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Mi sveglio con i raggi del sole che entravano dalla finestra, finalmente oggi sarei tornata a casa.

Mi alzo e prendo i vestiti che avevo lasciato fuori. Indosso la gonna corta blu e la canottiera azzurra, metto una bandana blu e il mio amuleto verde, per la speranza, come anello.

Sistemo le ultime cose nella borsa e nella valigia e poi chiamo un taxi per venirmi a prendere.

Scendo di sotto dove tutti erano già svegli "buongiorno" mi dice la governante, Diana, una signora davvero dolce "buongiorno" le sorrido e mi siedo al mio posto.

"Sei sicura di non voler cambiare idea?" Jason mi guarda e capisco che era molto dispiaciuto "voglio solo tornare a casa mia" lo guardo e poi prendo un po' di latte freddo.

"Dovresti imparare a stare lontano da casa, non hai più due anni" commenta sua madre stranamente di buon umore "questo succede quando hai una famiglia come questa, la mia per fortuna è molto meglio" le rispondo.

"Certo, una madre morta e il padre in prigione" dice e io la guardo sconvolta "pensavi che non avessi indagato su di te, o sulle tue origini?" sorride e io mi alzo.

"Vado a prendere le mie cose, aspetto di fuori il taxi" salgo di sopra ignorando il padre di Jason e Jason.

Entro in camera e prendo le valigie e la borsa.
Scendo di sotto e saluto Diana con un abbraccio "sicura che non ti debba portare io?" chiede Robert e io gli sorrido "non ti preoccupare" lo abbraccio "grazie dell'ospitalità signor Smith" sorrido al padre che mi abbraccia ed esco fuori.

Mi fermo sul marciapiede e aspetto il taxi.
"A me non mi saluti?" ed ecco la persona che non avrei voluto salutare "cosa ti devo dire?" lo guardo e incrocio le braccia "mi odi così tanto?" chiede e io sorrido "lo sai che non ti odio, non potrei mai" sospiro.

"Perché? Sono stato un bastardo con te" ammette e io annuisco "perché ti amo Jason" dico per la prima volta e lui resta pietrificato.

Sento un rumore e vedo il taxi arrivare "non riesci neanche a rispondermi..." sospiro e mi faccio aiutare dall'autista a sistemare le valigie.

"Ciao Jason" entro nell'auto e chiudo la porta.

Jason's pov

Se ne è andata...perché no glielo ho detto? Perché non l'ho fermata?

Mentre stavo per rientrare in casa sento mia madre parlare con mio padre "visto? Io lo sapevo che non avrebbe resistito, lei era attratta solo dai soldi, non ama veramente Jason, e lui era attratto da lei solo per il bell'aspetto, un po' tropicale" dice ridendo lei.

"Non pensi di avere esagerato?" dice mio padre "nostro figlio Jackson, ha un grande futuro davanti a se, sarà un grande imprenditore, e non permetterò ad una sempliciotta di sviarlo" entro improvvisamente e la guardo "quindi l'hai fatto apposta! L'hai trattata male per mandarla via" la guardo deluso e incazzato.

"Amore non è la ragazza per te, te l'ho solo dimostrato" sorride soddisfatta "beh ti sbagli, lei è la mia ragazza, e io non voglio diventare imprenditore, mi piacerebbe aprire un hotel sull'isola, era questo che cercavo di chiedervi ieri sera..." li guardo e mio padre sorride "non sarebbe male come idea, i nostri hotel non hanno sedi in isole tropicali..."

"Neil per favore!" lo riprende mia madre " cosa ti fa pensare che lei sia la ragazza giusta?" chiede con aria di sfida "il fatto che io la ami. La amo davvero, per la prima volta amo una ragazza più di qualsiasi altra cosa, più di me stesso, e perché non mi ha mai messo davanti la decisione di scegliere tra lei e la mia famiglia, è una ragazza buona, ha rinunciato a me, per non fare in modo che io mi allontanassi da voi!" alzo il tono della voce.

"E ora ho perso l'unica persona in questo maledetto mondo che mi abbia mai fatto stare veramente bene, che mi abbia amato per come sono io, e non per i miei soldi, per l'unica persona vera che io conosco!" dico prima di salire in camera mia.

Makaila's pov

Arrivo davanti la mia bellissima casetta, semplice e accogliente "nonno!" lo chiamo mentre entro in cucina "Mak!!" appena mi vede mi corre incontro e mi abbraccia "cosa è successo?" dice vedendomi un po' triste.

Rimango in silenzio e scuoto la testa mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime "oh, vieni qui tesoro" mi stringe a se è mi accarezza la testa.

"Cosa ti ha fatto?" chiede sedendosi sul divano, faccio lo stesso e mi soffio il naso con un fazzoletto "nonno quel mondo è orribile. Sono tutti cattivi, egoisti, sua madre mi odia, perché non vengo da una famiglia ricca, i suoi amici non hanno fatto altro che prendermi in giro per come mi vesto, e Jason...non riesce a tenere testa alla sua famiglia, non mi ha mai difesa" racconto e lui mi abbraccia.

"Non ha ancora detto le parole magiche?" chiede "io si, lui non mi ha mai risposto" sussurro prima di scoppiare di nuovo a piangere.

"Stasera andiamo a prenderci un buon frappé da Kalu e ti passa tutto" sorride e io annuisco "grazie nonno, ti voglio un mondo di bene" gli do un bacio sulla guancia

I tre giorni seguenti furono un inferno. Non ero mai stata così tanto senza Jason, e mi mancava terribilmente, ogni cosa mi faceva pensare a lui e mi faceva piangere.

Oggi avremo fatto otto mesi.

Mi sono svegliata all'alba perché non riuscivo a dormire, ho messo la muta e ho preso la mia tavola da surf.

Sono andata in spiaggia e fino alle dieci sono stata in mezzo alle onde.

Quando erano le undici e mezza sono arrivati Kyle e David e ci siamo divertiti un po' a fare a gara di chi andava più veloce.

All'improvviso mentre aspetto un onda vedo un gruppo di persone avvicinarsi alla spiaggia.

"È Jason!" dice Kyle convinto.

"E quella è la sua famiglia..." sussurro in preda al panico.

Che cosa ci fanno qui?

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