirmelo?” dissi fingendomi offeso.
“Tu non li sopportavi!”
“Appunto! Prima! Comunque, sono felice per voi, brutte troie!” scoppiarono a ridere e io mi aggiunsi a loro.
“E tu Jimin? Non hai scambiato il tuo numero con Jungkook?” chiese John.
“No, perché dovrei? Se gli serve qualcosa sa dove cercarmi.”
“Scommetto la mia tinta blu che entro una settimana ti chiede il numero.”
“Non dire assurdità!” dissi ridendo.
Dopo un po’ io e i ragazzi andammo a sciacquarci i capelli, dato che la tinta era pronta.
“Jimin, ti asciugo i capelli con la schiena verso lo specchio, voglio che sia una sorpresa il nuovo taglio/colore.” Mi disse John, e accettai.
Dopo un po’ di tempo che tagliava e dopo avermi asciugati i capelli, con una mano girò la sedia esclamando un “voilà”.
Mi guardai allo specchio. Avevo i capelli neri.































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𝑑𝑜 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑛𝑐𝑒? ➵𝑗𝑖𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora