Il rapimento

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I giorni successivi alla missione andata male sono duri, c'è del vero malumore all'interno della Banda. Le provviste stanno per finire e il pensiero che si possa rimanere senza, mette la squadra militare decisamente in allerta.
"Andrà meglio questa volta!" Le dice Cindy. Lilium è presa a pulire le sue armi. Il campo è in un religioso silenzio, non si avverte il solito chiacchiericcio, tutti sono pronti ed aspettano solo il suono di avvertimento dello scarico merci, che non tarda ad arrivare. Una tromba risuona in tutta la metropoli, e le forze armate del campo, scattano verso i cancelli aperti. Lilium dal canto suo, saluta velocemente la pel di carota e scatta anche lei. È riuscita a migliorare molto della sua agilità in queste settimane, corre con in braccio un fucile, seguita poi da Alison e Benjamin che le sono dietro.
"Lo scarico è avvenuto nella zona est della metropoli, quindi nelle vicinanze del campo dei Dottor chi!!" Spiega Oscar al gruppo, mentre camminano affiancati ai muri delle case nere di Cape Town. Fuori, c'è un silenzio ancora più assordante, i loro passi sono così leggero che è difficile avvertiteli effettivamente. Nel momento in cui si fermano Benjamin le si avvicina, le sistema la giacca di protezione e finisce per toccarle, volontariamente, la mano. Lei lo fissa e poi distoglie diffidente lo sguardo. Più per vergogna che per altro, ma lui sembra rimanerci male. Hanno avuto modo di avvicinarsi un po' negli ultimi giorni. "Ciao" di rispetto al primo incontro del giorno e "buonanotte" all'ultimo istante.
"Questo silenzio non mi piace!!!" Avverte Alison abbastanza preoccupata, effettivamente è strano che, a pochi metri dalle provviste, non si avverti ancora nessuno. Lilium decide di reagire, scavalca tutti gli altri avanzando e mettendoli in allarme. Richard riesce ad afferrarla per il braccio.
"Dove stai andando?" Parla in silenzio, se avesse potuto urlare l'avrebbe fatto. Lei nel frattempo se lo scrolla di dosso poggiando il fucile lateralmente.
"Faccio da esca!!" Lo vede sbarrare gli occhi mentre si allontana, riesce a dedicare anche uno sguardo a Benjamin che le fa segno di tornare indietro. Lei si volta e non lo ascolta. Cammina come una normale civile, l'agitazione prende il sopravvento e le sembra quasi di svenire. Il carico di trova al centro di un incrocio, come sempre. I suoi passi sono più rumorosi rispetto a prima. Arrivata alle provviste però, si ferma, guardandosi attorno. Sembra non ci sia nessuno e la cosa la preoccupa ancora di più. Furbamente non fa segno ai suoi compagni, facendo finta che non ci siano, e meno male, perché un'ombra vestita di blu, la blocca da dietro velocemente.
"Non muoverti o ti rompo l'osso del collo!!" Lei di rimando alza le braccia come presa in fragrante di reato.
"Sono disarmata!!" Lui la gira verso di se violentemente. Nota avere occhi ghiaccio penetranti, da mettere a disagio anche l'uomo più tutto d'un pezzo di sempre.
"Questo sarò io a decretarlo!!" Dice facendo per controllare la cosa. Le poggia una mano sul petto, scendendo lungo i fianchi e quel contatto la irrigidisce e mette in allerta. Quando l'altro sta per scendere lungo le gambe, un colpo di pistola parte, prendendolo in pieno capo. Nota che a sparare è stato Benjamin. Improvvisamente si trova in mezzo ad una guerra a fuoco, si butta così a terra e striscia sotto un furgone abbandonato. Sarebbe impassibile capire quello che al di fuori di quella zona, stia accendendo. Urla e spari si fanno sempre più forti. Divise blu dei Dottor chi, cadono al suolo come pere secche, segno che la Banda d'oro sta vincendo il confronto. Dura ben dieci minuti buoni, lei non fa l'uscita da sotto il furgone, finché gli spari non cessano. Poi prende a sfrusciare fuori è proprio mentre è quasi riuscita a sbucare via, qualcosa o qualcuno la tira fuori. Vede una corda legata alla propria caviglia, quando ci siano riusciti a farlo non ne ha idea. Ma si dimena tanto, urla attirando l'attenzione del suo gruppo, cerca di piantare le unghie nell asfalto non concludendo nulla.
"Benjamin!!!!" Urla guardandolo arrivare di corsa. La corda è d'acciaio, le sta segando la caviglia e sempre con più velocità viene trascinata via dal suo gruppo lungo tutta la strada.
"Ti prendo Lilium!!! Ti prendo!!!" Dice lasciandosi verso la mano della giovane, che afferra e stringe con forza. Si ritrova così anche lui a essere trascinato verso non si sa dove con lei, si guardando per  un lungo istante, ma non ce la fa più. Lui sembra capire le sue intenzioni.
"NON LASCIARMI!!" Lei lo fa, perché da lì a breve, verranno attirati verso una trappola e spari taglieranno nuovamente l'aria della metropoli. Il ragazzo prontamente si riesce a lanciare dietro un bidone dei rifiuti. Poi la Banda d'oro arriva in suo soccorso e lo tirano indietro mentre lui si dimena, vuole tenerla con se. Lei gli sorride come a dargli forza, poi, si ritrova a testa in giù e sollevata verso una finestra al decimo piano di una palazzina, l'unica palazzina di Cape Town. Urla all'impazzata, si copre gli occhi. Non riesce a credere che stia salendo i piani di quel palazzo con un piede attaccato ad una corda. Poi delle braccia l'afferrano per le gambe e la tirano dentro.
