Parigi-Past: il ricordo

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ADRIEN 15 anni

Era una notte di temporale, non riuscivo a chiudere occhio, quelle notti da bambino le passavo tra le braccia di mia madre, finché non mi addormentavo restava nel mio letto con me.
A tenermi sveglio ormai non era più la paura dei tuoni, ma la nostalgia del suo affetto;affetto che non ricevevp più da tanto tempo.
Decisi di scendere in cucina x prendere un bicchiere d'acqua e sentii mio padre parlare col dipinto di mia madre e fare promesse di un futuro ormai impossibile.
Erano le 4 del mattino, mio padre oltre che il sonno e la donna amata stava perdendo visibilmente anche il senno.
Era sempre più carceriere, -tu non sei come gli altri,sei mio figlio e sei tutto ciò che mi resta;non mi interessa se non capisci, un no è un no!- .
Ormai era no a qualunque cosa.
Non potevo uscire,ed i miei amici non erano i benvenuti in casa , se li avessi invitati avrebbe avuto lui stesso la premura di far presente quanto sgradita fosse la loro presenza.

Era estate, ma tra l'improbabile clima e la fine della scuola riuscivo ad uscire solo per stare ore immobile a farmi fotografare con gli abiti disegnati da mio padre indosso.
Quella era tutta la libertà concessami da mio padre, avevo 15 anni ma tutto ciò che mi era consentito era seguire la tabella di marcia che lui e la sua segretaria avevano stabilito senza consultarmi;eppure quando c'era mia madre non era così.
Facevo tutto quello che mi impone di fare sperando almeno in un 'bravo" visti i miei voti e la mia dedizione sia nello sport che nel piano; ma é tutto inutile.
Non potevo sperare di colmare il vuoto che mia madre aveva lasciato nel suo cuore.
il mio impegno, non avrebbe evitato l'inevitabile,lo avevo capito bene,
Era ad un passo dalla follia, a volte sembrava pronto a tutto per non capivo cosa ed il momento dopo era puntualmente adirato, é irascibile e assente.
Ero preoccupato per lui...ma potevo realmente permettermi un tale lusso?
Che ne sarebbe stato di me?
Nessuno mi conosceva realmente, mettevo sempre la maschera di educazione che lui aveva dipinto per me.

CHATNOIR 18 ANNI seduto sulla tour Eiffel stava ricordando in suoi 15 anni

Parigi oggi é più cupa che mai, nonostante sia quasi giugno il cielo promette tempesta e in questi giorni,ancora più del solito, mi ritrovo a ricordare.
Ero solo un ragazzino,presi una decisione che mi cambiò la vita.
Ricordo il mio stato d animo di quando avevo 15 anni,non ebbi realmente scelta; solo la possibilità di far meno male possibile.
Durante una notte insonne di quell'estate entrai di nascosto nello studio di mio padre, di tanta villa potevo comunque stare solo in camera mia, il suo ufficio era vietatissimo.
Credevo che tanto non potesse levarmi più di quanto non mi avesse già tolto e perciò tanto valeva disubidire ...mi sbagliavo.
Quella notte,senza capire come, mi trovai in una cripta con una tomba ...mia madre era lí, l'unica persona che mi avesse mai amato era lì dentro, in fin di vita ...ma viva.
Come poteva nascondermelo?!
Farmi credere che fosse morta? Perché?
Perché fare questo a lei,perché fare questo a me?
Perché semplicemente fare tutto questo...
Tentai di liberarla chiedendo aiuto a Plagg...lui mi vide.
Fu l'inizio della fine.
Mi fronteggió come papillon e se all' inizio la mia rabbia sembrava avere la meglio,alla fine non fu così...riuscì a prendermi Plagg.
Ricordo ancora il dolore dei 3 interminabili giorni che seguirono ,chiuso a chiave in camera mia senza sapere cosa stesse succedendo nel mondo esterno.

Non sapevo se LEI,la mia lady, fosse in pericolo, non potevo sapere come stesse Plagg...
Solo,ero solo,rinchiuso nella mia stanza, mio padre non accettò di vedermi x 3 giorni e Natalie,unica a poter accedere nella mia camera, aveva l'ordine di lasciarmi i pasti e non proferire parola.

Solo una cosa si lascio sfuggire vedendomi piangere,seduto a terra mentre mi stringevo le ginocchia al petto.
-sei troppo prezioso per farti combattere questa battaglia Adrien-

Il ricordo dell'ira che provai a 3 anni di distanza ancora mi Mi manda fuori di testa.

Sorrido nel vedere che senza volerlo mentre sono qui seduto a rimuginare l'energia di cataclisma si manifesta nella mia mano,lo placo e continuo a farmi del male ricordando.

A quel punto sapevo che la mia Lady stava combattendo ed io non ero al suo fianco, urlai con tutta la voce che avevo in gola " per me é LEI la cosa più preziosa, se me la porterà via mi perderà per sempre" ero serio,era vero e Natalie evidentemente LO aveva capito.
Poco dopo papillon entrò in camera mia, proponendomi un accordo.

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