Sono felice.
Finalmente sono felice, la giornata di oggi è andata benissimo, i professori sono stati un sacco accoglienti, mi hanno chiesto scusa tutti, ma loro non hanno colpa se io non ho parlato, loro non c'entrano nulla, anzi mi sono scusata io perchè sono stata io stare zitta. Io mi ritengo fortunata ad avere questi professori, perchè ce ne sono veramente pochi come loro.
Devo ringraziare il mio amico Mark, è grazie a lui se ho oggi ho messo piede a scuola. Dovrei essere preoccupata di non sapere chi sia Mark, ma sinceramente non mi sento di non conoscerlo, non sento di messaggiare con una persona sconosciuta, si non dovrei messaggiare con lui, ma lui mi ha consigliato, una persona che mi vuole fare male, non mi avrebbe consiglio. Forse sbaglio a fare questo ragionamento, ma lui non so perchè mi ispira fiducia, spero di non sbagliarmi.
CHAT MARK (SCONOSCIUTO):
Io: Grazie mille per oggi. Mi hai aiutato molto.
CHAT LUKINO:
Io: Hei come stai?
Lukino: Mi chiedi a me come sto? Lo dovrei chiedere io in teoria con tutto quello che hai passato...
Io: Sto meglio. Oggi dopo una settimana sono ritornata a scuola.
Lukino: Lo so ti ho visto, volevo venirti a salutare ma ho visto che stavi parlando con delle tipe.
Oggi dopo quasi tre mesi le mie compagne di classe mi hanno rivolto la parola, scusandosi per avermi abbandonata nel momento del bisogno con Anabelle, io ho fatto finta di aver superato la cosa, ma ci sono rimasta molto male, perchè se loro avessero vissuto quello che ho passato io, io ci sarei stata senza dubbio.
Io: Si sono venute a scusarsi per Anabelle.
Lukino: Sei troppo buona, io le avrei mandato direttamente a fanculo.
Io: Bisogna saper perdonare nella vita...
Lukino: Lo so...
Lukino: Ti posso chiedere una cosa?
Io: Si.
Lukino: Perchè tu non ti sei confidata con me? Perchè non mi hai detto nulla?
Io: Non volevo essere un peso, lo so che per te no sono un peso, però tu mi hai difeso tante di quelle volte, che sinceramente, non volevo coinvolgerti in questa situazione.
Lukino: Aprimi.
Io: Cosa?
Lukino: Sono sotto casa tua.
Lukino: Vuoi farmi congelare qui?
Lukino: Dai che ho freddo.
Scendo giù per le scale con una fretta che neanche un atleta mi supererebbe. Mi sistemo i miei capelli, guardo il mio abbigliamento, okay sono presentabile.
- Che ci fai tu qui?
- Ho pensato che parlare di un argomento così serio in chat non sia il massimo, perciò eccomi qui? Ho sbagliato a venire?
si è tolto il capotto e il capellino, li ha messi nell'attaccapanni all'entrata, poi si dirige nella sala, io lo seguo non so che dire, è una sorpresa vederlo qui, sinceramente, mi fa un effetto strano.
- No no hai fatto benissimo. Solo che non me l'aspettavo tutto qui.
- Allora ti rispondo al messaggio di prima, ascoltami bene.
La sua espressione così seria mi agita, non l'ho mai visto così serio in vita mia. Fa impressione questo ragazzo.
- Tu Kimberly, non sei un peso per me non lo sarai mai, tu per me sei fondamentale, non hai idea di quanto ci sono rimasto male quando il preside ha convocato tutti gli alunni dell'istituto in Aula Magna per spiegarci quello che era successo perchè per sbaglio il colpevole, lo ha mandato a tutti, compreso gli insegnanti. Quando ho saputo questa cosa, mi sono sentito in colpa perchè non ti sono stato vicino abbastanza per farti capire che io ci sono. Una lacrime gli scende sul suo volto, non so che fare, l'unica cosa che mi viene da fare naturalmente è prendergli le mani.
- Non ti devi sentire in colpa, sono stata io a non dirlo a nessuno, volevo fare quella cazzuta, quella che si difende da sola, volevo fare quella che non sono. Tu non c'entri, tu sei un'amico speciale.
- Ma io non voglio essere solo un amico. Mi guarda negli occhi, adoro i suoi occhi azzurro oceano, sono ipnotizzanti.
- Che vuoi dire?
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CON ME O SENZA DI ME
Ficción GeneralKimberly è convinta di avere tutto nella vita, un migliore amico, una famiglia che l'appoggia in tutto, ma durante l'anno scolastico si scontrerà con la realtà. Qual è la realtà? Gli amici vanno e vengono, ma la famiglia resta.