POV JO
Oggi devo incontrare quel cazzone dell’amico di Andrew. Si chiama Alex credo. Sono al solito capannone che lo aspetto da circa 10 minuti. Qua dentro c’è uno dei giri di droga e prostitute più grandi dello stato.
Lui si presenta sempre in ritardo, oggi ha una tuta nera della Nike e una felpa, sempre nera, con il cappuccio.
“Allora, come va il giro?” gli chiedo fingendomi interessato.
A lui piacciono queste cose, io invece le odio. Si sente importante se si trova al centro dell’attenzione.
“Io tutto bene, e il giro sta diventando sempre più grande, e devo farti fare dei lavoretti se non vuoi che le tue carissime coinquiline paghino...” mi avverte con un ghigno che ho sempre odiato.
Lui era il mio migliore amico, all’età di 15 anni, ma cambiò drasticamente. Morì sua madre e suo padre diventò un alcolista, però non lo aveva mai picchiato fortunatamente. Lui per diminuire la tensione iniziò a drogarsi e ad allontanarmi facendosi qualunque ragazza gliela servisse su un piatto d’argento.
“Alex senti, te l’ho già detto che devi metterle via gli occhi di dosso, ok? Devi finirla. Lei non è una di quelle putanelle che frequenti tu, chiaro? Scordatela cazzo” gli urlo contro,
“Sei sicuro che non abbia fatto la puttana come le chiami tu?” chiede facendomi incazzare così gli tirò un cazzotto alla mascella, lui si sposta e colpisco la colonna. Cazzo che male, devo andare in ospedale!
“Va bene, dimmi che lavoretti devo fare” dico maledicendolo con gli occhi,
“Solite cose moto e sta volta c’è una gara di nuoto e so che sei abbastanza bravo perciò ci andrai” mi impone “dobbiamo prendere un bel carico sta volta” continua sfregando le mani freneticamente.
“Ok poi mi dirai quando. Ora devo andare” dico uscendo.
Arrivo all’ospedale e sento la sua voce.
In questo periodo mi manda in tilt il cervello, cavolo mi sto rammollendo. Vedrai che è tutto passeggero, mai visto Jo che si rammollisce per una ragazza.
Questo è poco ma sicuro.
Vado nella sala d’attesa del Dr. Parker, mio zio, e aspetto qualche minuto.
Quando vedo l’ultima persona che avrei potuto vedere qui. Lei credendo che sia passata in osservata scappa in bagno chiudendo la porta
“Hol apri la porta” dico sbattendo la mano non infortunata sulla porta,
“Chi è Hol?” mi chiede facendo una vocina acuta per non farsi riconoscere fallendo miseramente,
“Apri la porta e smettila cazzo!” mi sto incazzando se non apre la tiro giù ‘sta porta.
“Che vuoi?” mi chiede acida,
“Che ci fai qui?” le chiedo non ascoltandola minimamente.
“Sai, odio le persone che rispondono ad una domanda con un’altra domanda è tu lo hai appena fatto, ora togliti che devo passare” dice,
“No, non ti lascio uscire fino a che non mi dici che fai qui” mi impunto non è facile smuovermi. Le prendo il polso cercando di farla voltare
“Senti ho fatto boxe per tre anni, non credo ti convenga. O forse si non c’è posto migliore dove rompersi un osso” ora mi sta facendo seriamente paura questa ragazza. Non lo so è sempre più strana, incazzata ma soprattutto diversa, mi sa tenere testa e non ne ho mai trovate così testarde, cavolo devo smetterla, non pensarci più. Basta!
“Muoviti e dimmi che cosa succede” la indico “tu che ci fai qui?” scandisco bene le parole.
“Io sono... venuta a trovare... un mio vecchio amico, il Dr Parker” mi dice balbettando e diventando leggermente rossa.
“Ah davvero?” le chiedo sarcastico.
“Certo, sai che non potrei mai raccontarti stronzate” mi dice tornando a un colorito normale
“Bah, farò finta di crederci, comunque il tuo ‘amico’” nonché mio zio “ti sa chiamando” detto questo le mollo il polso e lei si gira andandosene,
“Coglione” sussurra piano sperando che io non senta,
“Grazie, ti voglio bene anche io. Ah stasera dobbiamo parlare, arriva ad un c’erto orario.” le dico chiudendo la questione.
