0.7 Her

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[Her]

"Ok... Io vado nella mia stanza, devo studiare."

"Signorina, torna qui." Disse, con tono interrogatorio. "Perché non sei a scuola?"

"Uhm, ci hanno fatto uscire prima. Mancava la professoressa di tedesco."

"Va bene, ti chiamerò appena arriveranno."

"Come arriveranno?" Mi fermai guardandola. "Mamma, chi altro hai invitato?"

"Mi sono dimenticata di dirti che verrà anche suo figlio. Sono brave persone ed lui è un ragazzo delizioso, da sposare aggiungerei." Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

La sua bontà non ha sempre dei lati positivi, e lei lo sa bene.

"Fantastico." Proferii, senza un minimo di entusiasmo, per poi salire lentamente le scale.

»»»

[Her]

Adagiai lo zaino a terra e chiusi la porta. Mi tolsi il vestito e mi guardai allo specchio. Sfiorai con il polpastrello del pollice la benda e sussultai ancora per il forte dolore provocatomi da Harry. Tolsi la benda, quel poco che bastasse per scrutare la sua opera. Una grande chiazza violacea spiccava al centro del ventre.

"Se sono vestita non si noterà, nemmeno a distanza ravvicinata o almeno lo spero." Sussurrai.

Tolsi la benda fino alla fine per applicarla nuovamente. Mi spogliai del vestito sporco e misi una larga e lunga maglietta color beige, distendendomi sul letto e coprendomi il ventre con le braccia.

"Amore, il pranzo è pronto." Esordì mia madre, irrompendo nella stanza.

"Sì, arrivo." Sospirai, trattenendo una smorfia di dolore.

"Ti senti male?" Si avvicinò al mio letto e mi guardò preoccupata.

"No, ho soltanto mal di stomaco."

"Vuoi qualcosa di caldo, come un bella zuppa?"

"No, non disturbarti. Qualsiasi cosa tu abbia preparato andrà bene."

"Mmh, tu non me la racconti giusta."

Mi rimproverò gioiosamente, alzandosi e dandomi un pizzicotto sulla guancia. Sorrisi al gesto inaspettato e scesi anche io, entrando in cucina.

»»»

[Her]

"Hollie, ti ho comprato il vestito. Vieni a prenderlo!" Gridò mia madre dal salotto.

"Non ce n'era bisogno, ne ho tanti nell'armadio pronti per essere usati in varie occasioni." Scesi le scale, raggiungendola.

"Forse per te non è importante, ma per me sì." Si passò la mano tra i capelli, frustata. "Ti presenterò l'uomo della mia vita ed è bene che mia figlia approvi, non credi?"

"Hai ragione, perdonami." Afferrai il vestito sul divano e corsi il più velocemente possibile a cambiarmi.

"Sono qui, sei pronta?" Aggiunse. Scesi e mi sistemai il vestito, lisciando le pieghe. Si voltò a guardarmi per qualche secondo e mi sorrise. "Sei bellissima, tesoro."

"Grazie, mamma. Anche tu." Le strinsi la mano, vedendola agitata. "Andrà tutto bene, ok?"

Annuì distrattamente ed accorse verso l'entrata, non appena sentì il rumore del campanello suonare. Prese un profondo respiro ed aprì sorridente. Mi si parò davanti un uomo alto e di bell'aspetto, con i capelli corvini e due occhi di un colore marrone intenso. Si scambiarono un casto bacio ed entrò in casa.

"Tuo figlio?" Un cipiglio si formò sul volto di mia madre.

"È al telefono, ci raggiungerà a breve."

"Bene, lo aspetteremo. Comunque, lei è mia figlia." Gesticolò, presentandomi e l'uomo mi strinse la mano con una possente stretta.

"Piacere, Hollie."

"Rob, piacere mio. Direi bella come la madre." Mi sorrise.

"La ringrazio, signore." Arrossii, chinando la testa.

"Ti prego, chiamami per nome." Ridacchiò ed acconsentii.

Credo che mia madre sarà felice con lui e poi se andremo anche d'accordo, sarà un punto a suo favore.

"Tesoro, perché non porti le giacche in camera?"

"Certo." Sorrisi e prese le giacche.

Infine, salii in camera mia distendendole sul letto. Scesi le scale e li sentii vociare. Così, mi recai nella sala da pranzo, allestita di tutto punto, per unirmi a loro.

"Oh, eccola!" Esordì. "Ti presento Hollie, mia figlia."

Il ragazzo si voltò e mi si gelò il sangue nelle vene, vedendolo di fronte a me.

"Tu?" Sussurrai.

"Ti sono mancato, piccola?"

Brothers - h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora