1 Sogni

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Un'altra mattina era iniziata e, per l'ennesima volta,il suo cuore si era svegliato per primo, imponendo anche alla mente a destarsi.

Marinette avrebbe voluto dimenticare, e per un certo periodo,seppur breve, c'era riuscita;tuttavia ormai ne era convinta, sarebbe tornata a Parigi e sapeva che se quel doloroso incubo era tornato a disturbarle il sonno era per via della sua decisione.

Tornare a Parigi.

Sembrava così naturale, aveva ormai terminato gli studi, aveva 18 anni e negli ultimi 3 anni aveva viaggiato molto,conoscendo nuove persone e imparando diverse lingue.

Viaggiare la faceva sentire libera, la arricchiva e le dava sempre nuovi stimoli ed ispirazioni per i suoi modelli.
Nuovi Panorami, diverse usanze, stravaganti tradizioni,ed i profumi che la travolgevano nei vari luoghi che visitava. Tutto la ispirava rendendola ogni giorno più creativa e distogliendola da quell'orribile ricordo che l'aveva spinta a lasciare la sua casa , a salutare i suoi genitori ed i suoi amici, a fare fagotto e trasferirsi negli Stati Uniti.

Complice anche la fortuna che le fece vincere una borsa di studio per un famoso liceo con un prestigioso corso di moda e che organizzava frequenti scambi culturali.
La fortuna... sì! per lei era stata la fortuna!

Non importava quanto la sua adorata kwami continuasse a ripeterle che quella ammissione se l'era guadagnata con le sue capacità e grazie a tutto il suo impegno; Marinette continuava a vedersi fortunata.

Ed in fin dei conti come darle torto?
Non era forse lei la portatrice della fortuna e della creazione?
Certo che lo era!

Forse questo era proprio ciò in cui la ragazza era cambiata maggiormente in questi frenetici anni, ormai lo aveva capito: lei era LB.
Non era più una questione di trasformazione, tikki non le dava alcuna nuova identità.
Quella maschera proteggeva i suoi cari dal diventare bersagli del malintenzionato di turno;niente piu di questo.

Quanti orrori che aveva visto nel suo cammino, quante persone che avevano bisogno di lei, e lei non si tirava mai indietro; che si trattasse di un criminale da consegnare alla giustizia o di aiutare in un villaggio del terzo mondo poco importava.
Lottare per salvare gli altri da un futuro torbido,continuava a convincerla di una cosa: lei era fortunata, e avrebbe continuato a condividere la sua fortuna mettendo al servizio dei bisognosi il fantastico potere che il suo miraculous le concedeva.

Aiutare gli altri giovava anche a lei, ma non era per appagare se stessa che combatteva le piccole o grandi ingiustizie; voleva semplicemente condividere la sua fortuna, creare un futuro migliore per quanti più possibile.
Quell'energia che le attribuiva la trasformazione scorreva ormai in ogni momento in lei; quell' entusiasmo,che da bambina riponeva soprattutto nel suo creare modelli, ormai la caratterizzava in tutto.

Tikki era orgogliosa della sua portatrice, a lei era evidente come tutti vedessero quella stupenda ragazza: tutti volgendo lo sguardo verso la sua Mari,con o senza maschera, scorgevano in lei il perfetto mix di coraggio e dolcezza.
Aveva tanti amici e tanti ragazzi che le facevano la corte, ormai tutti vedevano la sua padrona come lei l'aveva sempre vista: una ragazza stupenda.
Eppure la povara kwami sapeva che un'eccezione c'era, un' eccezione problematica come 100 tutte insieme;e,paradossalmente, l'ottica diversa da tutti gli altri l'aveva proprio la tanto decantata eroina.
Aiutava tutti, ma non riusciva a salvare se stessa dal ricordo che portava con sé; rabbia,rimpianti,rammarico e tanto tanto dolore.
Quell'ombra nel cuore di Marinette non se ne era mai andata.

Quel doloroso ricordo che di giorno riusciva a scansare, grazie soprattutto alla sua kwami e ai suoi stupendi amici, diventava inevitabile di notte.

Quando la sua parte razionale si spegneva, lasciandola entrare nel mondo dei sogni, quell'insopportabile ricordo tornava a farle visita sottoforma di incubo; e, come quasi sempre accade, un tale vortice di tristezza,rabbia e rancore ha un nome che, anche se mai più pronunciato, continua a risuonare nitido nella testa della coccinella: Adrien Agreste, o come lo chiamava all' epoca: Chat Noir.

Il tradimento subito, che Morfeo continuava a riportarle alla memoria, e che l'aveva neutralizzata e azzerata all'età di 15 anni era ancora un'ombra del nel suo cuore; un'impronta indelebile lasciata dal suo,un tempo amato, gatto nero.

Marinette si era diplomata in uno dei licei con le migliori statistiche nel campo della moda, era molto creativa oltre che studiosa.
Svolgeva numerose attività extrascolastiche anche non inerenti alla moda;
Mari era una cheerleader ed era nel club di atletica femminile, aveva fatto stage presso grandi case di moda; inoltre,anche senza maschera, faceva volontariato.

Con un tale curriculum e il diploma preso a pieni voti non stupisce che molte delle maggiori case di moda le avessero proposto stage e contratti; ma mai si sarebbe aspettata di ricevere persino una proposta da QUEL MARCHIO, persino Gabriel Agreste,che lei aveva sempre venerato,la voleva con sé.

Innegabilmente quel vecchio ricordo non aveva mai smesso di riaffiorare; ma era diventato la una tortura costante dopo che l'ufficio di orientamento del suo liceo la aveva informata di tutte le proposte da lei ricevute nel corso dell'anno .
Una fortuna per Mari che le ipotesi di ingaggio non giungessero agli studenti direttamente, ma che vi fosse un ufficio apposito del liceo per occuparsi del collocamento dei suoi iscritti dopo il diploma.

Quella notizia l'aveva devastata, era sua intenzione continuare con l'università di moda a Parigi e,nel frattempo,lavorare in una boutique per unire ad un'eccellente istruzione la migliore preparazione pratica....
ma gli Agreste erano davvero una opzione? Poteva in cuor suo dimenticare e avere nuovamente a che fare con Gabriel Agreste?
Poteva confezionare un capo di abbigliamento con nella testa il pensiero che esistesse la possibilità che quell'abito sarebbe poi stato indossato dal figlio?

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Questo era il mio primo capitolo.
Grazie a chi lo ha letto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Ho già scritto i primi 10 capitoli ed alla fine mi sono fatta coraggio e ho deciso di pubblicarli.
Cercherò di pubblicare 2 capitoli a settimana.
Sono nervosissimaaaaa, un saluto a chi ha avuto la pazienza di leggere e spero che la storia vi incuriosisca.
All'inizio potrebbe sembrare un po "cupa" perché spiegherò cosa ha portato Marinette ad andarsene da Parigi e,come ho scritto, é "colpa" di chatnoir.
Ma dal rientro a Parigi il clima é più allegro e vivace 😉

Miraculous un amore miracoloso[Completa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora