Sapevano di vino le tue labbra

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Sapevano di vino le tue labbra

Pazza idea di far l'amore con lui
pensando di stare ancora insieme a te!
Folle, folle, folle idea di averti qui
mentre chiudo gli occhi e sono tua.

Pazza idea, io che sorrido a lui
sognando di stare a piangere con te.
Folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te.

(Patty Pravo)

Ti ho perso, amore mio. È successo quando l'ambizione ti ha mangiato il cuore e le tue mani si sono sporcate di sangue innocente. È avvenuto il giorno in cui hai tradito Asgard, permettendo che gli Jotnar entrassero per un sentiero nascosto noto a te solo, e poi l'istante in cui sei stato inghiottito dagli universi sconosciuti e senza nome che si agitano sotto il Bifrost. Anche quando sei tornato in catene, imprigionato e furioso come una bestia, anche allora ti ho perso. Mille volte ci siamo allontanati, amore mio, ma ho sempre saputo che ci sarebbero stati un luogo e un tempo dove ti avrei ritrovato. Me lo avevano promesso le Norne.

Eppure ti ho perso, amore mio. La tua voce, così roca e suadente, sta svanendo dalla mia testa, è un suono perduto che ogni giorno faccio sempre più fatica a recuperare. Quando Thor mi ha detto di come il Titano ti abbia spezzato il collo, sono morta con te, amore mio. Mi sono strappata i capelli, sono caduta a terra, ho pianto tutte le mie lacrime. Tuo fratello mi ha stretta tra le braccia. Ha sussurrato che hai raggiunto il Valhalla come un eroe e mi ha ripetuto le tue parole cariche di orgoglio. Per un momento, ho ricordato il giorno in cui mi hai portata ad Asgard. Com'è stato il nostro amore? Nelle notti fredde e dolceamare in cui ci cercavamo e ci amavamo, invocavi il mio nome. So di essere stata il tuo rimpianto, Loki: quello sotterrato sotto molte altre ambizioni, la prima sconfitta del re che non sei mai stato.

Oggi tuo fratello mi ha guardata perché il vuoto che ci fa sanguinare il cuore è lo stesso e porta il tuo nome, e il tempo non è in grado di lenire la nostra ferita. Io ho riso, amore mio, e per scherzo ho ruotato la gonna di seta chiara. Forse la colpa è stata di questa notte d'estate calda e troppo perfetta, o forse dell'odore di fiori notturni e di pelle che è intorno a noi, ma mi ha detto che sono bella. Io e Thor siamo qui, nonostante tutto vivi, e tu sei morto, sei una fredda ombra che si è portata dietro tutti i suoi sbagli, pensieri, desideri. E il nostro cuore. Certe cose avvengono e basta, forse. Assieme ad altre ragazze, ho accennato una danza e lui mi ha raggiunta e stretta a sé. E io, che avevo dimenticato cosa significasse essere abbracciata da un uomo, non ho protestato, stringendomi contro il petto dell'unico che non avrei dovuto amare, né guardare, né toccare.

Ma ormai ti ho perso, sei polvere nel vento, disperato amore mio. Sei un'ombra scura che ci guarda severa e implacabile con le mani incrociate dietro la schiena mentre ci consoliamo a vicenda. Sei il fantasma che si rifiuta di abitare i miei sogni, il rimpianto che mi spezza le vene, il dolore in fondo al mio cuore, la metà dell'anima che mi è stata strappata. Thor mi ha baciata, Loki. Le mie labbra sapevano di sale, come le sue. Nel buio della notte, ci siamo cercati con l'incertezza e la confusione di due ragazzini. Gli ho accarezzato i capelli corti e biondi, ho chiuso gli occhi. Ma ero con te.

Eri tu a baciarmi, Loki, e io ero tua, e il nostro ultimo bacio è stato meraviglioso come ognuno di quelli che ci siamo scambiati ad Asgard. Eri venuto a cercarmi ed eri feroce e bello. Abito scuro, portamento fiero, occhi di bosco, sorriso beffardo e obliquo. Ti guardavo ubriaca di gelosia, orgogliosa e innamorata, senza mai abbassare lo sguardo di fronte alle tue occhiate insolenti. Torna da me, Loki, e stringimi ancora come hai fatto ogni volta, l'ultima volta, la prima volta.

Ricordo che oltre alla luna piena c'era la musica, quella sera lontana. Cetre incalzanti che si rincorrevano in un ritmo serrato, come il fuoco che guizzava nervoso al centro della radura. Mi guardavi reggendo un corno di idromele, con un ghigno sulle labbra. Vidi un pugnale scintillare tra le tue dita di mago, alzai il mento fiera, e allora tagliasti le corde che bloccavano i miei polsi, sfiorandomi le mani.

Lacci stretti tra Fedeltà e IngannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora