Con le cuffie a tutto volume, m'incamminai verso il lungomare di Forks, da sola come sempre, d'altronde.
Rimembro benissimo quella serata, il cui sapore rimase realmente impresso nella memoria da non dimenticarlo più. Pareva essere una di quelle in cui l'animo mio stava combattendo il perpetuo dissidio tra il lasciar perdere tutto ciò di circostante e il ricominciare dal principio, più forte e carica di prima.L'unica soluzione per far cessare i pensieri era errare senza alcuna meta e forse verso altre sconosciute.
Sarebbe bastato farlo senza interrompersi un attimo.
[Se il mio pensiero fosse corrisposto a un dogma, con certezza avrebbe enunciato la seguente asserzione: “Man
mano che si procede con l'atto del camminare, il cervello, come conseguenza di un fitto legame dipendente, smette di elaborare qualsiasi forma di pensiero. Ergo, laddove si voglia arrestare il pensiero, è necessario fermarsi mai”].
Mi avviai allora, con un passo svelto che andava alternandosi a uno quieto, e vagheggiavo alla ricerca di un qualche posto sordo, parallelo, ove poter udire il rumore del mare senza alcuna interferenza, sinonimo per me di voce umana.
Camminai, quasi senza sosta, proprio fossi la reincarnazione del moto perpetuo e guardando sempre diritto, fintantoché le mie gambe non iniziarono a vacillare e con esse le mie stesse forze.Stabilii allora di sedermi, quanto prima possibile, in un qualsiasi luogo dove ciò fosse conseguibile.
[Pensai: "Al diavolo le persone e le loro voci inutili e disturbatrici"].
Qualche attimo successivo, balzò ai miei occhi, un posto laddove la quiete, in apparenza, era la regina suprema.
Lo scrutai per bene, angolo per angolo, meandro dopo meandro, per filo e per segno.
Quasi fui in grado di realizzare una mappa mentale d'esso, pur non essendovi mai stata sino a quel momento.
Scavalcai la ringhiera che, fungeva da séparé tra lo stradone, in cui mi giacevo, e gli scogli, su cui decisi mi sarei seduta.
Tirai fuori la piccola lampadina tascabile che ero solita portarmi dietro e l'accesi, ponendola al mio fianco cosicché ci fosse la luce necessaria per poter trascrivere su un foglio di carta le mie emozioni.Una delle prime cose che feci, una volta giunta sulla Terra, fu quella di acquistare un quadernetto dove prefissai che avrei trascritto qualsiasi cosa prendesse vita nella mia mente, o che il mio cardio sentisse.
Lo presi e percepii, dentro me e per pochi istanti, una pervasione di sollievo. Era un notebook come tanti, niente di che, sia chiaro: con rappresentazioni proprie della galassia e dei pianeti (da sempre creazioni, a mio avviso, dalla bellezza mozzafiato).
Lo poggiai vicino la mia fonte di luce artificiale e fu così che iniziai a scrivere ciò che il mio cardio dettava alle mie dita, o probabilmente quel flusso di coscienza di cui, qualsiasi creatura vivente, in forma differente, è pervaso:
"Cara Alaska,
so che lì la vita non è semplice. Tra gli umani, bestie prive di cuore talvolta, i quali son soliti sputare sentenze senza essere a conoscenza della reale storia di qualcuno, e al contempo, abili nel condannare chiunque agisca diversamente da loro.
Ma fissa bene nella mente che giunta fin lì per una ragione ben precisa, visto che sorreggi sulle spalle una missione fin troppo importante: Aiutare coloro che non hanno alcun appoggio, donare loro un po' del tuo cuore, insegnare loro il vero amore e narrare loro della verità che si tenta di celare da anni ed anni, sin dalla tua nascita. So, con grande probabilità, se non con una quasi assoluta sicurezza, che sarà tutto fuorché semplice; magari una delle imprese più ardue e faticose della tua vita, tuttavia, persisti. Persevera nel tuo intento e non cedere mai dinanzi nulla.
Neanche quando penserai che sarà l'occasione adatta per farlo.
Marte ha selezionato te per un motivo o l'hai forse dimenticato? Sei l'essere più puro, potente che l'universo fisico possegga e soltanto tu puoi essere in grado di reggere addosso, pur essendo gracile ed esile, un peso così grande.
Sei l'unico ibrido esistente, l'eccezione alla regola con doti straordinarie.
So, inoltre, che la crudeltà non ha fine, così come la malvagità nei cuori delle persone (che inconsapevolmente agiscono nel peggiore dei modi), ma scommetterei qualsiasi cosa, e seduta stante, che sarà necessario solo farsi conoscere per mutare, del tutto, le sorti delle vite umane.
Se non tutte, la maggioranza.Alaska mia... vi sono esseri più speciali di altri, proprio come te, che son destinati a portare con sé una responsabilità maggiore. Creature che devono donare un insegnamento a prescindere dalla predisposizione nell'apprendere, in quanto necessario, e questa specie chiamati 'umani' ne necessita senza alcun dubbio.
Soliti ad esser egoisti, privi di cuore e quasi d'anima, sono gli umani in questi ultimi tempi.
Soliti a non accorgersi di chi realmente soffre per poi notare chi addosso ha non una, bensì una quantità inaudita di maschere pirandelliane, credere di captare realmente le cose.
S'illudono infinite volte di saper governare sulla loro vita e quasi d'essere i padroni del mondo, senza rendersi conto che in realtà son soggetti a delle convinzioni, impiantate nella loro mente da forze esterne e potenti, già da un arco di tempo piuttosto lungo.Si tratta di congetture che si alimentano, in una maniera assidua, l'un con l'altra senza arrivare ad un qualcosa di concreto. È come se, la loro convinzione inerente qualsiasi ambito, li facesse partire verso un percorso circolare, che non corrisponde che a un punto morto.
Privi di vista per rendersi conto di cosa veramente sia in corso e di conseguenza per vedere la bontà e la purezza. Accecati da continue aberrazioni mentali, vanno eliminando gli esseri simili a te, in quanto dissimili.
Tramutati in esseri troppo superficiali per captare cosa sia un cuore e le reali emozioni come la felicità o il dolore.
Ecco cosa rappresenta il 90% della specie umana.
Eppure tu, Alaska, sei la parte mancante. Lo sei involontariamente, sin dalla tua origine. La tua esistenza ha rotto qualsiasi schema, in precedenza, esistente
Tu costituisci quel 10%.
Sta a te cambiare le dinamiche di tutto e in special modo, tocca a te essere ciò che mai nessuno è stato in questo mondo.
La rivoluzione, quel vento d'innovazione che stravolge e distrugge il nocivo. La luce per chi, oscurato dal buio più fitto, non è capace di vedere.
Tieni duro,
sono sempre con te.
Ti voglio bene ".Non mi resi conto del fatto che certe parole, messe per iscritto, avessero su me un effetto così immediato e potente: le lagrime rigavano le mie gote. Asciugandole, decisi di controllare l'orologio: Era l'una di notte.
Il tempo sembrò scorrere in un battibaleno.
Nessuno più in circolazione, o quasi.
Mi guardai attorno, respirai profondamente, e grazie al sottofondo musicale della brezza marina, riuscii a calmarmi.
Decisi di alzarmi e di tornare a casa; così, rimisi tutto dentro lo zaino e subito dopo averlo chiuso, scavalcai.
Attivai un'ulteriore volta la musica che prendeva vita grazie alle cuffie, scegliendo una delle mie canzoni preferite, a tutto volume; quasi al punto da spaccare i timpani. Poco importava oramai.
["Forza e coraggio Alaska", dissi a me stessa, "la lotta contro il male deve ancora iniziare. Preparati alla guerra.
So che ce la farai "].
Mi confortai grazie alle mie stesse parole, e in simultanea, mi diedi una pacca sulla spalla. Qualche istante dopo, iniziai a incamminarmi verso casa, consapevole più che mai di ciò che avrei dovuto affrontare da sola, contro il mondo intero... ma in particolar maniera, contro forze oscure delle quali non conoscevo nemmeno la stessa origine.
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L'Alaska dimenticata.
FantasyAlaska, essere angelico di 19 anni-luce, verrà catapultata, sottoforma di cometa, nella terra in veste di umana, portando con sé una missione specifica: Salvare l'umanità e le sorti d'un mondo che sembra non aver più alcuna speranza. «Pensi di pot...