Capitolo 28

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UNA SETTIMANA DOPO:

MEGHAN'S POV
Sono quasi completamente convinta che Hero e quella biondina... Josephine stiamo insieme.

Metto le ultime cose nella valigia posata sopra il letto e cerco di richiuderla ma ovviamente è troppo piena.

Mi ci siedo sopra e cerco di chiudere la cerniera, come fanno i protagonisti dei film ma scopro che è tutta una balla.

Questa valigia del cazzo mi sta dando parecchi problemi..

"Ti chiudi cazzo!?" sbotto all'improvviso come se il bagaglio potesse rispondermi.

"Oh vaffanculo..." dico e inizio a saltarci sopra, "chiuditiiii!!!" urlo e finalmente riesco a chiuderla.

"Oh grazie Dio" dico scendendo dal letto e mi guardo intorno sperando di non aver dimenticato nulla.

"Hai tutto tesoro?" chiede mio padre entrando in camera all'improvviso e io stendendo le braccia lungo il corpo rispondo poco convinta: "si, penso di si..." e lui viene ad abbracciarmi.

"Sono tanto orgoglioso di te principessa.." mormora tra i miei capelli e mi passa Hero per la mente.

Avrei voluto che fosse lui a pronunciare quelle parole, non mio padre.

"Grazie papà" rispondo ed esco dalle sue braccia.

"Hai già trovato dove dormire?" chiede lui e io scuoto il capo. "In realtà quasi, ho chiamato per un appartamento in affitto, devo solo andare a vederlo, se mi piacerà, starò lì. Le prime notti starò in hotel" preciso.

Tre giorni dopo essere tornata qui avevo già l'esito: ammessa.

Ho fatto i salti di gioia e l'ho comunicato subito ai miei genitori; ho avuto il tempo per "sistemare" con mia madre poi sono tornata da mio babbo.

"Sistemare"... ci siamo dette in faccia cose orribili, facciamo finta di nulla.

Preferisco di gran lunga stare da mio padre, qualcuno che mi apprezzi davvero per quella che sono.

"A che ora hai l'aereo?" chiede lui, "stasera alle otto, alle cinque voglio essere in aeroporto" dico decisa.

Ogni tanto voglio avere tutto sotto controllo anche io.. devo smetterla di essere così disordinata e con la testa tra le nuvole.

"Ti accompagno.." propone lui e io annuisco.

"Mangiamo? Ti prego ho fame" scongiuro mio padre e lui risponde: "si ho fatto la pasta con la panna e la salsiccia.. ti va bene?" e io alzo in aria un pollice in segno di approvazione.

Andiamo a tavola e divoro la pasta in men che non si dica, infatti sono subito iper appesantita.

Comunico a mio padre che ho intenzione di dormire un po' prima del viaggio per riposarmi un po' quindi torno in camera e cerco di prendere sonno.

"Signorina Anderson! Si troverà benissimo qui all'università di Palermo!" dice una donna dai capelli corvini e lunghi che immagino sia una delle mie future professoresse.

"Grazie mille, sono molto contenta di essere qui.." rispondo io sorridendo.

"Venga, le presento la sua guida, è una ragazza dolce e simpaticissima, le spiegherà tutto, sulla scuola, sulle borse di studio e tutto ciò che vuole sapere.. mi raccomando se è domande gliele porta pure." mi dice lei mentre proseguiamo un lungo corridoio per poi svoltare in un'aula immensa.

Alla fine, in fondo alla stanza, una ragazza bionda è in piedi vicino al computer.

Si vede già da dietro che è una bella ragazza, ha dei lunghi boccoli che le ricadono sulla schiena e le gambe chiare e slanciate.

La mia solitudine ad un passo da te~HerophineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora