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Makaila's pov

"Makaila che ne dici se ti presto qualche mio vestito per uscire stasera con gli amici di Jason?" la madre di Jason mi ferma in cucina mentre bevevo un bicchiere di acqua "non si preoccupi signora, ho portato praticamente tutto l'armadio" le sorrido e bevo dal bicchiere l'acqua fresca.

Anche a New York fa veramente caldo.

"Magari qualche vestito più...sobrio" insiste e io sorrido e vado verso la porta "grazie mille, ma ho il mio stile e non lo cambio" le sorrido gentilmente e salgo in camera mia.

Non sono abituata a non piacere alle persone, e so che devo rispettare i più grandi, ma quando loro mancano di rispetto a me, allora io mi incazzo.

Non posso cambiare per i genitori del mio ragazzo.

Questa sono io.

Entro nella mia camera e metto una gonna gialla, una maglietta a maniche corte di un azzurro sbiadito, le all star nere e lego i capelli mossi in due chignon ai lati della testa.

Prendo gli occhiali da sole e dopo essermi truccata poco esco e vado verso la camera di Jason "mamma devi lasciarla in pace!" sento la sua voce e mi fermo dal bussare.

"Amore, io so che questa ragazza ti piace, ma stasera è importante, Paul ti parlerà di un affare importante che abbiamo in corso con i suoi genitori, sarete circondati dai paparazzi, vuoi veramente che ti vedano con una ragazza così?" sospiro e mi allontano "non parlare di Mak in questo modo" mi difende il mio ragazzo "fallo per noi, non rovinare questa opportunità a tuo padre" lo supplica e io torno in camera mia.

Forse è meglio se stasera resto a casa.

Mi tolgo i vestiti e infilo il pigiama con le palme, pantaloncini e canottiera, slego i capelli e mi faccio una treccia.

"Mak sei pronta?" Jason entra dopo qualche minuto e appena mi vede in pigiama chiede "perché sei ancora in pigiama?"

"Non sto molto bene, stasera resto a casa" dico e arriva anche sua madre "sicura? Vuoi che stia con te? Cosa ti senti?" chiede lui subito avvicinandosi a me "niente, solo mal di testa, non ti preoccupare, te vai a divertirti con i tuoi amici" gli sorrido e lui annuisce "vado a vestirmi e poi ti vengo a salutare" dice ed esce.

"Bella scelta" sua mamma mi sorride soddisfatta "lo faccio per lui, non per lei" le rispondo e prendo il mio computer.

Mentre aspetto Jason mi organizzo su Skype con i miei amici per fare una video chiamata. Mi mancano davvero tanto.

"Sicura che vada tutto bene?" Jason entra e si siede nel letto accanto a me "certo JJ non ti preoccupare" lo abbraccio e inalo il suo profumo "ehi tutto bene?" chiede accarezzandomi la schiena "si si, buona serata" gli sorrido e poi lo bacio.

Fa in tempo a chiudere la porta che entra sua mamma.

"Dobbiamo parlare ragazzina" dice e si mette davanti a me "ho un nome" mi alzo in piedi e la guardo male "stando qui, anche se solo per una settimana, penso che tu abbia capito che Jason non fa per te.
L'hai visto no?
É bellissimo, elegante e ha un futuro raggiante davanti a lui.
Tu lo blocchi, non potrà mai diventare nessuno con te al suo fianco, lo capisci o no?" dice arrabbiata.

"Signora io penso che lei non conosca suo figlio, io ci ho passato l'ultimo anno insieme, tutti i giorni, ed è cambiato molto, se magari per una volta ascoltasse lui e non quello che vorrebbe che lui dicesse, capirebbe che Jason è diverso da lei e da suo marito" dico convinta.

"Pensala come vuoi. Sappi però che non mi fermerò finché tu non sarai fuori dalla sua vita" esce sbattendo la porta.

Perché non sono rimasta a casa mia?

/

"Mak..." sento dei rumori e accendo la luce vedendo Jason che entrava lentamente.

Mi rigiro per asciugarmi le lacrime e fare finta di niente "cosa hai fatto?" mi chiede precipitandosi verso di me "niente" forzo un sorriso ma lui mi guarda male.

"Mak, cosa succede? Perché piangi?" chiede stringendomi la mano "niente Jason davvero" lo abbraccio e lo stringo a me.

Forse sono troppo egoista per lasciarlo andare.

Scoppio di nuovo a piangere al pensiero di non poterlo più avere con me.

"Makaila dimmi cosa cazzo é successo" dice questa volta più duramente e guardandomi negli occhi.

"Tua mamma mi ha parlato dopo che te ne sei andato..." dico a bassa voce "lo sapevo!" dice incazzato "no, ha fatto un discorso sensato, ha detto che io non sono abbastanza per te, che ti allontani dal tuo futuro raggiante e che non sarà contenta finché non sarò fuori dalla tua vita" sospiro e lui mi prende il viso tra le sue mani.

"Cristo Mak, tu sei il mio futuro raggiante!" dice "senza di te io sarei ancora il ragazzo viziato e stronzo di un anno fa! Grazie a te io sono un ragazzo migliore, mi hai insegnato cosa significa stare veramente bene con una persona, avere dei veri amici, amare la semplicità. Sono io che non mi merito un'anima pura è bellissima come la tua. Ma non mi interessa. Perché so che se ti dovessi perdere io non vivrei, quindi ignorala, e dimmi se per te è lo stesso" aspetta la mia risposta che arriva con un bacio.

Lo stringo a me forte, mi stendo nel letto e lo porto sopra di me "il mio principe" sussurro facendomi ridere "la mia hawaiana" ride e riprende il bacio.

"Jason!" sua madre entra in camera furiosa "mamma!" lui si alza di colpo "vai in camera tua" gli ordina e lui resta fermo "non provare mai più a parlare in quel modo a Mak. Se so che le dici qualcos'altro io giuro che prendo il primo aereo e torno sull'isola" la minaccia e si gira verso di me "buonanotte piccola" mi sorride ed esce insieme alla strega.

Jason...cosa ho fatto per meritarti...

I giorni seguenti furono un vero inferno.

Ogni volta che stavamo da solo arrivava qualcuno, Robert, le cameriere, la madre, Paul o Olly. 

Due settimane senza mai stare un attimo da soli. Sembrava l'inferno, la madre mi trattava malissimo, ma per fortuna il padre era molto simpatico, i suoi amici a malapena mi rivolgevano la parola.

Speravo che questi mesi passassero in fretta.

"Noi ragazzi partiremo domani mattina per un viaggio di lavoro a Tokyo, staremo via una settimana" ci avvisa suo padre finita la cena "non fate casino e sta attento che non rubi niente" mi guarda la madre.

"Mamma smettila" Jason scocciato mi prende la mano e si alza "andiamo in giardino" usciamo sul retro e si stende sulla sdraio con me seduta accanto.

"Una settimana da soli..." dice facendomi l'occhiolino "Jason sono in astinenza" dico frustrata e lui si mette a ridere "credimi anche io" mi accarezza la gamba.

"Domani appena escono, giuro che ti distruggo, non potrai camminare per qualche giorno..." sussurra "tanto non ne avrò bisogno, starò sempre con te a letto" gli sorrido e mi abbasso per baciarlo.

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