Lei sparisce dietro la porta del mio caro zio
Mi chiedo veramente che ci faccia qui, mio zio è uno dei più bravi reumatologi di tutta Europa e si occupa principalmente di patologie rare o rarissime. Che Holly sia qui per questo? No impossibile. Magari è qui per un suo parente, fratello magari. Ha un fratello? Boh glielo chiederò sta sera. O forse farei meglio a aspettare che me lo dica lei di sua spontanea volontà. No non lo farebbe mai, quindi forzerò la mano.
Non mi accorgo neanche che la porta si riapre. Lei con uno sguardo diverso da prima esce dalla porta, mi guarda un nano secondo e poi sparisce oltre il corridoio. Che è successo un quella stanza? Che ci fa con mio zio? E se fossero amici perché lo zio non mi aveva mai detto nulla?
Si devo decisamente parlarle
“Jo? Ma che ci fai qui?” mi chiede mio zio,
“Zio dobbiamo parlare” affermo andando nel suo studio/ufficio, non ho mai capito che cosa fosse.
“Ti sei fatto male alla mano?” nota probabilmente capendo la situazione,
“Si zio, riusciresti a medicarla?”
“Certo, ma sei qui solo per la mano?”
“Ero venuto solo per la mano, però ho visto una ragazza, quella che è appena uscita, mi sapresti dire che ha e perché è qui da te?” mi informo, sicuro che mi avrebbe dato risposta,
“Non posso dirti nulla su di lei, mi ha esplicitamente detto di non parlare di lei e del suo trascorso a nessuno, tantomeno ai suoi, e se solo la conoscessi capiresti che soggetto è. Davvero non posso dirti nulla su di lei, su altri pazienti posso ma su di lei no. Mi dispiace Jo.” mi dice con faccia seriamente dispiaciuta.
Oh zio! Se solo sapessi. Certo che la conosco, sto provando a capirla, ma so già che sarà sicuramente tempo perso perché lei è come la matematica, impossibile da capire però ci sto provando perché voglio superarlo il muro che ha messo lei davanti a tutto e tutti. Credo che si sia chiusa ancora di più in se stessa ora, da quando ha litigato con Fede non gira una mosca in quel l’appartamento. A volte mi salutava ma raramente, forse perché anche io entravo poco e non mi sono mai azzardato a chiedere nulla per paura di come potesse reagire. Va beh, orami è andata così.
Mio zio, finito di medicarmi la mano mi saluta dicendo che mi avrebbe scritto qualcosa sull’argomento Holly e io mi sto avviando verso casa quando vedo Andrew parlare con una ragazza. Bah sarà una delle sue ‘prede’.
Entro in casa e mi metto a sedere sul divano con il cellulare in mano quando sento la porta d’ingresso sbattere violentemente e Holly salire le scale. Poco dopo anche la sua camera si chiude. Ma che avrà combinato questa volta?
Mi arriva un messaggio sul cellulare è di Fede
‘Jo, Hol è lì con te? Sei in casa? Non mi risponde ai messaggi e alle chiamate, ok che abbiamo litigato ma mi rispondeva prima’
‘Si Fede è in camera sua. È entrata sbattendo la porta non so il perché, boh’
Finita la conversazione con Fede mi alzo e vado a bussare alla camera di Holly ma non ricevo risposta. Provo ad aprire la porta ma è chiusa a chiave, ma fortunatamente so scassinare le serrature. Non si fa lo so, però non è normale che non risponda perciò decido di rischiare.
La apro e la scena che mi ritrovo davanti è troppo... da lei. Holly che dorme a pancia in giù con solo l’intimo addosso, e non un’intimo qualsiasi, quello che aveva indosso quando sono andato a prenderla a casa sua, avvolta dalle coperte. Il telefono è in carica, per questo non lo ha sentito. Decido di lasciarla dormire e vado giù in salotto. Accendo la Tv e mi guardò un bel film quando sento la porta aprirsi: sono Fede e Metthew.
Aspetta Metthew che ci fa lui con Fede?
Mi deve un po’ di spiegazioni.Eccomi. Scusate eventuali errori. Fatemi sapere se vi piace lasciando una stellina o un commento. Ricordo la splendida collaborazione con Holly05. A presto ❤️❤️😘😘
![](https://img.wattpad.com/cover/183083205-288-k6206.jpg)
STAI LEGGENDO
Sisters but not blood
RomansaFederica (fede),15 anni, ragazza dolce, simpatica, sempre sorriso stampato in faccia. Non tanto alta, occhi marroni con qualche sfumatura verde, viso abbastanza tondo e occhiali. Ha un'enorme passione per i cavalli. Gioca a pallavolo e ha una sorell...