Lunedì 13 Ottobre

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Ero lì da sola tra pesi e sudore, tra fatica e determinazione, tra musica e denti stretti quando ad un certo punto sento la personal trainer salutare dei ragazzi e loro ricambiano. Sento quella voce familiare e quasi sorrido, sento i passi che si avvicinano. Lo spogliatoio maschile è vicino a questo attrezzo: passerà da qua. Già immagino di vedere il suo sorriso venire verso di me, sento la sua voce che mi saluta, sento che ridiamo e scherziamo come non facevamo da tempo, sento la sua risata strana. Manca poco. Arriva. Non è lui. Suo cugino viene verso di me. Gli somiglia così tanto e vi giuro quella fottuta voce mi aveva già fatto sognare. Mi sarei accontentata di come quell'altra volta, io svoltavo l'angolo e lui insieme a me nel senso opposto, incrociai quella figura che illuminava la strada più di un lampione. Quegli occhi che al buio sembravano ancora più vivi. Lui bello come non mai.  Lo vidi per così poco tempo che quella volta non mi bastò ma questa volta lo giuro mi sarei accontentata di meno.

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