Capitolo Secondo

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"Ora capisco perché c'è tutta questa gente, guarda com'è sexy" disse con voce stuzzicante il ragazzo castano indicando il ballerino.

"Già, si muove divinamente" disse Freddie abbastanza teso.

"Dai tesoro, rilassati!" disse con voce calma l'amico

"Non dirmi cosa devo fare!" gridò il moro girandosi verso di lui.

Improvvisamente tutti quelli che avevano sentito si girarono.

Freddie non fece caso a nessuno, e si scusò con il ragazzo robusto per le maniere.

"Tranquillo, ci sono abituato" ridacchiò il ragazzino.

"Ma per caso lavori qui?" chiese Freddie imbarazzato

"No, ma qui mi conoscono tutti, e sono un cliente affezionato" rispose in modo seducente il castano.

"Comunque sono Paul Prenter, piacere"
"Ah, io Freddie''.

I due si strinsero la mano, e Freddie fece cadere lo sguardo sull' orologio, non era tardi.

Poteva rimanere lì un'altro po'.

Si rimise a guardare il ballerino.

La faccia non si vedeva molto bene, le luci erano rosse, e molto basse, si vedeva solo il corpo.

Era molto magro, e quei vestiti attillatissimi lo rendevano molto seducente.

Due luci azzurre si accesero sul soffitto.

Il ballerino si girò verso Freddie,  gli fece l'occhiolino, e sorrise in modo dolce, solo con le labbra.

Il cuore gli perse un battito, forse aveva smesso di battere dal gran che andava veloce.

Freddie non potè fare altro che arrossire e alzare timidamente il braccio, lasciando la mano all'altezza delle orecchie.

Fece un piccolo cenno con la mano, e, quando stava per sfoderare uno dei suoi sorrisi migliori, subito un pensiero negativo gli rovinò il momento.

I denti.

Quanto avrebbe voluto in quel momento avere dei denti normali.

Subito il suo volto si inscurì, abbassò la testa, e si mise una mano davanti alla bocca per coprire la sporgente dentatura.

Alzò lo sguardo verso il palco, ma si accorse che il ballerino che piaceva a lui, non c'era più.

Ora c'era un ragazzo biondo con un body pieno di paillettes rosse, che riflettevano la luce per tutto il locale, e il ballerino di prima, che ballava assieme a quello carino.

"Paul, tesoro, sai per caso come si chiama il ballerino che c'era prima?" chiese Freddie voltandosi

Paul sembrava perplesso.

"Se mi dici il perchè te lo dico" ridacchiò Paul, facendo una voce innocente, con un tono acuto e fastidioso.

"Penso di..." il moro non riusciva a parlare, si vergognava troppo.

"Essere gay?" provò Paul a terminare la frase dell'altro.

Freddie disse un 'sì' pianissimo, abbassando la testa verso il pavimento.

"Non c'è nulla di male nell'essere gay, sicuro quel ragazzino lo è" Paul usò ancora quel tono fastidioso, che sembrava quello di una donna di facili costumi.

"Hai ragione, ma come si chiama?" chiese irritato Freddie

"Prima ho sentito che lo chiamavano Johnny, ma non so altro" rispose il castano.

"È stato un piacere conoscerti" disse Freddie per poi porgere la mano all'amico.

"Anche per me, caro" ammiccò Paul ricambiando la stretta di mano.

"Posso chiederti dove sono gli spogliatoi dei ballerini?" chiese Freddie facendo gli occhi dolci
"dietro il palco, ma non ti faranno mai entrare" disse Paul mentre un uomo gli dava un bacio sul collo.

Freddie sorrise e si allontanò velocemente da Paul e il suo 'amico'; corse verso l'ingresso dei bagni, quando vide un ragazzo con i capelli lunghi e castani uscire dalla porta di servizio, riservata al personale.

Subito si mise a correre veloce per raggiungerlo, ma non appena fu fuori lo vide salire su un'autobus, e poi sparire in mezzo a una marea di gente.

Il moro rimase fermo, inebetito, a fissare il grande veicolo allontanarsi dalla fermata, e andare in strada.

'Johnny sarà un soprannome' pensò Freddie ridacchiando all'idea di quel ragazzino sorridente che veniva chiamato "Johnny".

Rientrò nel locale, prese la giacca e vide cadere dal bancone un biglietto con scritto "Ristorante Eduardo il posto dei single" e poi tutti gli orari.

'Ci vado a fare il single disperato' pensò ridacchiando Freddie, mentre si avviava verso l'uscita con il biglietto in tasca.

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Buon pomeriggio a tutti, scusate ma per un po' non pubblicherò, ho molte cose da fare.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e buon proseguimento.

ғʀɪᴇɴᴅs ᴡɪʟʟ ʙᴇ ғʀɪᴇɴᴅs (𝒯𝒽ℯ ℴ𝓇𝒾ℊ𝒾𝓃𝓈 ℴ𝒻 𝒟ℯ𝒶𝒸𝓊𝓇𝓎) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora