Nei pensieri di Maggie:
Devo tornare in quella casa, Genna è molto carina e gentile, ma allo stesso tempo così strana, mi mette paura, sembra quasi una barzelletta, io, Maggie, ragazza di un "mostro' sfigurato, perseguitata da una figura quasi demoniaca e quasi assassinata dalla mia mamma morta , IO, avrei paura di una ragazza?
Eppure è così.
Non so che fare.
Devo tornare in quella casa, è come se potessi sentirla comunicare con me.
Non posso dirlo a Jeff, o mi seguirebbe, ma come potrei mai allontanarmi da lui?
Dovrò andare di notte. Quando lui non c'è.Nei pensieri di Jeff:
Maggie è strana, dopo essere stata in quella soffitta è cambiata, c'è qualcosa che non mi vuole dire, quindi, le dovrò a tutti i costi impedire di tornare là dentro. Ne con me, ne senza di me. Non dovrà neanche avvicinarsi. MAI PIÙ.È arrivata la notte, Maggie finge di dormire e aspetta che Jeff se ne vada come ogni notte, che deve uccidere una povera e sfortunata vittima .
Maggie si alza, si mette una tuta nera e scarpe da ginnastica, e senza pettinarsi si incammina verso la sua vecchia casa, anche se infondo, sarà sempre sua.Eccola là, le luci sono spente, Genna sta sicuramente dormendo.
Tutto intorno è scuro, si sente il rumore delle foglie che si muovono a causa del vento, ma non si vede nulla, solo la sagoma della casa. Il cielo è completamente nero ricoperto dalle nuvole, non si vede neanche una stella. Maggie si ferma, sente dei passi provenire da dietro di lei, pensa sia Jeff, pensa che ora, forse nonostante tutto lui la ucciderà. Si gira molto lentamente nel mentre indietreggia verso la casa. C'è qualcuno lì, e non è Jeff.
Il mostro, pensa lei, si sente quasi svenire, ma fa un grosso respiro e con tutte le forze che ha corre verso la porta di casa. Sente piangere, è proprio lui, il mostro!Maggie ricorda di non doverlo guardare negli occhi.
M. "Che cosa vuoi ancora?" Urla lei, con la voce spaventata.
Si guarda intorno, non lo vede più, sente piangere ma non lo vede.
Maggie chiude gli occhi per paura di incrociare quelli del mostro.Fortunatamente riesce ad arrivare alla porta, ma è chiusa a chiave.
"Adesso cosa faccio?" Pensa lei, piangendo terrorizzata.
"Sono solo una stupida, cosa mi è preso, da sola nel bosco di notte!?"
Decide di tornare a casa.
Si alza, si asciuga le lacrime, e inizia a camminare, quando sente la porta aprirsi."Chi c'è???" Si sente.
M."Genna, sei tu?"
G."Chi sei?"
M."Sono Maggie, scusami tanto non volevo spaventarti, è solo che.."
G."VATTENE SUBITO O CHIAMO LA POLIZIA!"
Genna è spaventata. Rientra e chiude a chiave.
Ma che cosa mai avrà voluto Maggie? Perché era lì? E se fosse nei guai? Queste domande sono più forti di lei, decide quindi di prendere una torcia, e andare da Maggie, per vedere se sta bene.
G. "Maggie, mi dispiace per poco fa, ma mi hai spaventata parecchio! Va tutto bene? Sei ancora lì?"
Genna si guarda intorno nel buio, ma non vede nulla, e di Maggie nessuna risposta. Decide di tornare dentro, le dispiace, ma il bosco, le mette i brividi di notte. Quindi torna e va a dormire.Maggie è sulla via del ritorno, è ancora buio, è scesa anche la nebbia tanto per cambiare, fa freddo e il vento fischia nelle sue orecchie, è impaurita e infreddolita, le foglie si sgretolano ad ogni suo passo, facendo rumore, e Maggie ha così tanta paura che non capisce se i suoni li faccia lei, o qualcuno dietro. Si gira e si rigira, ha il respiro affannato. Ed ecco che di nuovo, sente il pianto. Non ce la fa a reggere tutto questo, e sviene, in mezzo al bosco.
La mattina dopo si sveglia, sorprendentemente è nel letto, a casa con Jeff.
J. "Sei tornata in quella casa? Ti avevo detto di non andare. TU NON MI HAI DATO ASCOLTO. Poteva succederti qualcosa di molto brutto! Anzi, stava per succedere. Il mostro era lì, ti ho presa giusto in tempo, se non fossi stato lì ora sai dove saresti? O meglio, con chi?"
M. "N.. no"
J. "Con i tuoi cari genitori e la tua stupida sorellina."
Jeff aveva gli occhi rossi, era arrabbiato. Ma mai prima d'ora aveva parlato così a Maggie della sua famiglia. O almeno, non più dopo tutto ciò che è successo tra di loro.
M. "Perché mi parli in questo modo? Anche tu hai perso un fratello, anche se.. lo hai ucciso tu, come i tuoi genitori, sai cosa, non mi aspetto tu capisca cosa significhi la parola famiglia, ma almeno un po' di rispetto per me!!"
Jeff non risponde, prende Maggie sulle spalle e la porta nella sua vecchia casa.
J."Ok, sei libera, vai pure a cercare i fantasmi della tua FAMIGLIA!"
Jeff sparisce. Maggie bussa, e Genna apre la porta.
G. "Maggie, stai bene? Mi dispiace per stanotte, dopo aver urlato sono tornata a cercarti, ma non eri più lì e non potevo stare fuori da sola di notte.. spero tu capisca!"
Ma Maggie non ha sentito nulla delle parole di Genna, ha la testa su quella soffitta. La guarda e annuisce.
M. "Devo andare in soffitta."
G. "Aspet..."
Maggie va senza ascoltare Genna, sale le scale, sono nuove appena fatte come il resto della casa, è stata ristrutturata da cima a fondo, tranne la soffitta che è rimasta la stessa.
M. "Come mai la soffitta non è cambiata?" Chiede Maggie, dal piano di sopra.
G." Perché non ce n'era bisogno. La soffitta ci serve."
M. "Ci? A chi?"
G. "Ho detto ci? Volevo dire mi serve.. la farò diventare una stanza del relax, stereo, tv, poltroncine.."
Maggie rimane scossa, non può permettere ad un'estranea di buttare giù la soffitta. Quella soffitta.Ma ora, non è il momento di discutere, apre la porticina bassa cigolante ed entra.
Si sente strana, prende le foto di quando era bambina, e trova una foto di Helen.
G. "Cavolo eravate identiche" dice Genna spuntando all'improvviso.
Maggie fa un salto e si gira verso Genna.
M. "Per caso sei impazzita? Mi hai fatto spaventare! Vattene da qui, questa è la Mia soffitta!!"
Genna si arrabbia e prende per i capelli Maggie strattonandola.
G. "Ti permetti di cacciarmi da casa mia?? Ora tu te ne devi andare, e non farti più vedere!"
Genna la sbatte fuori, e chiude la porta a chiave.
Maggie si sente esausta cade a terra e si addormenta.
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Dormi con me. {Jeff the killer}
FanfictionOgni notte i suoi occhi rossi mi scrutano, posso sentire il suo respiro leggero sul mio viso, la sua mano sopra le mie fredde labbra mi impediscono di urlare, e la sua voce assordante è sempre li a fare quel gelido ma lieve suono super inquietante:...