MERCY'S POV
Faccio visita a Cameron ogni santo giorno.Non so il motivo, non stiamo più insieme, mi ha incornata con una pazza cogliona e io nonostante tutto... sono sempre qua.
La sua posizione è sembra la stessa, è steso di schiena con le mani giunte in grembo proprio come i morti dentro la bara.. cazzo fa impressione.
Ma è fottutamente bellissimo.. perfetto.. anche così.
"Dimmi cara, da quanto state insieme?" chiede la-donna-del-letto-affianco che ho scoperto in questi giorni, chiamarsi Daniela.
È qui in ospedale perché anche lei, era in coma fino a poche settimane fa; ora la stanno tenendo sotto controllo, tra pochi giorni tornerà a casa.
L'hanno investita sulle strisce pedonali.. povera donna.
La cosa che mi spaventa di più, è il tempo di come che ha vissuto: un anno e mezzo.
Cristo...
Non so se ce la farei per un anno e mezzo a stare qui a vedere Cameron privo di sensi, vivo per miracolo.
Nel frattempo Christopher, quell'ubriaco del cazzo.. ha fatto un sacco di progressi.
I medici ci hanno riferito che ogni tanto sbatte le palpebre, addirittura a volte per meno di un secondo apre gli occhi..poi ovviamente subito si richiudono.
"Tanto.." rispondo a Daniela senza dirle il tempo esatto, poi come ad ogni risposta alle sue solite domande, sorrido e abbasso lo sguardo.
"Da come lo guardi, si vede proprio che è il ragazzo della tua vita" continua lei e io rimango abbastanza spiazzata.
Ma... Dio che ficcanaso...
"Si, davvero tanto" ribatto io guardando il ragazzo bellissimo che avevo pochi giorni prima.
Sì... lo amo ancora.
Fa male ammetterlo ma lo amo ancora.Come avevo già detto a Hero e Titan, un sentimento così forte non può sparire nel giro di pochi giorni..da un momento all'altro.
Hero mi aveva chiesto di parlare un po' e semplicemente gli ho riferito che finché non si sveglierà io rimarrò qui.
I suoi genitori: Dennis e Betty, tutti i giorni stanno qui almeno quattro ore, io cerco di arrivare sempre nel momento in cui tornano a casa, così da non rimanere qui tutto insieme.
Sarebbe abbastanza imbarazzante..ma non solo da parte mia, anche da parte loro.
"È gentile con te?" chiede nuovamente la donna e io mi mordo un interno guancia, poi rispondo: "si, quasi sempre" e mi lascio andare ad un risolino.
Gentile solo quando voleva altro.
Poi si trasformava istintivamente nell'uomo delle paludi, peggio di un primitivo con le clave.
"Cara scusami so di essere invadente.. quanti anni hai?" e io improvvisamente mi sento in colpa per avere dato a Daniela della ficcanaso.
Cazzo è stata in coma per tantissimo tempo, ha perso un anno e mezzo di vita e io sono qui a insultarla mentalmente sperando che chiuda la bocca.
"Diciassette" e le sorrido.
"Wow sei davvero piccina, non in senso cattivo ovviamente.. io a diciassette anni cercavo di riempirmi di trucco il più possibile per sembrare grande invece tu sei così naturale... sei davvero bella" e io arrossisco per i complimenti ma poi la ringrazio.
Sotto altri aspetti però, ho provato ad essere grande ma ho fallito miseramente.
L'esempio più grande è quello della convivenza, i miei assolutamente non erano d'accordo quindi ho presentato loro Cameron e ha fatto una buona impressione a papà, a mamma un po' meno.
A mamma non piacevano né Meghan né Cameron... però la ragazza di mio fratello era davvero irritante, non so come abbia fatto Hero a sopportarla per così tanti anni.
Poi c'è Titan.. lui non ha fretta di stare con una ragazza, per ora sta bene così.
Ha detto che si fidanzerà quando arriverà quella giusta, non vuole rischiare di infilarsi in una relazione che non fa per lui.. non lo biasimo.
All'improvviso la mia bocca si apre da sola e io inizio a raccontare a Daniela tutto ciò che riguarda me e Cameron -tralasciando i dettagli del tradimento che è meglio sia per me sia per lei-.
Lo valuto più come uno sfogo che come un 'ti racconto i cazzi miei'.
"Abbiamo convissuto per qualche mese, tutto andava a meraviglia.. o così pensavo. Poi mi ha.. ferito, e io me ne sono andata da lì, alla fine materialmente era casa sua, ha lui la firma sul contratto.. anche perché appunto io ho solo diciassette anni." dico gesticolando.
"Quindi non state più insieme...? Mi sembrava di aver capito che s-" la interrompo con una mano e dico: "non lo so nemmeno io, è complicato, mi ha chiesto più volte di perdonarlo, di metterci una pietra sopra ma è troppo per me. Non voglio essere una di quelle ragazze che appena viene tradita dal suo ragazzo, basta uno 'scusa' e subito si ributta tra le sue braccia" e una lacrima furtiva mi scivola sulla guancia.
La asciugo velocemente con un una mano e Daniela chiede nuovamente: "ma tu lo ami ancora?" e io annuisco.
"Fa male ammetterlo ma si, lo amo ancora.. non lo so nemmeno io quanto e perché ma lo amo ancora" dico.
Daniela distoglie lo sguardo da me, probabilmente ha capito di aver fatto troppe domande e quindi resta in silenzio.
"Mi dispiace di averti costretto in questa maniera.." dice dispiaciuta e io scuoto la testa contrariata rispondendole: "no Daniela, nessun problema" e con gli occhi sposto lo sguardo a Cameron.
"Torno subito" annuncio ed esco dalla stanza lasciando però aperta la porta affinché si cambi l'aria.
Se la porta e la finestra rimangono chiuse tanto tempo, si forma un tanfo irrespirabile.
Si muore.
Scendo velocemente i sei piani di scale ed esco, mi siedo su una panchina appena fuori dall'ospedale e sala borsa tiro fuori un pacchetto di sigarette.
Non mi definisco 'fumatrice', non ho ancora preso il vizio e non voglio nemmeno prenderlo.
Mi fumo una sola sigaretta al mese, è la mia unica regola... in pratica venti sigarette -ovvero un pacchetto- mi durano venti mesi, quasi due anni.
È ancora il primo pacchetto questo, ne rimangono solo otto.
Ne estraggo una e me la porto alle labbra per poi accenderla con il mio amato 'Clipper'.
Aspiro il fumo a pieni polmoni e poi lo rilascio, formando una grande nuvola grigia e puzzolente.
Alzo lo sguardo all'enorme edificio e risalgo al sesto piano individuando la finestra dalla maledetta stanza 256... cazzo.
Con tutte queste complicazioni.. sto impazzendo. Sto andando fuori di testa.
Finisco la sigaretta e la butto nel cestino affianco alla panchina e ritorno dentro all'ospedale.
Inizio a salire quegli stupidi scalini che mi sembrano infiniti... un giorno dovrò contarli, poi maledirò Cameron per tutta questa trafila.. una volta che si sveglierà.
Ma quando si sveglierà?
Si sveglierà vero?
Ma sopratutto.. gli parlerò ancora quando si sveglierà?******************************************
SPAZIO AUTRICE!
Capitolo 31 servito gente!
Cosa ne pensate? Stellina?🌟🌟
Alloooora adesso vi aspetta un ardua scelta: domani esco con una mia amica dal mattino fino alla sera quindi non riuscirò a scrivere.. volete un altro capitolo stasera? O quello che scrivo oggi lo metto domani così non rimarrete senza?
Fatemi sapere! 💜
Nel complesso, penso che scriverò altri 15 capitoli.. poi si passerà al sequel!
A presto!
Xoxo Giulia💋
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La mia solitudine ad un passo da te~Herophine
Fanfic[COMPLETATA] Hero, ragazzo londinese, vive la sua vita senza alcun'ombra di problemi. Ha una ragazza che ama da morire: Meghan Anderson, i genitori Martha e George e i fratelli Titan e Mercy che sono tutto per lui. Una sera ad una festa al 'Last Ti...