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RILEGGETE LA PARTE PRECEDENTE PERCHÈ HO APPORTATO UN CAMBIAMENTO.

Circa una settimana dopo quell'avvenimento, la Grifona si recò nuovamente ad Hogsmeade con l'intento di trascorrere quelle ore in pace, senza alcun disturbo, ma ciò, ovviamente, non accadde.

Appena arrivata, si diresse senza pensarci due volte, al solito parco, questa volta sperando che nessun biondo la cercasse, ma avvenne il contrario. Più o meno dopo un'oretta di serenità, una figura alta e imponente si sedette sulla stessa panchina della Grifondoro. Ovviamente quest'ultima aveva già inteso chi fosse e ignorando ciò che stava succedendo all'interno del suo stomaco, continuò a leggere un altro libro, un po' diverso dal solito, il Piccolo Principe. Era curioso come libro, molto semplice da leggere, ma complicato da capire: nascondeva una marea di significati profondi che a volte anche lei aveva difficoltà ad apprendere. Questo libro le ricordava molto il ragazzo che ora sedeva al suo fianco: sia per l'aspetto del Piccolo Principe, biondo, testardo e non rinunciava mai ad una domanda, mentre era molto simile al libro perché molte persone, nel conoscere la Serpe, si soffermavano all'aspetto o a ciò che dimostrava di essere, ma quasi nessuno cercava di capire cosa davvero nascondeva e, secondo la Granger, anche lui stentava a capirsi.

In quel momento, il soggetto dei suoi pensieri, disse qualcosa che Hermione fece finta di non ascoltare: "Sei resuscitata, Mezzosangue?"
Quell'ultima parola la colpì particolarmente, e, per lei, fu il segnale che forse davvero non ci sarebbe stato nessun noi.
Decise di non pensarci e di continuare a leggere, ma non ci riuscì ottenendo il solo risultato di continuare a ripetere la lettura della stessa frase per circa una decina di volte.

"Ti ho fatto una domanda, Granger"
Ed ecco la piccola somiglianza con il protagonista del libro di Hermione,

"...non rinunciava mai ad una domanda..."

Questa volta, però, lei decise d rispondergli: "Certamente non devo spiegarti il motivo delle mie assenze durante le ultime gite"

"Come sei amichevole oggi, Granger" replicò con tono sarcastico il biondo.

"Come vedi mi stai disturbando, quindi sei tenuto ad andartene" disse cambiando discorso la Granger.

"La scorsa volta non arrecavo così tanto disturbo quando ci trovavamo in biblioteca, e ti attaccasti a me e mi baciati, mi sbaglio Granger, o sei tu che fai finta di non ricordare?" disse lui.

"Cosa vuoi da me?" chiese la grifona alzando lo sguardo dal libro e guardando negli occhi il ragazzo, "perché continui a cercarmi?, mi è giunta la voce che ti sei trovato una ragazza che riesce a sopportarti, spiegami il motivo per cui continui comunque a darmi fastidio"

"Allora era questo il problema" disse il giovane accennando un sorriso divertito e allo stesso tempo malizioso, "sei gelosa, ma non intendo metterti ancora di più in imbarazzo, altrimenti oggi non mi parleresti più. Chi ti ha riferito quella notizia, non ti ha aggiornata di dicendoti che in realtà era bugia, che io con la Grengrass non ci sono mai stato e che il mio cuore, se così può essere chiamato, è rivolto ad un'altra ragazza"

Qualcosa si mosse all'interno dello stomaco di Hermione, sentì tipo un peso sollevarsi, ma quando lo sentì recitare l'ultima frase la situazione tornò esattamente come prima.

Il ragazzo accortosi che la ragazza non replicava, decise di cotinuare:

"Sconvolta Granger? So che stai letteralmente morendo dalla voglia di sapere chi sia questa ragazza, se vuoi posso aiutarti a scoprirlo. Fatti trovare domani alle 19 precise alla torre di astronomia.". Questa fu la fine del monologo del biondo che lasciò la mora sbigottita sulla panchina, e prima di andarsene, le fece un semplice occhiolino. 






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