Uomini e donne vestite di blu, le danno il benvenuto nel quartier generale dei Dottor chi. È seduta a terra, striscia indietro spaventata.
"Calmati!!! Non ti abbiamo portato qui per ucciderti!!" Dice un uomo sulla trentina moro, vestito meglio di altri, ma con la classica "E" impressa sulla fronte. Lei è tramortita, ma vuole mostrarsi schifosamente coraggiosa, quindi si alza sulle gambe e si mette in posizione di combattimento.
"Il mio nome è Dottor Thomas Stevens, ho saputo il motivo del tuo esilio e posso aiutarti a far luce su tutto!!" Alza le braccia in segno di resa. Lei quasi sviene per la notizia appresa, gettandosi le braccia lungo i fianchi. La bocca è spalancata e l'espressione corrucciata.
"Hai trovato un messaggio per me?"
"Come fai a saperlo??" Domanda nervosamente, mantenendo le distanza e quasi le viene da piangere nel vedere che ciò che l'ha portata li, si è ripresentato a lei con quella velocità. Ha archiviato tutto per settimane, molti l'hanno fatta sentire pazza, si è sentita pazza per dei giorni lunghi. Si porta disperata le mani alla testa e le lacrime scendono veloci lungo il viso.
"No.... non di nuovo!!!" Lui sembra sensibile, le si avvicina e poggia una mano sulla sua spalla. Al tocco lei scatta indietro impaurita, ma poi, nel vedere i suoi occhi, si calma. Esprimono tranquillità e solidarietà della sua situazione.
"Vieni a mangiare, ne parleremo dopo!!" Lei fa per uscire dalla porta e scuote il capo, asciugandosi le lacrime.
"Quindi stavate aspettando che mi facessi viva per prendermi?" Domanda lei all'uomo. Sbucano su un lungo corridoio bianco, l'ambiente sembra molto più moderno rispetto alle altre zone di Cape Town, e anche rispetto a Shores Town.
"Tu non saresti proprio dovuta arrivare alla Banda d'oro, tu fai parte di tutto questo con noi! Fai parte dell'intelligence!" Inarca un sopracciglio un po' più calma, finché si trovano in un enorme sala mensa piena di gente. Nel vederla tutti si girano verso di lei e fanno silenzio. Ma perché poi? Imbarazzata abbassa lo sguardo.
"Lei non è una prigioniera e non è una minaccia per noi, sarà nostra ospite e quando vorrà potrà andare via! O rimanere, magari!!" Lui sorride, ma lei lo fissa con diffidenza, senza filtri e senza falsi sorrisi. Si siedono poi ad un tavolo, loro due e un altro paio di uomini, che presume siano dottori.
"Che cosa sta succedendo?" Domanda netta mentre incrocia le dita delle mani le une nelle altre.
"Ti sei semplicemente imbattuta in un messaggio che non avresti dovuto pervenire!!" Dice facendo spallucce. "Il dottore del pianeta terra che ha scritto quel messaggio per me, che sono di Shores Town come te e che andavo a pescare esattamente dove andavi tu, non credeva che mi avessero esiliato! Non avrebbe mai pensato che sarebbe potuto finire in mani sbagliate e creare una catastrofe!!" Lei lo accorda almeno su questo.
"Si, una catastrofe, perché quando tutto il Pianeta Gea sarà avvisato di questa cosa, andremo sul pianeta terra e faremo il culo a tutti quelli che ci hanno sbattuto qui!!!" Lui sembra meravigliato e sconvolto, e lei non capisce perché. Fa spallucce e lui si avvicina, parlando a bassa voce, per spiegarle la cosa.
" Tu hai frainteso proprio il messaggio!!! Si, il pianeta terra esiste ancora, ma sta per essere distrutto da ciò che l'uomo stesso ha creato. Le guerre, le malattie, la violenza sugli uomini, animali, il surriscaldamento globale, l'inquinamento... solo "la cosa" potrà salvare il pianeta terra!!!" "La cosa", è quello che l'ha tormentata per giorni e giorni e finalmente, potrà avere una risposta.
"Cos'è "la cosa"?" Domanda. Sembra che quella domanda, l'abbia in un certo senso, liberata. Si sente improvvisamente più leggera e lo stomaco fa meno male rispetto a prima.
"Nessuno lo sa con certezza, sappiamo solo che si trova nell'East Side, a Golden Town!!! In un posto sperduto di quell'immenso deserto!!" Si lascia cadere con la schiena lungo la sedia, come se le fosse arrivata una pugnalata dritta in petto. Si passa una mano nei capelli corvini, sembrano improvvisamente più lunghi rispetto a qualche periodo fa, già le danno fastidio.
"Abbiamo solo questo!!!" Dice poggiano una mappa rovinata sul tavolo della mensa. Su questa è disegnato l'East Side, al centro Golden Sand Town, detta da tutti Golden Town, e poco più a destra, una X
"Come facciamo a capire dove precisamente si trova questa x?" Domanda scoraggiata.
"Precisamente dove si trova questa "x", esiste una vecchia struttura, si pensa sia stata costruita da uomini vissuti qui milioni di anni fa e sotto questa struttura, si trovi "la cosa"!!" Sembra ancor più giù di morale. Come potrebbe mai arrivare lì? Senza l'aiuto di nessuno? Sono troppe le domande, si sente stanca e ha bisogno di riposare. Si strofina gli occhi.
"Nessuno che abbia provato a recuperare la cosa, è più tornato, Signorina Ross!!!" Ottimo, di bene in meglio!!! Scuote il capo e storce il muso, facendo cadere la testa indietro.
"Vedrò di tornare allora!!!"
"Ha preso a cuore la situazione! Perché?"
"Perché voglio tornare a casa!!"
"Ma lei è a casa!!!"
"Il fatto è che, non mi ci sono mai sentita!!"

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