Alle 7:30 suonò la sveglia come ogni giorno. Mi alzai dal letto, mi vestii, presi lo zaino e aspettai mia sorella Dot fuori dalla porta.
Mentre aspettavo vidi Elsie uscire di casa con Tillie, Cecil, Charlie, Matey e Lily e dirigersi verso la macchina per accompagnarli alle loro scuole.Charlie era l'ultima del gruppo e si stava trascinando svogliata con il suo skateboard sotto braccio e le sue trecce spettinate.
Tillie poco più avanti non la smetteva di sbadigliare e teneva a malapena gli occhi aperti, come suo solito; lei è sempre stata la pigrona della famiglia. Cecil era davanti e teneva per mano Matey e Tillie; lui era sempre stato molto protettivo nei confronti dei suoi fratelli minori. Fu l'unico del gruppo che mi salutò con un sorriso. Era sicuramente il membro della mia famiglia che mi somigliava di più: impacciato con gli altri ma protettivo con la famiglia.
Salirono tutti e sei in macchina e si allontanarono. Da quando mamma e papà non c'erano più Elsie era diventata la mamma di casa, con tutti gli incarici che ne derivavano. Stava dando anima e corpo affinché tutti noi potessimo continuare con le nostre vite normali, peccato che nel farlo trascurava la sua.
Pensavo che sarebbe rimasta nel suo appartamento con Mike per qualche giorno, invece tornò subito dopo senza dire nulla. Da quel giorno lei non nominò più nè Mike nè il matrimonio.Mentre osservavo la macchina allontanarsi, sentii Luke chiudere la porta di casa dietro di me.
Lo salutai e lui ricambiò il mio saluto con un sorriso forzato. Pensava che non me ne fossi accorta ma io lo sapevo che era preoccupato per i soldi.
Il giorno prima Elsie aveva convocato in sala da pranzo i più grandi della famiglia per decidere come raccimolare i soldi per le bollette e la spesa. Ognuno di noi si sarebbe trovato un lavoretto. Elsie decise che avrebbe tenuto delle lezioni di violino al corso extracurricolare di musica della scuola media; Juliette pensò di fruttare il breve corso di salvataggio in acqua che aveva seguito l'anno precedente per diventare una bagnina nella piscina di Dale Wood; Dot non volle mollare il suo volontariato all'ospedale, anche se non era un lavoro pagato; io e Luke non avevamo idea di cosa fare e questo su di lui aveva un grande peso. Sentirsi inutile era una delle sensazioni peggiori per lui, ma non potevo biasimarlo.Forse mi considerava infantile perché non ero preoccupata quanto lui, ma io avevo ancora un briciolo di speranza.
Con della pazienza si arriva sempre ad una soluzione.Subito dopo Luke, uscì Dot e ci incamminammo verso scuola.
Restò in silenzio per tutto il tempo.
Dot e io avevamo sempre avuto un forte legame da gemelle: facevamo tutto insieme, ci confidavamo l'una con l'altra; ma ultimamente lei si stava allontanando da me. Da piccole la pensavamo uguale praticamente su ogni cosa ma con il tempo cominciai a notare quanto le sue opinioni e le sue preferenze stessero cambiando. Prima eravamo una coppia, ora lei non voleva più essere associata a me. Ero diventata anche per lei quella troppo ottimista e ingenua.Quando arrivammo a scuola Dot si staccò subito da me e raggiunse Amber, che la stava aspettando vicino all'ingresso.
Ormai non ero più la sua compagnia preferita.Andai a lezione come ogni giorno e quando suonò la campanella uscii in cortile per aspettare Dot.
La vidi appoggiata al muretto che aspettava con le cuffie nelle orecchie, mi avvicinai quando all'improvviso comparì Amber vicino a lei e si allontanarono insieme.Mi aveva dimenticata.
Avrei dovuto immaginarmelo, sapevo che non potevamo rimanere migliori amiche per sempre; lei si era fatta una vita, mentre io ero rimasta bloccata nell'infanzia.
Forse avevano ragione i miei fratelli a pensare che ero ingenua.Decisi di prendere la strada più lunga per ritornare a casa, per non stare tra i piedi di Dot.
Feci il giro intorno alla scuola passando accanto al campo da football sul retro.
Mi misi le auricolari per isolarmi dai miei pensieri per qualche minuto. Adoravo camminare e ascoltare la musica, soprattutto le canzoni di Taylor Swift, mi facevano sentire come fossi la protagonista di una commedia romantica adolescenziale.
La melodia di "Style" mi entrò nelle orecchie e mi teletrasportò su un altro mondo, dove tutto era solare; niente morte, solitudine o tristezza. Era un mondo colorato in cui nessuno soffriva per qualcosa o qualcuno.
Purtroppo appena mi toglievo le cuffie mi rendevo conto di quanto il mondo reale fosse grigio, e che la musica era solo una consolazione momentanea.
Avevo appena superato il parco e avevo girato a sinistra lungo la strada dei ristoranti.
Li conoscevo tutti e avevo avuto modo di provare tutte le loro specialità... tranne di uno.Sul lato destro della strada notai un nuovo bar: il MoonLight Cafè. Aveva tre tavoli fuori coperti da un ombrellone da esterni, dalla vetrina riuscivo a vedere il bancone bianco con degli sgabelli alti e i tavoli, dietro il bancone c'erano le macchine per il cappuccino e la macina caffè con sopra delle mensole trasparenti con esposte alcune bottiglie di alcolici e decine di bicchieri che sembravano stalattiti di cristallo. Infondo c'era una vetrina con all'interno tanti tipi di dolci colorati. Sulla porta c'era un'insegna che diceva "apertura a breve" e sotto c'era scritto "cercasi cameriera".
Era come se l'universo mi stesse dicendo qualcosa; come se il mondo si stesse davvero colorando. Quello era il bar dei miei sogni e stava cercando una cameriera proprio nello stesso momento in cui dovevo trovare un lavoro. Non mi sarei lasciata scappare quell'opportunità a qualunque costo. Mi segnai il numero telefonico del bar, scritto sull'insegna, e proseguii verso casa.
La melodia, i colori e la positività delle canzoni di Taylor Swift stavano finalmente facendo effetto. La mia vita forse poteva prendere una piega positiva dopo tutto.
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ℓα ƒαмιցℓια ℓσɕкωσσԃ
RomanceDopo la morte dei genitori in un incidente stradale, i dieci fratelli Lockwood sono costretti a cavarsela da soli e a sostenersi a vicenda. Ma mettere dieci personalità diverse con dieci caratteri contrastanti sotto lo stesso tetto non è una buona...