-Cosa hai visto?-
-Erano venuti a prendere un anima sacrificale.-
I cavalieri dei Pesci aspettavano di ricevere altre informazioni –MAMMAA!- l'urlo apparteneva alla sua Shijima, superò i cavalieri correndo il più in fretta possibile.
-Mamma, aiutami ti prego.- lo Specter aveva preso Shijima, che stava piangendo disperatamente.
- Radamante, lascia stare la bambina – disse Albafica raggiungendo Alrisha.
- Shijima, ma petite. Stai tranquilla ti libereremo.- gridò Aphrodite per tranquillizzare la bambina così che smettesse di piangere. –Mi sta facendo male, mamma aiuto!- Alrisha era impotente, se avesse sferrato un colpo poteva colpire la sua bambina. Radamante di Wyvern la teneva stretta al petto, mossa intelligente. Lei non avrebbe potuto colpirlo al cuore. Non sapeva che fare.
-Se non vi dispiace la bambina verrà con me. Ci si rivede cavalieri di Athena.- dicendo ciò scomparve, portando con sé Shijima. –NOOO!- Alrisha tentò di prendere Shijima ma non ci riuscì. Ciò che le rimase in mano fu un lembo dell'orlo del vestitino della bambina. Cadde in ginocchi stringendo a sé quel pezzetto di stoffa. Non poteva essere vero. Radamante aveva portato via la sua bambina. I suoi occhi si inondarono di lacrime. Antares uscì dal nascondiglio avvicinandosi alla madre –Mamma è colpa mia.- disse il bambino –Non sono riuscito a fermare quell'uomo quando la stava afferrando. È colpa mia se l'ha presa. Perdonami mamma, io non sono un guerriero e non sono riuscito a proteggere la mia sorellina.- Antares iniziò a piangere restando fermo di fronte la madre, aspettando di ricevere uno schiaffo o altro. Ma non successe. Alrisha vide il viso paffuto del bambino, rosso e bagnato a causa delle lacrime, stava stringendo le palpebre non riuscendo a vedere i suoi occhi. Lo attirò a sé stringendolo il più possibile. Antares ricambiò subito, aggrappandosi alla madre –Non è colpa tua piccolo mio, hai fatto il possibile. Sei stato un ottimo guerriero.- lo coccolò. Non era colpa di Antares, ma sua. Doveva trovare un nascondiglio migliore. Staccandosi dalla spalla della madre, Antares mise le sue manine paffute sulle sue guance guardandola negli occhi –Mamma, ti prometto che quando vedrò l'uomo che ha fatto del male alla mia sorellina lo farò sparire in quindici colpi, come la cuspide scarlatta.- Alrisha sorrise nel vedere la determinazione negli occhi del suo bambino, posò la fronte sulla sua sfregando il naso sul suo provocandogli il solletico. –Alrisha è meglio rientrare, Antares deve mangiare e anche tu.- disse Amor prendendo Antares tra le sua braccia ed iniziando ad incamminarsi insieme agli altri. Albafica preferì aspettare Alrisha. Era distrutta dal dolore, lo sentiva. Le porse una mano aiutandola ad alzarsi –Andiamo. – le disse lasciandole un bacio sulla fronte.
'Quinta Casa'
-Dov'è Alrisha?- Albafica si voltò trovandosi Doko della Bilancia; durante la cena non era riuscito a mandar giù niente, lo stomaco non ne voleva sapere. –È fuori, non ha toccato cibo. Non ha detto una sola parola, nemmeno ad Antares.- -Posso solo capirla, Albafica. Shijima è la sua bambina, come ti sei sentito tu alla perdita di tuo padre? Per lei è così. - Albafica guardò Doko, quando suo padre morì, il dolore entrò nel suo cuore. Era a causa sua se Rugonis era morto. Era colpa del suo sangue. Dello stupido rito dei Pesci. Così aveva perso l'unica persona che si era presa cura di lui. –Ha bisogno di qualcuno che le stia accanto Albafica. Qualcuno che la calmi e che la faccia ragionare. Voi cavalieri dei Pesci avete un difetto, siete spesso iracondi ed orgogliosi. Alrisha in questo momento è accecata dalla rabbia. Non vorrei facesse qualcosa di sconsiderato.- detto ciò, il cavaliere della Bilancia si alzò da tavola.
Alrisha guardava oltre l'orizzonte. Non aveva toccato cibo. Non aveva fame. In quel momento il suo unico pensiero era Shijima, l'aveva strappata dalle sue braccia. Una bambina innocente. Non poteva riscendere negli Inferi a salvarla senza un piano. –Non hai toccato cibo stasera.- Albafica posò il mento sulla spalla di Alrisha, schioccandole un bacio sul collo. Alrisha non si mosse, rimase immobile, sembrava non respirasse nemmeno. Una lacrima rigò la guancia della ragazza. Stava piangendo in silenzio. Con gli occhi colmi d'acqua continuava a guardare l'orizzonte nell'attesa di un qualsiasi segnale. Albafica la girò verso di sé alzandole il mento per guardarla - La salveremo, te lo prometto – le disse guardando quel cioccolato fuso davanti a sé –È la mia bambina, non smetto di pensare che si trovi lontana da me in un luogo pericoloso, da sola.- disse Alrisha disperata continuando a piangere, Albafica non poteva continuare a vedere la disperazione in quegl'occhi sempre determinati e sinceri.
-Albafica, Alrisha vi ho trovati finalmente – la Dea Athena fece il suo ingresso con un caldo sorriso verso i due cavalieri, ma vedendo la nipote in lacrime non poté che abbracciarla di scatto, lasciando prevalere la parte umana. Le carezzò i capelli cercando di calmarla – Non ti preoccupare bambina mia, riporteremo Shijima qui.- dicendole così Alrisha la guardò cercando conforto in quegl'occhi verde speranza. –Sono in arrivo dei rinforzi dall'Olimpo. Saremo pronti per affrontare Ade e Marte. Possiamo farcela Alrisha ma solo se davvero vuoi salvare Shijima. Piangere non serve a nulla. Domani tutti i cavalieri d'oro saranno convocati nelle mie stanze per incontrare i nostri alleati.- facendo un ultimo sorriso verso i due ragazzi, la Dea Athena se ne andò.
- Io devo andare.- Alrisha scese le scale di fretta, Albafica la seguì. Perché tutta questa fretta. Sulla spiaggia un ombra nera la stava aspettando. Alrisha rallentò fino a fermarsi del tutto. –Cosa ci fai qui Kagaho?- lo specter sorrise pigramente guardando la donna di fronte a sé. Albafica, dalla scogliera, vedendo lo specter, si precipitò verso la spiaggia; -Una certa bambina di mia conoscenza è arrivata agli Inferi.- disse Kagaho guardando Alrisha che strinse i denti –Cosa le hai fatto? Dov'è la mia bambina?- gridò rabbiosamente. –La tua bambina sta bene mia cara. Non smette di piangere e gridare il tuo nome. Davvero fastidiosa.- disse ridendo –Spero per te che non gli abbia torto nemmeno un capello...- -Altrimenti mia cara? Ho io il coltello dalla parte del manico.- -Alrisha!- Albafica comparve dalla scogliera saltando ed atterrando accanto ad Alrisha. –Lui è il motivo per il quale non vuoi unirti a me? Rispondi Alrisha è lui?- disse gridando Kagaho, Alrisha lo guardò in faccia avanzando verso di lui –Non è il mio unico motivo, non mi unirò mai a te perché non sono malvagia né tanto meno sleale. Se dai ascolto a ciò che dicono su di me non sei davvero un guerriero. Io ho la mia vita al servizio della Dea Athena. Tu hai fatto parte della mia vita. Ora non più. Non sono più la ragazzina in cerca di qualcuno che la considerasse anche solo per i suoi sporchi piani. Se davvero tieni alla tua vita, non torcere un solo capello alla mia bambina.- Kagaho guardò Alrisha, aveva ragione. Non era più la ragazzina dallo sguardo dolce. No. Era un cavaliere. Sua acerrima nemica. –Sapevo di non riuscire a convincerti. Ti voglio bene Alrisha ma so che il destino ha preferito tenerci lontani. Mi prenderò cura della bambina fino a quando non verrai a prenderla.- si girò per andarsene. –Kagaho!- -Sì?- -La prossima volta che ci vedremo sarà da nemici- a quelle parole Kagaho spiccò il volo ritornando agli Inferi.

STAI LEGGENDO
Pisces
FanfictionIn un mondo dove l'umanità ha bisogno di aiuto, dodici cavalieri sono stati scelti per adempire al loro compito. Uno di loro però è l'arma per eccellenza. Dal libro: - Cavalieri, prodi guerrieri devoti alla Dea Athena. Se siete qui è perché è vostro...