Capitolo 3

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È da una settimana che è iniziata la scuola, mi trovo molto bene, le mie compagne di classe sono molto simpatiche, ognuno di loro ha il proprio carattere ed è bello per questo, stare con loro piano piano mi sta facendo  rompere quel muro che ho dentro di me. Io e Matilde ci sentiamo tutti i giorni al telefono, abbiamo parlato dei nostri passati scolastici e lì ho capito che la nostra amicizia potrebbe durare al lungo. Con la presenza di Matilde nella mia vita, non faccio più caso alle persone che mi lanciano degli sguardi ghiaccianti, avere lei al mio fianco è un bene, è una ragazza che sa il fatto suo.
A scuola non abbiamo ancora tutti gli insegnanti, il che un po' mi dispiace, perché vorrei iniziare a fare lezione e imparare qualcosa, strano ma vero, sì ho voglia di studiare di imparare, questa scuola mi sta piacendo sempre di più, è la prima volta che alla mattina mi alzo volentieri per venire a scuola. In classe siamo in ventisei:i ragazzi sono in 6 noi ragazze invece in venti... poveri maschi. È un po' divertente la scena perché loro sono abbastanza arrabbiati per questo fatto, invece noi ragazze ci stiamo dando tutte un tono. La mia classe ci sono cinque o sei bocciati dello scorso anno, sinceramente non me li immaginavo così "puliti", nella mia testa ho sempre avuto impressione che le persone bocciate erano di una categoria sballati ovvero quelli drogati, che se ne fregano del rispetto degli altri. Mi sono completamente sbagliata o meglio ho criticato troppo, invece nella mia classe quelli che stanno rifacendo la prima sono molto simpatici, ognuno di loro, oggi in classe nelle presentazioni hanno spiegato il loro motivo, uno di questi motivi che non ricevevano sostegno dall'insegnante stesso oppure non avevano semplicemente voglia di studiare. Stare a scuola ogni giorno sta diventando sempre più divertente, durante la ricreazione di oggi, ho incontrato una vecchia compagna delle medie, che mi ha fatto passare l'inferno in quel edificio.

- Kimberly ciao da quanto tempo. Aveva esclamato appena mi ha visto, mi aveva sorpreso oggi, di solito appena m vedeva cambiava strada o faceva finta di non vedermi.

- Ciao Francesca. L'avevo salutata educatamente anche se volevo ignorarla e fare finta di non vederla come ha sempre fatto.

- Allora ti manco eh. Disse lei toccandosi i capelli, come se fossero dei diamanti.

- Tantissimo. Le avevo risposto ironicamente, sperando che percepisse l'ironia. Da lei non ottenni nessuna risposta, mi aveva solamente fulminato con lo sguardo, ma questi sono dettagli.

CON ME O SENZA DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora