Capitolo Settimo

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Freddie si staccò velocemente dalle labbra del ragazzo e sparì tra la folla, lasciando il più giovane solo in mezzo alla pista da ballo, con tutti gli sguardi puntati addosso.
Le persone lo guardavano scandalizzato, ma lui non ci faceva caso, pensava solo alle morbide labbra del più grande permute sulle sue.

"Amore, ci sei?" una voce familiare lo riportò alla realtà.

Il castano alzò lo sguardo dal bicchiere contenente il succo di frutta.

"Stavi fissando il bicchiere come un'assassino fissa la sua vittima, stai bene?".

"Sì Adam" rispose il ragazzo per niente interessato a ciò che diceva il fidanzato.

"Ti vedo strano da ieri sera, cosa ti è successo?" continuò Adam.

A John non è mai piaciuto mentire, quindi preferiva il silenzio.

Il fidanzato lo stava guardando male, ma d'altronde non poteva dirgli che uno sconosciuto gli aveva dato un bacio.

Ma il ragazzo davanti a lui pretendeva una risposta.

John iniziò a picchiettare le dita sul bicchiere, e il tintinnio dell'anello contro il vetro invase la stanza.

"Non divagare!" esclamò l'altro fermandogli la mano.

"Non è successo nulla" rispose il ragazzo posando il bicchiere nel secchiaio.

Il più grande annuì e appoggiò la bocca sul bodo della tazza.

Adam era un bel ragazzo, John lo adorava, e con lui si sentiva come un principe.

Si erano conosciuti a scuola, Deaky era del primo anno, e Adam dell'ultimo, e anche se avevano poche occasioni per parlarsi, bastò qualche parola nel corridoio per capire di essere fatti l'uno per l'altro.

"Oh misericordia, è tardissimo!" il più grande si alzò dalla sedia.

John guardò l'orologio.

"Facciamo tardi a scuola" disse John per poi uscire accompagnato da Adam.

I due si misero a sedere sulla panchina di una fermata, ed aspettato o l'autobus assieme.

A loro non piaceva dimostrare il loro amore in pubblico, non volevano far vedere a tutti di essere omosessuali, come invece facevano altri ragazzi che pensavano poco alle conseguenze.

Infatti, John ne vedeva tutti i giorni di ragazzi della sua età che venivano presi in giro ed esclusi dalla società, anche se gli sembrava ingiusto tutto ciò.

Freddie's pov

Non aveva dormito tutta la notte; era in pensiero.

Eppure era sicuro di quel che era successo, ma non riusciva a crederci.

Provava a pensare, ma un pensiero invadente gli si presentava davanti.

Il moro non riusciva a pensare a nient'altro, solo al bacio che lui aveva dato a John in quella pista da ballo.

Si diede uno schiaffo ma non si ricordava dove lo avesse lasciato.

Eppure non lo aveva visto rientrare.

"Ma come cazzo si fa a perdere Brian!" urlò il batterista davanti a lui.

"Non è colpa mia!" sentenziò il cantante.

"Stasera dobbiamo esibirci! E non abbiamo un chitarrista!" urlò Roger.

Freddie decise di non dire niente, perché si sentiva in colpa.

Magari il riccio era ubriaco, e lui lo aveva lasciato in un locale solo soletto, ma d'altronde si era vergognato tantissimo dopo l'accaduto.

"Forse possiamo rimpiazzarlo?" chiese Roger con le fiamme al posto degli occhi.

"Brian è unico, non possiamo rimpiazzare il nostro barboncino" rise Freddie.

"E quindi andiamo in giro ad appendere volantini con una sua foto come si fa come con i cani?!" disse il biondo su tutte le furie.

"Sì se è necessario, ma ora lo andiamo a cercare!".

Detto questo, il cantante si mise le scarpe e uscì di casa, con Roger che lo seguiva.

Freddie si mise a camminare nella direzione del locale.

Lo avrebbe cercato per tutta Londra pur di trovarlo.

*~*~*~*~

I due investigatori arrivarono dentro al locale, e anche se era chiuso, c'erano l'agenzia delle pulizie e due ragazzini che stavano facendo rifornimento di cibo e bevande.

Quella sera ci sarebbe stata una festa.

Freddie bussò alla porta, e gli aprì uno dei due ragazzi.

"Siamo chiusi!" Urlò scontroso il ragazzo.

"Senti tesoro, ieri sera-" il moro non fece in tempo a dire quel che doveva, che il ragazzo lo interruppe.

"Io ieri sera non c'ero, ma il mio collega sì, ora ve lo mando" disse il ragazzo, per poi andare verso il collega.

"Ditemi tutto" si rivolse ai due.

Freddie stava per parlare, ma Roger lo spinse via e prese per la maglia il ragazzo.

"Ieri sera un mio amico è venuto qui, e non è tornato a casa!" urlò Roger spazientito.

Freddie si riprese la scena e iniziò a spiegare.

"È un ragazzo particolare, ha i capelli riccissimi, lunghi e neri, è molto alto, e indossava le ciabatte, lo hai visto? ".

Il cantante era veramente preoccupato, Brian tornava sempre per dormire.

"Sì, l'ho visto, si era preso una bella cassa, avrà bevuto tredici bicchieri di Tequila di fila, poi è andato via con il barista, che aveva finito il turno" rispose il ragazzino.

"Come si chiama? Dove abita?" chiese Freddie.

"Penso che si chiami Larry, non so nulla di lui, so solo che è una checca pazzesca" disse.

"Ok, grazie".

Freddie ricominciò a camminare con passo spedito.

"Dobbiamo trovare quel barboncino" disse Freddie continuando a camminare.

"Ascolta Fred, andiamo a casa, tornerà da solo" si lamentò il batterista.

"Ma lui è solo" piagnucolò il moro.

"No" mormorò il batterista.

Prese il cantante per un braccio e incominciò a trascinarlo verso casa, ignorando i capricci dell'amico e gli sguardi delle persone.

*~*~*~*

Roger entrò in casa con Fred per mano, quando lo vide.

Brian era lì, sul divano, con uno sguardo distrutto.

"Brian si può sapere dove cazzo eri!" gridò Freddie dirigendosi verso al chitarrista.

"Non lo ricordo" gemette il riccio coprendosi il volto con le mani.

Aveva una bruttissima cera, sembrava un cadavere.

"Dobbiamo provare! Stasera ci esibiamo!" intervenne Roger.

Freddie lo guardò male, ma il biondo aveva ragione, dovevano provare.

I tre andarono nel parcheggio e salirono sul furgone; in men che non si dica, erano arrivati in studio, pronti per provare e a fare un figurone quella sera.

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Ho trovato tutte le idee che avevo buttato giù per la storia quando ero a scuola.

Sto riscrivendo tutti i capitoli, quindi potrei non pubblicare per una settimana o più.

Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima.

ғʀɪᴇɴᴅs ᴡɪʟʟ ʙᴇ ғʀɪᴇɴᴅs (𝒯𝒽ℯ ℴ𝓇𝒾ℊ𝒾𝓃𝓈 ℴ𝒻 𝒟ℯ𝒶𝒸𝓊𝓇𝓎) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora