Capitolo 13

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MERCY'S POV
Come si sono lasciati?
Che cazzo vuol dire che si sono lasciati?

Oddio... no.
Non è possibile, non ora, non loro.

Inizio a tremare e Cameron mi stringe come in una morsa.

Non sapendo cosa dire, presa dal panico, riattacco, solo poi mi rendo conto di ciò che ho fatto.

"No cazzo! Cazzo no aspetta! Noo!" continuo a sbraitare come se non sapessi dire altro.

"Mercy, amore calmati" mi dice Cameron mentre io scatto in piedi e corro senza una direzione.

"Mercy ascolta.. facciamo così ti prego... adesso andiamo a dormire. Ne parlerai domani con i tuoi fratelli e con i tuoi genitori, sei troppo stressata. Per favore" e viene verso di me prendendomi le mani.

Mi rendo conto che ha ragione lui.. mi alzo in punta di piedi e lo bacio.

Mi stacco quando non abbiamo più fiato e annuisco sconfitta all'affermazione di poco prima.

Non mi oppongo quando mi prende in braccio e mi porta in camera adagiandomi lentamente sul letto per non farmi male.

I miei capelli color rame mi finiscono dritti in faccia e con la stessa delicatezza, Cameron li prende e me li scosta dal viso.

Sorrido ripensando a quando prima di cena l'ho snobbato promettendogli di fare l'amore con lui più tardi ma... ora ho la testa in subbuglio e voglio solo riposarmi, domani andrò da Hero e parleremo di tutto ciò.

"So a cosa stai pensando signorina... non ti preoccupare che tanto non scappi, stasera te la do buona..." si stende sul materasso accanto a me e mi da un bacio "...solo perché ti amo".

Sorrido come una bambina e gli do un bacio anche io prima di lasciarmi trasportare nelle braccia di Morfeo.

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Al mio risveglio, deve essere davvero tardi, la porta della camera è aperta e Cameron non c'è.

Mi alzo e noto di essere solo in intimo.. cazzo ma...

Ripenso alle sera precedente, ma poi osservo che dato che ci sono seimila gradi, Cameron mi avrà tolto i vestiti per non farmi grondare.

Apro l'armadio e tiro fuori un top di Calvin Klein bianco, un paio di pantaloncini neri e una camicetta a quadri neri e bianchi che si allaccia in vita, tenendo però bene in vista il top.

Entrando in salotto, trovo Cameron davanti alla tv.

"Ma buongiorno" dice alzandosi sorridente
" 'giorno" rispondo io ancora assonnata.

"Tea sei presa comoda" dice sghignazzando per poi tirarmi a sé e darmi un bacio sulle labbra.

Alzo gli occhi sull'orologio sopra la porta della cucina e... oh cazzo.

12:05.. minchia.

"Ops..." mormorò ridacchiando ancora sulle sue labbra.

"Ho ordinato la pizza, sapevo che ormai ti saresti svegliata, altrimenti francamente ti avrei alzata io. Poi i fattorini sono lunghi come la quaresima quindi con i tempi ci siamo" dice andandosi a sedere sul divano e portandomi con sé.

"Ah, oggi pomeriggio vado da Hero, abbiamo tanto di cui parlare" gli dico mentre una scia di terrore gli passa negli occhi.

Distoglie lo sguardo per un attimo e poi dice: "okay".

Che strana reazione...

Finiamo di guardare quel film che Cameron aveva iniziato, e proprio mentre scorrono i titoli di coda, suona il citofono.

La mia solitudine ad un passo da te~HerophineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora