7 - ɕαѕѕιԃу

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Continuai a rigirarmi tra le dita la collana con il rubino.
Mamma e papà erano morti improvvisamente e l'unica cosa che ci avevano lasciato nel testamento erano delle pietre preziose legate a dei lacci di cuoio. Una pietra diversa per ciascuno di noi.
Nessuna spiegazione, nessuna ultima volontà,... solo delle pietre.
Tutto il patrimonio era scomparso, ci restava solo quello che avevamo nelle nostre tasche e delle collane.
Che fine avevano fatto tutti i soldi della nostra famiglia? Mamma e papà non avevano pensato a come avrebbero fatto i loro dieci figli, di cui otto minorenni, a mantenersi da soli?

Più ci pensavo e più domande avevo.
Neanche il signor Winston aveva le risposte.

<< Non so davvero come spiegarmelo. >> aveva detto confuso nel suo ufficio dopo il funerale.

Mamma e papà erano delle persone molto riservate, ma non pensavo così tanto anche dopo la morte.

Fissai con attenzione il rubino. C'era forse un significato nascosto dietro quelle gemme? Perché non avevo mai visto prima queste collane? Non ce ne avevano mai parlato.

Mamma era una designer del gioiello e papà era specializzato nella creazione di macchinari per il taglio delle pietre e creazioni di gioielli, quindi per loro la lavorazione delle pietre preziose era pane quotidiano. Allora perché lasciarci delle collane così poco curate? Sembravano fatte di fretta, senza particolari attenzioni. C'era sicuramente qualcosa sotto.

La rigirai e continuai ad esaminarla. C'era un graffio su una delle facce, era spigoloso e non molto profondo, sembrava un numero...

Elisabeth appoggiò una tazza sul tavolo davanti a me, riportandomi alla realtà. La afferrai; conteneva una tisana dal colore rosso scuro, sprigionava un forte odore dolciastro di frutti di bosco e ribes. Mi erano mancate le tisane di Elsie, dal sapore molto forte e concentrato. A pensarci bene, era come se le avesse preparate un ex fumatore alla ricerca di sapori forti per compensare il senso del gusto danneggiato, ma per quanto ne sapevo Elsie non aveva mai fumato.

Misi le mani intorno alla tazza per scaldarmele.
Elisabeth si sedette davanti a me e bevve un sorso della sua tisana.

Portava al collo la sua collana con il topazio giallo.

<< Secondo te che cosa significano? >> le chiesi indicando con lo sguardo la pietra preziosa.

<< Non lo so e sinceramente adesso non voglio pensarci. >> rispose fissando il tavolo.
<< Dobbiamo trovare un modo per guadagnare dei soldi. Stavo pensando che potrei fare la tutor e tenere delle lezioni private nel mio appartamento. >>

Erano ormai due anni che Elsie viveva in un appartamento con Mike, il suo fidanzato, che si erano comprati insieme dopo la proposta di matrimonio.

<< Mike lo sa? >> le chiesi.

<< No, non gliel'ho ancora detto. >> rispose senza alzare lo sguardo dalla tazza.
<< Mi ha chiamato molte volte in questi giorni ma gli ho solo detto che ci sono stati dei problemi in famiglia. Non so che fare. >>

<< Parli del matrimonio? >>

Elsie annuì.
<< Come posso pensare di organizzare un matrimonio adesso? Dobbiamo usare i soldi che ci restano per andare avanti, non per una festa. >>

Elsie e Mike stavano organizzando il loro matrimonio da due anni. Avrebbero dovuto sposarsi l'anno scorso ma la madre di Mike si ammalò e lui dovette starle vicino, quindi venne rimandato tutto di un anno; e ora erano costretti a rimandarlo ancora, e chissà di quanto tempo.

<< È meglio se gli spieghi tutto. Torna all'appartamento e parla con lui, trovate una soluzione insieme, qui ci pensiamo io e Luke. >> le dissi sorridendo e cercando di incrociare il suo sguardo.

<< Non posso lasciarvi soli adesso...>>

<< Elsie, ascoltami. >> dissi stringendole la mano.
<< Hai un'altra vita oltre a noi, non trascurarla. E poi noi non siamo soli, avremmo sempre noi stessi, e tu avrai sempre noi al tuo fianco. >>

Elsie finalmente alzò gli occhi e li posò su di me. I suoi occhi azzurri erano leggermente lucidi, esattamente come quelli di Cecil durante il funerale.
Gli occhi azzurri erano un marchio di famiglia, tutti noi li avevamo. Ogni volta che guardavo quelli dei miei fratelli notavo che c'era sempre qualcosa di profondo, apparte il colore, che li accumunava: una scintilla di gioia, determinazione... ma ultimamente vedevo solo tristezza. Avrei fatto di tutto per togliere quell'emozione dagli occhi della mia famiglia, avrei riportato ad ogni costo la felicità che sprigionavano giorni prima.

<< Forse hai ragione, Cass. >> disse Elsie alzandosi dalla sedia e prendendo la sua borsa.
<< Devo una spiegazione a Mike. >>

<< Mettici il tempo che ti serve, noi siamo sempre qui. >>

<< Se ci sono problemi... >>

<< Ti chiamo, lo so. >> dissi anticipandola.

Mia sorella mi sorrise e si diresse verso la porta d'ingresso.

Ora anche io ero responsabile dei miei fratelli.
Presi la collana con il rubino e me la misi al collo. "Questo è per voi mamma e papà" pensai "anche se non so cosa vi è successo, non lascerò indietro i miei fratelli. Sarò sempre la luce della famiglia, come avete detto voi, riporterò la luce negli occhi dei miei fratelli e li supporterò con tutta me stessa."

ℓα ƒαмιցℓια ℓσɕкωσσԃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora