Sabato 18 Ottobre

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Era un misto di emozioni tra felicità e tristezza: adesso poteva ancora essere mio ma adesso era triste. Adesso Lei non c'era più,  ma sarebbe potuta ricomparire. Adesso lui sarebbe  stato più presente,  ma non sarebbe più stato quello di prima ugualmente. Adesso era single,  ma non sarebbe mai stato mio lo stesso. Cantavo, ma perdevo il ritmo. Ero felice, ma quel velo di tristezza dagli occhi non si decideva ad andarsene, fino a quando...

"stasera se vengo in piazza parliamo" all'improvviso tutto era colorato, le canzoni prendevano ritmo e la casa ballava con me. La sera ero lì che aspettavo e aspettavo e aspettavo e poi...   

"Sto mangiando un panino ormai ci vediamo domani"

Basta.

Le persone ad una ad una sparivano e in poco tempo mi sentii sola, fuori posto. La mia mente vagava mentre gli occhi erano concentrati su un punto della strada un po' sfocato: stavo ancora aspettando. Ma il desiderio di quelle coperte che simulavano i suoi abbracci si faceva sentire piano piano più forte, ormai ne avevo bisogno. Il tempo passava e io non me ne rendevo conto, ero rimasta ferma ma il tempo non mi aspettava. E mentre accorciavo le distanze tra me e quelle coperte una luce, il rumore di un motorino mi si affiancò: era lui. Ero ancora pervasa da quella sensazione di vuoto e nausea. Quella sensazione mi tormentava anche dopo un saluto e qualche parola scambiata. Non era stato abbastanza. Non avevano riempito quel desidero che avevo di lui.  Quella sera la sua presenza me la volevo gustare davvero.

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