Una notte di paura.

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Lei vuole scappare da lui, Maggie non può più vivere con la paura e la confusione che Jeff le procura. A lei fa male tutto ciò.
M." Jeff, io non ce la faccio. Un giorno sei l'amore in persona e il giorno dopo sembri un mostro. Scusa ma non ci riesco. Me ne vado via e ti prego non seguirmi."
Maggie ricoperta di lacrime se ne va senza lasciare il tempo a Jeff di rispondere. 
Va a casa, prende tutti i soldi che trova prepara i bagagli e chiude tutto, arriva alla fermata dell'autobus, inspiegabilmente si sente seguita, che sia Jeff? Si gira e dietro di se il nulla, non c'è nessuno, le scappa da ridere e finalmente arriva l'autobus, non sa nemmeno lei dove sta andando, l'importante è che sia molto lontano da li. Si addormenta per circa 30 minuti, appena apre gli occhi nota che fuori si è fatto buio, l'autobus continua ad andare sempre più lontano, fuori dal finestrino vede la città illuminata, le piace quell'atmosfera, ricorda molto il Natale. Ma ecco che appena ripensa al Natale le vengono in mente le cose più brutte successe ai suoi genitori.
Si addormenta per 5 ore, viene svegliata da un grosso rumore, nota che sta andando davvero troppo veloce. Era  notte fonda, e sull'autobus non c'era più nessuno, ma l'autista andava davvero troppo veloce. Maggie va da lui per dirgli qualcosa.
Un urlo straziante esce dalla bocca di Maggie, non c'era nessun autista alla guida. Il mostro, era il mostro. Maggie tenta di scappare quando girandosi vede l'autobus pieno, tutti i sedili occupati da lui, il mostro. Maggie non ci stava più capendo nulla, e urla sempre più forte mentre sull'autobus c'erano tutti i cloni del mostro che piangevano ed era straziante. Si girò di scatto verso il finestrino per cercare aiuto ma ebbe una visione che la fece perdere i sensi, il riflesso non era il suo. Anche lei era fisicamente uguale al mostro. Si svegliò con la luce del mattino in un ospedale. Li c'era sua mamma.
M." Mamma? Tu sei morta!" Maggie non sapeva più se quello che vedeva era reale o no, ma era felice di avere la sua mamma li,forse era solo la sua testa che la vedeva ma non le importava. Al momento del pranzo entrò un infermiere, Maggie era scioccata, ma con lui si sentiva a proprio agio, era simpatico e la trattava bene, ed era l'unica cosa vera dopo tanto tempo di mostri e fantasmi. Lui si chiamava Leo, alto occhi grigi, carnagione scura, finalmente una persona vera.
Dopo varie visite, dissero che Maggie era solo molto stressata. Leo infine la invitò a cena, lei era sorpresa ma felice, accettò con piacere. Lui sorrise.

Dormi con me. {Jeff the killer}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora