First part: about Alaska

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How do I begin? Beh, magari non è necessario una riflessione infinita per giungere alla risposta, e una semplice presentazione sarà più che soddisfacente.

Dunque, eccomi qui: il mio nome è Alaska. Alaska Greylight, per l'esattezza. Sono un essere angelico, meglio conosciuto come Jackel, proveniente da Marte.

Esatto, Marte.
Uno dei molteplici pianeti appartenenti all'universo, e lo stesso in cui, da sempre si afferma non vi sia forma di vita alcuna.
Eccoci dinanzi un primo mito da sfatare:
Tutti i pianeti, essendo in stretta collisione grazie a delle leggi naturali, appaiono come indissolubilmente uniti. Dubito che chiunque stia avendo il privilegio di starmi vicino col pensiero e col cuore, leggendo e udendo la mia storia, abbia mai immaginato come un'asserzione simile fosse verità celata.
Ritornando alla Terra Rossa: In essa, vi sono esseri viventi e la sottoscritta ne è l'esemplare chiaro e tangibile. Le creature angeliche e non che vi risiedono lo sono.
Ho... 19 anni luce, o almeno è questo ciò che la mia memoria continua a ricordarmi e l'età, com'è possibile dedurre, da sé, non è alla stessa stregua del Pianeta Terra. Il luogo che, dopo quanto starò per raccontarvi e ho vissuto nelle ultime settimane, sarebbe divenuto come casa mia ma, al contempo, il più grande dispendio di energie a me richiesto.
Forse non è neanche troppo rilevante l'età anagraficamente da me posseduta, poiché stimo che, a fatti concreti, non vi siano numeri che possano, in effetti, render giustizia al carico che chiunque di noi, umano o Jackel che sia, porta sulle proprie spalle, in differenti maniere, normale o fantascientifica.
Tutto è derivante e dipendente dalle nostre vicende.

Se dovessi analizzare me medesima, il mio background, mettendo penna su carta o cuore su inchiostro, i miei pensieri, partirei dal presupposto che la vita degli Angeli Marziani presenta la peculiarità, come sulla Terra Blu, dei lati positivi che non.

Questi ultimi son subentrati nel momento in cui, i miei genitori, rispettivamente angeli Jackel e Kleingel, mi diedero al mondo: a partire da quella precisa frazione di secondo, tutte le vicende mutarono, senza via di ritorno, portando un drastico e drammatico cambiamento su Marte e nella Terra, ma altrettanto negli altri.

Alcuni infiltrati, provenienti da Hölleland (Pianeta le cui origini sono sconosciute e in cui l'unica consapevolezza è che quest'ultimo sia abitato da creature demoniache, a loro volta quasi del tutto ignote se non per alcuni tratti e avvenimenti contraddistintivi) si sono stanziati sia nella mia amata terra di Fuoco che nel Pianeta Terra.
Intercorreva tuttavia un'unica, ma imprescindibile, differenza: In un modo, tuttora a me sconosciuto vista l'assenza di dettagli evidente, Mr. Marwood e i miei genitori sono stati capaci di far fronte ai loro continui attacchi, a dispetto di alcuni nemici sottocopertura, solo dopo catturati e smascherati, che silenziosamente andavano vagabondando in Marte.
L'altra faccia della medaglia era raffigurata dalla Terra: quivi, tutto stava volgendo verso la via irreversibile del fallimento totale e della catastrofe.
Il male appariva essere insito, dopo una presa di controllo sugli umani subdola e latente, nel 90% della popolazione.
Facilmente deducibile, ero innanzi una situazione fuori controllo.
Attendete: la non giunge al termine adesso.

Ahimè, gli unici ad esser consapevoli della drammaticità della situazione eravamo solamente io ed i miei genitori.

Escludendo Mr. Marwood, chiaramente.
Vi starete chiedendo chi sia e io vi accontenterò subito, rispondendo al vostro quesito silenzioso: Mr. Marwood era ed è tuttora il rettore supremo di Marte, colui grazie al quale, per anni luce, la pace più assoluta ha regnato, sovrana, qui.
In questo momento penso sia più che bastante questa premessa, il resto verrà man mano.

Ciò che stava marchiando il mio pianeta natale, in maniera profonda, non è mai passato 'inosservato' alla mia persona. A dirla tutta, in realtà, non c'è stato attimo in cui io non domandassi a me stessa la ragione per la quale ciò fosse accaduto.
Come se non fosse abbastanza, la presa di coscienza di tale avvenimento andava crescendo sino a giungere alla conclusione che: niente e nessuno può subire un mutamento così immediato senza che vi sia qualcosa dietro di più grande e macabro.
Ebbene, pur giungendo alla conclusione di quanto asserito, non viveva in me alcun segno di terrore, piuttosto, andava facendosi spazio, un ardente desiderio di scoprire la verità e l'origine di tutto ciò.

L'Alaska dimenticata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora