Quarto.

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<Siamo per caso in 1984 e nessuno mi ha avvisata?>.


Il bel ragazzo si mette a ridere <no, non direi. Nessun Grande Fratello, quello che conduce è Mike Sandler ed io sono Trevor, cameraman e aspirante regista, piacere> mi allunga la mano e mi sorride, ricambio il saluto <Zoe piacere. Mi potresti spiegare che sta succedendo in casa mia?>.

Il ricciolino mi guarda un po' confuso <è il documentario sulla tua famiglia, impossibile che tu non lo sappia> spalanco gli occhi ma prima che io possa scoppiare in una crisi isterica una telecamera mi viene puntata sulla faccia, <Zoe cosa mi dici di te? Come conduci normalmente la tua giornata?> continuo a strabuzzare gli occhi incredula del fatto che tutto ciò stia realmente accadendo, non rispondo alla domanda e corro da mia madre che intanto era intenta a farsi riprendere da un altro cameraman mentre una giornalista le faceva domande.

<Possiamo parlare?>  chiedo con tono indispettito, si allontana con il suo solito sorriso da angioletto e viene al piano di sopra con me.

<So cosa mi stai per chiedere, ma c'è una spiegazione> mette le mani avanti come a tentare di placare la mia rabbia, <sarebbero dovute iniziare domani le riprese e avremmo avuto il tempo oggi per parlartene ma hanno anticipato.
Per il prossimo mese gireranno un documentario sulla nostra famiglia, un po' per commemorare papà e un po' per vedere come procede la nostra vita ora che...> si ferma di botto ma so cosa stava per dire.

Mi sento nella casa dei pazzi, <ma come vi è venuto in mente di acconsentire ad una pagliacciata simile?> mi seggo sulle scale sfinita dal cercare di entrare nella testa di questa donna che tanto ho ben capito che non capirò mai.

<È un modo per passare un po' di tempo insieme e parlare apertamente dei nostri sentimenti può solo farci bene> si siede accanto a me nel tentativo di darmi conforto.

<Mamma, di decisioni sbagliate, insensate ed inopportune ne hai prese tante nella tua vita ma questa... come ti viene in mente? Mi dispiace ma mi rifiuto e tra l'altro non ho dato il consenso, si parla di dati sensibili e non ho firmato alcuna liberatoria che acconsentisse a mostrare la mia immagine in televisione>.

Mia madre mi guarda mostrandomi un sorriso a trentadue denti come se finalmente fosse riuscita ad incastrarmi ed effettivamente c'è riuscita.

<A dire il vero tu hai già firmato la liberatoria. Mi sono dimenticata di dirti che questo documentario farà da conclusione al programma giornalistico di tuo padre prima che venga chiuso, hai già dato ai produttori la possibilità di trattare i tuoi dati sensibili quando hai firmato il contratto con tuo padre>.

Si alza dalle scale, si sistema il vestito e prima di andarsene aggiunge <vai da quel ragazzo laggiù, ti spiegherà per bene come si svolgeranno le riprese> mi manda un bacio e torna nel suo habitat naturale, davanti le telecamere.

Prendo dalla mia camera il pacchetto di sigarette ed esco di corsa da casa, ne accendo una ma mi cade a terra, ne prendo un'altra ma l'accendino non funziona <vuoi il mio?> mi domanda il ricciolino, non mi ero nemmeno accorta che fosse dietro di me.

Lo ringrazio e allungo la mano verso di lui, accendo la sigaretta e poi glielo passo, lui accende la sua e ci sediamo sulle scale davanti la porta.

<Samantha Moore lo sa che fumi?> chiede guardano in basso <credo lo immagini, per lei sono la rappresentazione di tutto ciò è che sbagliato>.

<Comunque condoglianze per tuo padre, lui era un grand'uomo>.

Perché sono tutti convinti di sapere chi fosse mio padre? Nessuno di loro sapeva quanto fosse speciale e si limitano a descriverlo come un "grand'uomo" ma questo non basta, lui era molto di più.

<Si, già>, probabilmente penserà che non sono una tipa amichevole ma non mi cambia, sono in molti a pensarlo. Spegne la sigaretta ancora a metà e ricomincia a parlare <ti spiego un po' come sarà organizzato questo documentario>, ora capisco chi l'ha mandato ma non lo interrompo, alla fine lui sta facendo solo il suo lavoro, quella da biasimare è mia madre.

<Durerà un mese, voi sarete ripresi 24h su 24, là dentro ci sono tre giornalisti che a turno vi intervisteranno ma ognuno di voi sarà sempre seguito da un cameraman. Fino ad ora hanno fatto solo le presentazioni più tardi daremo il via alle riprese vere e proprie. Dovrete mostrare la vostra vita, cosa fate quotidianamente, come siete soliti impiegare il vostro tempo> fa una pausa e un po' imbarazzato continua <spesso vi verranno fatte domande su vostro padre>.

Sì, questo è decisamente il mio inferno personale.

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